venerdì, 26 aprile 2024

Interviste

L’antintrusione tra crisi dei componenti e APP del futuro

Intervista a Matteo Capelli, Direttore Commerciale CIAS

15/11/2021

Verso quali applicativi e integrazioni si orienterà l’antintrusione nei prossimi anni, una volta esaurita l’onda dell’’emergenza pandemica? Le competenze IT in materia di sicurezza saranno utili per recuperare valore e marginalità? Con quali strategie affrontare la carenza di componentistica determinata dal Covid? Su questi temi secsolution ha interrogato il mercato, concentrandosi su tre domande chiave.

Di seguito, le risposte di Matteo Capelli, Commercial Director CIAS

In pandemia le tecnologie antintrusione si sono sempre più evolute verso il contactless e le app. A vostro giudizio questo trend continuerà anche ad emergenza esaurita? Su quali applicativi e integrazioni si orienterà l'antintrusione dei prossimi anni?

Il trend di sviluppo e utilizzo di APP è in crescita da anni, per questo non credo che si esaurirà o perderà slancio nel periodo post Covid. Le APP che si svilupperanno saranno di due tipi: quelle di servizio e manutenzione, necessarie agli installatori per il settaggio e il monitoraggio manutentivo; quelle per l’utilizzo dell’utente finale, nelle quali saranno integrati tutti i sistemi di allarme. Le APP del primo tipo saranno di esclusivo sviluppo proprietario delle aziende produttrici, mentre quelle del secondo tipo potrebbero aprirsi a diversi produttori di sicurezza. La APP di settaggio e manutenzione potrebbe essere anche un ambiente di fruizione di servizi aggiuntivi, quali test report impianto, manutenzione preventiva e stress test, assistenza tecnica e ticketing.

Cloud, IoT, cybersecurity: temi che non lasciano esenti nemmeno il segmento di un'antintrusione sempre più IP - con tutti i rischi di sicurezza connessi. Le competenze IT in materia di sicurezza cyber potrebbero essere terreno fertile per recuperare marginalità nel settore dell'antintrusione tradizionale?

Il tema più ampio della sicurezza informatica e delle reti IP è oramai centrale anche nel settore dell’antintrusione. Alcuni Paesi richiedono sempre maggiori garanzie di cybersecurity, che hanno obbligato le aziende ad adeguarsi in termini di specifiche di prodotto. CIAS ha introdotto nei propri prodotti il protocollo 802.1X  e ora stiamo lavorando su evoluzioni future. 

Quanto alle competenze IT, il recupero della marginalità in capo all’integratore o all’installatore si verificherà fintanto che tali competenze saranno di dominio di un numero esiguo di operatori; col tempo però saranno considerate un prerequisito fondamentale per operare nell’ambito dell’antintrusione. In quella fase, la marginalità aggiuntiva potrà essere mantenuta solo se il legislatore istituirà appositi Albi certificati. Altrimenti, necessariamente calerà, all’aumento di una concorrenza indiscriminata e non certificata.

Le difficoltà di trasporto e ricezione della componentistica causate dal Covid stanno mettendo in difficoltà diverse aziende del settore: se i problemi dovessero perdurare, che tipo di strategie mettereste sul piatto?

Premesso che prevenire è meglio che curare, la prima strategia è quella di accaparrarsi quanti più componenti strategici possibile. Se la crisi dovesse protrarsi, molte aziende ricorrerebbero a un processo di ingegnerizzazione dei prodotti esistenti, per adeguarli ai componenti disponibili sul mercato. È un processo che impegna le aziende in uno sforzo di Ricerca e Sviluppo aggiuntivo, e che potrebbe avere come ripercussioni il ritardo nello sviluppo di nuovi prodotti e variazioni dei prezzi.

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