sabato, 20 aprile 2024

Interviste

Una dome e un“commitment to quality” che hanno fatto storia: Pelco racconta il suo primo mezzo secolo

Intervista a Maurizio Viciani, Area Sales Manager per l’Italia di Pelco Schneider Electric

30/10/2013

Fondata nel 1957 nella California del Sud (USA), Pelco si è subito distinta sul mercato per le capacità innovative e la qualità dei prodotti offerti. Nel 1987, in seguito all'acquisizione da parte di una nuova proprietà, da piccola azienda Pelco è diventata uno dei principali produttori di sistemi di videosorveglianza del mercato. Il gruppo Schneider Electric l’ha poi rilevata nel 2008, integrandola alla divisione dedicata alle soluzioni Buildings: un’operazione che ha offerto all’azienda californiana nuove opportunità di business potenziandone le capacità strategiche.
Per sapere come si muove oggi Pelco sul mercato europeo e mondiale e scoprirne le valutazioni sul presente e il futuro della videosorveglianza, abbiamo fatto due chiacchiere con Maurizio Viciani, Area Sales Manager per l’Italia. 

 

 

Pelco può vantare una storia di oltre mezzo secolo, che l’ha vista diventare uno dei leader globali del TVCC. In che misura la capacità di innovare e anticipare le esigenze del mercato ha contribuito a questo successo?

Quando nel 1996 il primo sistema integrato di ripresa fu introdotto sul mercato, nessuno poteva prevedere quanto lontano sarebbe arrivato. Da allora, abbiamo effettuato migliaia di installazioni nei siti più importanti del pianeta: dalla Statua della Libertà a Buckingham Palace, dagli aeroporti ai casinò e alle autostrade di tutto il mondo, Spectra sorveglia persone, proprietà e siti sensibili di ogni tipo. Questa avventura ha un inizio particolare, quando Pelco mise insieme un gruppo di ingegneri talentuosi per creare una telecamera brandeggiabile che avrebbe cambiato per sempre l’industria della sicurezza. Molte dome erano presenti sul mercato, ma qualche problema di affidabilità affliggeva ancora la nuova tecnologia. Pelco impiegò meno di un anno a progettare e mettere sul mercato una dome di qualità superiore con addirittura più “features” delle altre, dando vita al leggendario “commitment to quality”. Ciò grazie a un team affiatato di ingegneri giovanissimi (tutti sotto i 35 anni) che, senza limiti di orario, si dedicarono a un progetto che avrebbe prodotto il più grande successo nella storia della TVCC. In seguito avrebbero commentato: “Non è stato difficile creare Spectra, perché si è trattato soltanto di ascoltare le richieste dei clienti…”.

 

La speed dome serie Spectra iniziò a essere prodotta in ogni sua componente negli USA, perché soltanto così si sarebbe potuta garantire la massima qualità. Spectra ebbe da subito uno strepitoso successo, anche oltre le aspettative dei più ottimisti, e fu creato un team permanente che si occupasse esclusivamente dello sviluppo di questa famiglia di prodotti – aggiungendo continuamente funzioni e migliorando le prestazioni – fino a giungere a oggi, con le versioni full HD 1080p equipaggiate di zoom ottico 30x e disponibili anche con custodia in acciaio inox.
Niente è cambiato da allora, e il team permanente continua nel suo “commitment to quality” innovando e migliorando sempre di più un prodotto che ha fatto la storia della TVCC degli ultimi anni. La capacità di innovare risiede nel DNA di Pelco e la storia, ad oggi, continua con l’introduzione nel 2013 di oltre 50 nuove telecamere, in parte sostitutive di vecchi modelli e in parte assolutamente nuove.

 

Quali vantaggi avete ottenuto con l’entrata in scena di Schneider Electric?

L’acquisizione da parte del gruppo Schneider Electric è stata importante per due ordini di motivi. Innanzitutto, ha aperto nuove opportunità di business ai prodotti Pelco permettendo al nostro marchio di essere apprezzato in ambienti in cui il gruppo è da anni leader. In questo modo, Schneider ha generato sicuramente dei vantaggi grazie alla capacità di essere presente in particolari ambiti applicativi, in specifici settori verticali e, soprattutto, in contesti di soluzioni integrate che comprendono prodotti di tutto il portafoglio aziendale: dalla building automation ai data center, dagli apparati per la distribuzione elettrica alle soluzioni per l’efficienza energetica – per citarne solo alcuni.

Il secondo punto riguarda la spiccata capacità di Schneider di capire prontamente la dinamica, i cambiamenti e i trend del mercato cercando di intraprendere la migliore strada per lo sviluppo degli affari.

