venerdì, 19 aprile 2024

Interviste

“Aperti ma chiusi”: come proteggere i distributori di carburante?

Intervista a Davide Marcomini, Presidente RIFS

29/05/2019

Cosa possono offrire gli installatori di sicurezza per la protezione delle aree di servizio?

Sappiamo bene che le aree di servizio sono soggette ad un altissimo rischio per la loro naturale esposizione e per la carenza di barriere di protezione: non è possibile pensare infatti a cancelli, sbarre o qualsivoglia sistemi di chiusura che di fatto impedirebbe l'ingresso dei clienti all'area. Per queste ragioni non è materialmente possibile realizzare il classico sistema d'allarme esterno composto da rilevatori o barriere, che dovrà limitarsi alla protezione delle aree chiuse, degli uffici e della cassa del self.

Come se ne esce?

La tecnologia sempre più raffinata della video analisi ci viene in aiuto. Possiamo, anzi dobbiamo, fare un balzo tecnologico in avanti per cercare di contrastare la criminalità. Non possiamo pensare che oggi siano sufficienti sistemi di ripresa con telecamere a risoluzione "cif" che a malapena riescono a vedere se nell'area sta avvenendo qualche cosa. Attualmente l'installatore di sicurezza professionale sa come sia naturale pensare a videocamere con risoluzione 4K, ma sa anche come ciò non sia sufficiente e si debba ricorrere a sistemi sempre più evoluti, alla sovrapposizione di più camere, alla ridondanza delle apparecchiature, al backup delle registrazioni, senza tralasciare l'utilizzo di camere apposite per la lettura delle targhe.

E i costi?

Tutto ciò si traduce ovviamente in costi per l'esercente, ai quali però l'installatore può venire incontro con sistemi di pagamento offerti da terzi che spesso agevolano non solo "l'esborso mensile", ma anche l'aspetto fiscale. Mi riferisco ad esempio al "noleggio operativo", una formula molto simile al classico leasing.


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