Dal leggendario Startac alle comunicazioni mission critical – era Motorola la radio che ha portato le prime parole dell'uomo dalla Luna alla Terra – alla penetrazione nel settore sicurezza, con una netta accelerazione negli ultimi quattro anni.
Una conversazione a tutto campo sull’evoluzione di Motorola, alla luce dei macro temi che caratterizzano l’attuale scenario di mercato
Partiamo con un breve recap per chi ancora collega il brand Motorola al mitico Startac (chi non ne ha avuto uno, del resto?) e introduciamo Motorola Solutions e il suo ingresso a gamba tesa nel mercato della sicurezza.
Una premessa: Motorola Inc. si è mossa sin dalle origini su un doppio binario, che includeva sia il mercato consumer (con il leggendario Startac che ha riempito l'immaginario collettivo), sia il forse meno noto, quanto meno mediaticamente, mercato professionale delle comunicazioni mission critical. Siamo usciti dal mondo commercial nel lontano 2011 scorporando la telefonia mobile ma continuando a presidiare e consolidare, come Motorola Solutions, il mercato delle tecnologie mission critical. Parliamo di prodotti e servizi di comunicazione destinati ad enti pubblici e di pubblica sicurezza (FF.OO, vigili del fuoco, servizi di emergenza governativi, etc) nonché a soggetti privati (energia, GDO, trasporti, logistica, utilities). La sicurezza insomma ce l'abbiamo nel DNA: la radio che ha portato le prime parole dell'uomo dalla Luna alla Terra nel 1969 era targata Motorola, lo sapeva?
È però vero che negli ultimi anni siete stati protagonisti di un'importante campagna acquisti nel settore sicurezza, con l'acquisizione - anche in piena pandemia - di realtà molto blasonate della videosorveglianza...
Abbiamo acquisito Avigilon nel 2018, Pelco e IndigoVision nel 2020 e l'italiana Videotec nel 2022, tutte realtà eccellenti della videosorveglianza professionale (e il cui brand è sinonimo di eccellenza su diversi mercati verticali) che ci permettono di categorizzare le nostre nuove famiglie di prodotti. Per restare nella security fisica, abbiamo comunque acquisito anche altre realtà che ci permettono di spaziare nel controllo accessi su cloud, nelle bodycam e nei software di gestione.
Qual è quindi il core business di Motorola Solutions nel 2022?
Poggia su tre pilastri fondamentali: la radio per comunicazioni di sicurezza, dove siamo tra i leader di mercato, la videosorveglianza ed i software (che, semplificando, potrebbero essere categorizzati come sf “di centrale operativa”, o comunque legati alla gestione di eventi critici).
In un mondo ormai digitale, anche a causa dell'accelerazione impressa dal Covid-19, il rischio di attacchi cyber si è moltiplicato e il conflitto in atto peggiora la situazione. Come proteggete le vostre utenze elettive, mission critical?
Sviluppiamo soluzioni di comunicazione intrinsecamente sicure da sempre, quindi abbiamo sempre prestato molta attenzione a questo tipo di rischi: non a caso siamo stati i primi ad introdurre un chip di cifratura fisico nelle radio già negli anni ‘70. Nel mondo IT la sicurezza cyber si declina però in modo diverso: per questo abbiamo recentemente acquisito Delta Risk, fornitore leader di servizi di consulenza e sicurezza gestita (MSSP), e Lunarline, una società di servizi professionali con una profonda esperienza nella formazione, FedRAMP e valutazioni di terze parti. Per sostenere la clientela nella difesa di reti, dipendenti e risorse offriamo un portafoglio di servizi di sicurezza informatica in linea con il framework di sicurezza informatica del National Institute of Standards and Technologies e un centro operativo di sicurezza (SOC) 24/7. Certamente, però, serve una cultura di filiera che coinvolga anche l'utente finale in un processo di awareness diffusa. Stiamo cercando a tal fine di evangelizzare i nostri clienti: nell'85% dei casi gli attacchi partono da errori umani ed è lì che bisogna lavorare.
Che prospettive immaginate per il mercato italiano? L'avvento del 5G potrebbe erodere fette di mercato del mondo radio?
Il mercato italiano è in crescita: la parte video continua ad aumentare grazie alla capillarità che siamo oggi in grado di raggiungere su Comuni, GDO e stadi, e anche il mondo radio si consolida. Non si ravvisa alcun imminente declino con l'avvento del 5G: ad oggi la rete broadband non può infatti sostituire delle reti radio nate per gestire delle emergenze, che sono reti private dove le priorità di chiamata ed evasione sono sicure e definite. Del resto il 5G è un'evoluzione ma non una rivoluzione: allo stato di sviluppo attuale non è insomma un game changer, salvo per specifici segmenti, dove comunque sarà necessario risolvere altri problemi legati alla densificazione delle celle e all’utilizzo di gamme di frequenze molto alte. Insomma: se ne parlerà più avanti, ma ritengo comunque si tratti di tecnologie complementari, e non concorrenti. Semplificando: con la rete radio coordineremo l’intervento dell'ambulanza; col 5G guarderemo la paytv, gestiremo sensoristica distribuita sul territorio e piloteremo droni.
In Italia anche sulla fascia alta, a partire dalla stessa PA, si è spesso preferita la logica del prezzo. L'attuale congiuntura geopolitica, unita ai rincari nei trasporti e allo shortage dei componenti, oltre alle minacce connesse ad una guerra ibrida di cui – volenti o nolenti – facciamo parte, potrebbe orientare le scelte dei decisori in modo diverso?
Se in Italia, come già è successo in altri paesi, almeno il mercato governative si orientasse in modo netto sulla qualità e sulla reputazione dei vendor, sarebbe per noi un ulteriore elemento competitivo. Motorola è quotata in borsa: nessun errore è ammesso, la reputazione è essenziale. Sostenibilità, governance chiara, politiche corrette e trasparenti, compliance a tutti i livelli è parte del nostro DNA. Il vecchio detto “se non stai pagando per un prodotto, allora il prodotto sei TU” è declinabile anche in questo caso: laddove i dati rappresentano una fonte inestimabile di informazioni, alcune logiche commerciali possono aiutare lo spionaggio...
Ha accennato alla sostenibilità: un tema di estrema attualità con la siccità e il caro bollette che stiamo soffrendo. Che politiche pratica Motorola Solutions?
Sul tema della sostenibilità potrei menzionarle infiniti protocolli, white paper e certificazioni. Mi limiterò a dirle che è sempre stato un nostro focus aziendale. E lo è anche in termini di benefici che i nostri prodotti sono in grado di offrire alla clientela: con il videomonitoraggio si possono controllare ed efficientare i processi industriali di molte filiere, il che significa evitare sprechi e risparmiare in termini energetici, idrici etc. Ma anche un algoritmo di focus attention, che rileva un evento anomalo in autonomia tramite la machine learning a bordo camera, evita di tenere 50 monitor accesi h24 che nessuno potrebbe efficacemente attenzionare. L'algoritmo Avigilon apprende in una sola settimana di training e fa risparmiare per una vita. E ancora: una nostra telecamera multisensore da sola garantisce la copertura di un intero segmento di stadio. Una sola telecamera significa meno cavi, meno acciaio, meno plastica, meno costi di installazione e manutenzione, meno RAEE da smaltire. Insomma: la sostenibilità nostra e dei clienti è al centro della nostra progettazione.
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