 

Questo ci permette sia di anticipare importanti decisioni sulle strategie di business e sulla ricerca & sviluppo, sia di introdurre continui miglioramenti organizzativi.
L’azienda ha poi il merito di aver riconosciuto l’importanza di valorizzare il brand Pelco costituendo, a distanza di poco tempo dall’acquisizione, una nuova struttura mondiale all’interno del gruppo – denominata Video Line of Business – espressamente focalizzata sul mercato della videosorveglianza professionale. La rinnovata organizzazione è in grado di muoversi all’interno del mercato della sicurezza nel migliore dei modi – con l’agilità e la velocità necessarie – e il marchio Pelco ne uscirà ulteriormente valorizzato e rafforzato.

 

Quali sono, attualmente, i paesi europei nei quali state ottenendo i risultati migliori?

Anche se i tempi non sono i migliori ed è veramente difficile muoversi all’interno di una situazione economica particolare e complessa, soprattutto nel sud Europa, siamo riusciti a rimanere allineati alle nostre aspettative. Nei paesi europei in cui la crisi economica ha attecchito meno il business è in crescita, ma il boom vero e proprio all’interno della regione EMEA riguarda principalmente (e ancora una volta) il Medio Oriente, la Turchia e la Russia – paesi in cui Pelco sta veramente ottenendo risultati eccellenti.

 

Fuori dall’Europa, quali sono per voi le aree di mercato più interessanti?

Fuori dall’Europa siamo da sempre presenti, con i nostri prodotti e le nostre soluzioni, sui mercati Oil & Gas, Casinò e infrastrutture critiche grazie alle particolari e specifiche soluzione tecnologiche di cui disponiamo. Recentemente, infatti, abbiamo rinnovato la gamma delle telecamere termiche introducendo la serie SarixTI, telecamere con obiettivo fino a 100 mm in grado di utilizzare contemporaneamente un’uscita analogica, una digitale ed eseguire a bordo un’eccellente video-analisi. La serie ExSite è il prodotto ATEX di riferimento sul mercato Oil & Gas, disponibile sia in versione analogica che IP. La piattaforma Endura è in grado di gestire al meglio le esigenze in contesti complessi e strutturati, valorizzando ogni soluzione. E questi sono soltanto degli esempi.

 

Come valutate, in specifico, il mercato italiano della videosorveglianza? Pensate ci siano ancora dei significativi margini di crescita?

Il mercato italiano risente di una situazione economica in cui il fattore prezzo è spesso determinante. In questo contesto, è possibile emergere proponendo prezzi bassissimi oppure tenere e guadagnare fette di mercato con prezzi adeguati e qualità garantita.
Pelco cerca da sempre di offrire la migliore qualità al giusto prezzo, e questa sarà la strada che continueremo a percorrere. La crescita rispetto alla quantità di impianti installati probabilmente proseguirà nella stessa direzione. Tuttavia, attendersi, almeno nel breve, un aumento lineare e significativo dei volumi di business (fatturato) è probabilmente troppo ottimistico. Credo che nel nostro settore vadano rivisti i parametri e i criteri di crescita…

 

In base alla vostra esperienza, quando ci si potrebbe ragionevolmente attendere il tanto annunciato sorpasso delle camere digitali rispetto a quelle analogiche? Pensate che l’analogico sia destinato a scomparire del tutto?

L’analogico scomparirà, prima o poi, ma di tempo ne dovrà sicuramente ancora passare.
Un ulteriore rallentamento di questo processo sarà probabilmente dato, ancora una volta, dalla crisi economica che spesso condiziona le scelte di rinnovo totale dell’impianto analogico esistente.
È per questo che l’investimento di un produttore globale non è strategico se dedicato 100% al digitale, anche soltanto per garantire ai partner la manutenzione degli impianti esistenti (ed è ciò che Pelco sta facendo). Lo “switch off” dell’analogico dovrà essere in gran parte una scelta dei produttori, che manderanno definitivamente in pensione le relative apparecchiature, ma sicuramente questo avverrà in un momento più favorevole per il mercato stesso.

Negli ultimi anni i vari istituti di ricerca sono stati costretti a rivedere al ribasso le previsioni in questo ambito. Oggi si parla di sorpasso di telecamere IP vs. analogiche, in termini di fatturato, nel giro di 1-2 anni mentre per quanto riguarda i volumi (pezzi venduti) ci vorrà probabilmente qualche anno in più. Rimane comunque importante sottolineare la turbolenza del momento attuale: forse, ancora una volta, saremo tutti costretti a rivedere queste previsioni.

