giovedì, 28 marzo 2024

Interviste

Condividere, Coinvolgere, Convergere: i tre cardini della Presidenza di Giulio Iucci

Intervista a Giulio Iucci, presidente di ANIE Sicurezza

19/05/2017

Una nuova presidenza nel segno della continuità, ma con un deciso cambio di passo ed una forte spinta aggregativa, oltre ad una visione più ampia, ancorché ancorata ad uno schietto pragmatismo, verso il futuro. Questa l'impronta che intende dare Giulio Iucci, neo eletto Presidente, alla politica di ANIE Sicurezza.

Diamo innanzitutto un volto al nuovo Presidente ANIE: età, attuale ruolo professionale, esperienze pregresse in campo lavorativo ed associazionistico, hobby e interessi.

 Classe 1964, sono amministratore delegato di più realtà (Metrovox srl – Ingegneria impiantistica nel settore della sicurezza fisica; del Consorzio Stone – System Integrator nel settore della sicurezza fisica e automazione; di Neulos Visiotech – Progettazione e sviluppo di piattaforme software e di Cloud Europe – Realizzazione e gestione Data Center – BCRS). In precedenza ho gestito i sistemi tecnologici nel settore vigilanza, lo sviluppo di aziende e business unit nel settore del broadcasting, audio/video/dati e dell’ICT. In campo associazionistico ho avuto diverse esperienze, soprattutto a carattere filantropico. Tra i miei hobby ed interessi menzionerei i viaggi, la lettura e molto sport.

Dunque una figura, la sua, che assomma competenze ICT, di sicurezza fisica e anche di servizi per la security. Dal suo osservatorio, come si è modificato il mercato della sciurezza in questi anni e quali sfide è chiamato a raccogliere?

Il mercato della sicurezza ha avuto e sta avendo un profondo cambiamento che impatterà sia sulle architetture di sistema, sia sui modelli di business, ma anche sugli aspetti procedurali e normativi/legali. Ciò è dovuto soprattutto a due fattori determinanti: l’elevato sviluppo delle tecnologie e la forte crescita della necessità di proteggere i beni (materiali, immateriali ed umani).“Convergenza” è la parola d’ordine, in primo luogo tra sicurezza fisica e sicurezza logica. Tale aspetto ha avuto inizio e sta avendo una progressione esponenziale grazie alla “digitalizzazione” che consente ad ogni sistema di essere collegato; da qui la crescita di soluzioni software che consentano l’interoperabilità dei sistemi.

Tale sviluppo tecnologico è facilmente divenuto il driver che ha portato alla ulteriore convergenza di settori, appartenenti allo stesso mondo o limitrofi: security, safety ed automazione. Tale convergenza non è più rimasta solo concettuale e/o di competenza specifica, ma è divenuta “sistemica” ed è questa la vera svolta e visione del futuro, se vogliamo la sfida.

La sicurezza non può più essere percepita per settori e con un approccio azione-reazione, ma come un unico “ambiente” che consenta la supervisione del tutto, nell’ottica di quello che oggi viene chiamato Early Warning.

Uomini e tecnologie stanno convergendo?

Quanto al rapporto tra uomini-tecnologie, a mio avviso non vi sarà convergenza, come non dovrà esserci “collisione”, ma semplicemente una ridefinizione dei ruoli. Mi spiego meglio: la tecnologia non è e non sarà solo un sensore che invia un allarme, che viene preso in carico da un uomo il quale interviene tramite una procedura. La tecnologia è centrale, è in grado di intercettare un numero elevatissimo di informazioni, di correlarle e metterle a disposizione dell’uomo, il tutto ad una velocità elevatissima. La filiera nei sistemi complessi è la seguente: monitorare, intercettare, correlare, interpretare, intervenire, contenere, ripristinare, apprendere, implementare. La tecnologia non sostituisce quindi l’uomo, ma è un potentissimo mezzo di supporto alle decisioni. L’uomo c’è sempre: all’inizio, quando costruisce la logica e l’architettura del sistema; durante, quando programma la tecnologia e la manutiene; alla fine quando prende le decisioni ed interviene, ma anche quando corregge ed implementa.

Quali sono gli obiettivi del suo mandato per il prossimo biennio?

Sicuramente monitorare, e se possibile “governare”, i processi e le evoluzioni appena descritti da un punto di vista tecnologico, normativo, degli equilibri tra gli attori in gioco e dei processi da ridefinire. Il tema sempre più attuale sarà quello del posizionamento delle aziende di settore e le relative competenze aziendali e professionali che abbracciano tutta la filiera: dalla realizzazione e distribuzione di un prodotto, alla progettazione, installazione e manutenzione di un sistema. Il compito di ANIE Sicurezza sarà quindi quello di tutelare e valorizzare tale filiera garantendone la qualità, dando grande importanza e dignità all’imprenditoria di questo settore, con azioni costruttive verso il mercato e le istituzioni. Promuoveremo corsi di formazione professionale per elevare e certificare la qualità, confermeremo ed implementeremo delle task di lavoro congiunto nelle quali studiare ed interpretare i fenomeni emergenti anche in modalità multidisciplinare (tecnologia, operatività, legalità, ecc.), il tutto a tutela dei nostri associati, ma soprattutto della collettività.

Siamo convinti che la sicurezza, nel significato più pieno del termine, soprattutto in questo momento storico, sia trasversale a tutti i settori e fortemente percepita dal cittadino come una esigenza primaria.

La sua politica associativa si muoverà sul solco della continuità o ci sono altre novità in cantiere?

L’attività di ANIE Sicurezza sarà sicuramente improntata nel segno della continuità e nella direzione già tracciata, ma con un cambiamento di passo e con una forte spinta aggregativa e “visione” ampia, ma pragmatica verso il futuro.

Quali sono, a suo avviso, i traguardi più complessi da raggiungere, sia sul fronte normativo, sia sul fronte del mercato? E come intende muoversi in queste direzioni?

Normazione e mercato sono due tematiche che abbiamo anche recentemente affrontato in una recente Tavola Rotonda: agli albori di questo settore, le normative sono state concepite ed ideate per dare una spinta propulsiva a giovani imprese con grandi idee. Oggi, sempre più spesso, la normazione (nella sua accezione di “insieme di regole e specifiche tecniche”) rischia di venire percepita come elemento che in qualche modo “attutisce” lo sviluppo innovativo di prodotti, sistemi e soluzioni. Nel corso di questi anni moltissimi operatori, tanti dei quali espressione di nostre aziende associate, si sono adoperati per completare il corpus normativo dei nostri settori.

Dobbiamo a nostro avviso ritornare ad un concetto di norma come “driver di sviluppo”, attraverso partecipazione, azione e propositività verso gli Enti Normatori, sia nazionali che internazionali. Un mercato più “consapevole e partecipativo” fa bene a tutti.

Se dovesse sintetizzare in uno slogan il suo prossimo mandato, quali parole userebbe?

Lo slogan può facilmente essere desunto da quanto detto fino ad ora e può essere un messaggio inviato alle aziende ed ai professionisti di settore: “Condividere, Coinvolgere e… Convergere”.

http://aniesicurezza.anie.it/

 



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