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Droni, un mercato professionale da 100 milioni di euro

18/02/2020

MILANO - Quello dei droni è un settore prospero, con un mercato professionale che vale, in Italia, 100 milioni di euro. Sono 700 le imprese della filiera civile dei droni, rappresentate soprattutto da piccoli operatori. Sono 650 le aziende utilizzatrici che hanno chiesto l’autorizzazione ENAC per svolgere attività con questi dispositivi. Dal 2016 al 2019 sono stati registrati 13.479 droni in Italia, in media +13% l’anno; 258 sono invece i progetti di applicazione industriale sui droni, metà in sperimentazione.

Quelli indicati sono numeri interessanti, illustrati, a seguito della ricerca dell'Osservatorio Droni della School of Management de Politecnico di Milano, nel corso del convegno “Droni: pronti al decollo!” tenutosi lo scorso 11 febbraio. Questi dati attestano che, oltre a una normativa in evoluzione, si sviluppano rapidamente le tecnologie e la struttura industriale e sono in crescita anche le macchine prodotte, così come le applicazioni sperimentate.

Nel nostro paese il mercato professionale dei droni è ancora giovane ma presenta grandi potenzialità poiché il 55% delle aziende indica un significativo sviluppo negli ultimi 12 mesi e perché oltre due terzi prevedono una grande crescita entro i prossimi 3 anni.

Alessandro Perego e Giuseppe Sala, rispettivamente Direttore del Dipartimento di Ingegneria Gestionale e Direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali, notano come a livello applicativo i droni siano già impiegati in numerosi settori: dall'agricoltura alla gestione di emergenze, al monitoraggio di territori a seguito di catastrofi naturali e nel settore delle utility per lo svolgimento di ispezioni e sopralluoghi. Risultano inferiori le applicazioni nei trasporti di merci e persone, soprattutto in ambito urbano.

Registrazioni sul portale ENAC 

Quanti intendano svolgere un’attività con i droni sul territorio italiano devono registrare il proprio aeromobile sul Portale di ENAC: da gennaio 2016 a fine dicembre 2019 sono stati registrati 13.479 droni. Il boom di registrazioni sul portale ENAC si è verificato nel 2018, con oltre 4.200 tra dichiarazioni e autorizzazioni. Il 2019 ha fatto registrare una piccola flessione delle iscrizioni, circa 3.900, grazie alla disponibilità di macchine più stabili e sicure, in grado di svolgere un numero maggiore di operazioni, riducendo il numero di droni all'interno delle flotte. La maggior parte delle registrazioni riguarda droni con un peso inferiore a 1 kg (43%) e tra 1 e 5 kg (48%). 

Diverse discipline scientifiche hanno come oggetto di studio i droni, in modo particolare di aeronautica, automatica, robotica e informatica. Tra il 2015 e il 2019 le prime 20 università di ingegneria al mondo hanno prodotto 700 pubblicazioni scientifiche relative ai droni, che si sono concentrate in particolare su sistemi di guida, navigazione e controllo (27%), applicazioni (25%) e telecomunicazioni (19%).

“Il mercato dei multirotori classici è ormai pressoché saturo e caratterizzato da limiti tecnologici che non impediscono lo svolgimento di molte attività in cui i droni possono affiancare e sostituire l'uomo, ma sono un vincolo critico in particolare per l’ispezione delle infrastrutture lineari o delle consegne - ha sottolimeato Marco Lovera, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Droni -. Sul mercato però si stanno affacciando configurazioni alternative, pensate per aggirare i limiti con combinazioni tra la classica configurazione ad ala fissa, adatta per coprire lunghe distanze in modo efficiente, e quella multirotore, adatta invece per il volo a bassa velocità e a punto fisso”.

 

 



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