 

Convergenza e standardizzazione: su questi fronti, a vostro avviso, si sta facendo abbastanza?

La convergenza sta sicuramente percorrendo la giusta strada verso la standardizzazione, ma fisiologici problemi tecnici hanno forse ritardato uno standard che ancora non si è completato.
Sono certo che tutti i produttori abbiano ben chiara la necessità di arrivare al più presto a una completa standardizzazione, perché questo è ciò che il mercato della sicurezza vuole più di ogni altra cosa. A conferma della nostra grande attenzione alle esigenze degli utilizzatori, tutti i prodotti Pelco che sono stati appena immessi sul mercato sono perfettamente compatibili ONVIF profilo S e profilo G ready.

 

La crescente diffusione dell’HD richiederà necessariamente spazi sempre maggiori per lo storage: pensate che la VSaaS possa essere (come alcuni sostengono) la risposta giusta?

L’informatica è un ambiente in cui i personaggi invecchiano a una velocità che raramente si riscontra in altri contesti. La videosorveglianza è approdata, col digitale, all’informatica: vi è entrata e non ne uscirà più legandosi alle sue leggi e ai suoi protagonisti. È impossibile prevedere cosa succederà nell’informatica e nei suoi dispositivi sempre più tecnologici, condivisibili e strutturati, ma sicuramente la Video Security seguirà lo stesso percorso. Il tempo in cui gli hard disk si rompevano per le troppe scritture a causa delle registrazioni continue è finito (o quasi) e il legame tra i due mondi è solido. Il cloud sembra la soluzione del futuro, ma se ci distraiamo un attimo diventa già vecchio. In questo momento la VsaaS rappresenta sicuramente un’interessante soluzione ai problemi di storage, ma rimangono ancora dei dubbi relativi alla sicurezza dei dati, alla privacy e, soprattutto, alle linee dati italiane non sempre all’altezza della situazione.

La certezza è che l’Italia dovrà fare importanti investimenti sulla connettività e considerare questo tipo di infrastrutture un parametro fondamentale verso l’uscita dalla crisi.

Pelco ha ovviamente già posto l’attenzione su questa tecnologia e, sicuramente, saranno sviluppate applicazioni in questo ambito: saremo certamente preparati per un’innovazione che contiene anche le potenzialità per cambiare l’approccio commerciale e introdurre nuove realtà oggi non presenti sul mercato della videosorveglianza.

 

Per il 2014 avete annunciato il rinnovo dell’intera gamma di telecamere IP: potete dirci qualcosa di più sulle motivazioni e gli obiettivi di una scelta così importante?

La sostituzione di tutta la gamma IP, insieme all’introduzione di nuove linee di prodotto, è il segnale di quanto Pelco investa e abbia intenzione di continuare a investire nella tecnologia. Oltre 50 nuove telecamere da 0,5 Mp a 5Mp sono appena state introdotte non solo nei modelli Dome, Minidome, Box, Bullet con e senza illuminatori, ma anche in accessori importanti per la TVCC come trasduttori su doppino, su fibra ottica, mediaconverter, custodie…

È stato indubbiamente un grande impegno sostituire in un colpo solo tutta la gamma delle telecamere IP, ma era necessario rimanere tecnologicamente all’avanguardia in un mercato come il nostro. È fondamentale infatti che, per chi sceglie Pelco, le proprie aspettative non siano mai disilluse dalle caratteristiche dei prodotti.

L’ultima novità che stiamo inserendo sul mercato è un nuovo prodotto per la gestione degli impianti TVCC: Pelco Aggregation. Permette di accedere attraverso un’interfaccia Web a più installazioni Endura contemporaneamente, anche in situazioni di banda non particolarmente ampia. È un prodotto che nasce per risolvere i problemi di integrazione su impianti molto strutturati, ma dalla facile realizzazione.

 

Parlando di scenari futuri, in quale direzione pensate che la videosorveglianza potrà svilupparsi nel corso dei prossimi cinque anni?

Qualche anno fa il primo “cavo blu” è stato inserito tra una telecamera e un server. Da allora sono stati fatti molti passi avanti per quanto riguarda la qualità e la gestione delle immagini.

Credo che lo sviluppo non sarà in un’unica direzione ma riguarderà tutte le tecnologie. Il futuro della videosorveglianza ci consentirà di gestire una più alta definizione con una più elevata compressione; avremo apparecchiature più veloci, algoritmi di Video Analisi di nuova generazione, supporti di storage di dimensioni sempre più grandi e flessibili, convergenza sui formati e protocolli, linee dati sempre più veloci. Ma ancora una volta, inevitabilmente, questo futuro ci stupirà…

 

www.pelco.com



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