Abbiamo incontrato Joe Grillo, ceo di Vanderbilt, per ricevere un suo commento sull’operazione appena conclusa, l’acquisizione di ACT, Access Control Technology, che dovrebbe rafforzare l'attività della compagnia nel settore della sicurezza ed ampliarne il portafoglio prodotti nell'ambito del controlli accessi e della videosorveglianza. L’acquisizione segue, a distanza di un anno, quella di Siemens Security Products.
Qual è il suo punto di vista sulla recente acquisizione?
A fine ottobre abbiamo portato a termine l’acquisto di una azienda che si chiama ACT, Access Control Technology. L’integrazione della linea di prodotti di ACT nell’offerta centrale di Vanderbilt comporta un rafforzamento dei nostri sistemi di controllo accessi e videosorveglianza e, nel contempo, aggiunge nuove soluzioni cloud-based al nostro portafoglio, il che ci colloca in una posizione molto più forte in Gran Bretagna e Irlanda.
Dunque, adesso come descriverebbe la vostra offerta di prodotti?
Oltre ai dispositivi a marchio ACT, continuiamo ad investire parecchio nei nostri prodotti: ne è una prova Alliro 2.0, il nostro ultimo sistema di controllo accessi di nuova generazione, che abbiamo portato alla fiera Security Essen, a settembre di quest’anno. Abbiamo anche rilasciato una linea video dall’ottimo rapporto valore-prezzo: EVENTYSTM . Il mercato delle videocamere e degli NVR è molto competitivo e ora abbiamo alcuni nuovi prodotti da offrire ai rivenditori, prodotti che non solo sono molto competitivi, ma offrono anche un’ottima qualità. E proseguiamo nello sviluppo e nel miglioramento del software su SPC Connect, ovvero la nostra piattaforma software di allarme antintrusione, che permette agli installatori di controllare da remoto tutti i loro impianti di allarme, tramite un dispositivo mobile.
Considerando le voci che circolano, la vostra rete di personale e strutture subirà dei cambiamenti nell’immediato futuro. Qualche anticipazione?
In effetti, l’altro cambiamento riguarda il marketing. Andrew Morgan andrà in pensione alla fine di quest’anno e siamo stati fortunati a poter assumere Kim Loy, che viene da Schneider Pelco ed è stata assegnata alla sede di Dublino, dove ora abbiamo tutto il nostro reparto R&D, il product management e i nostri marketing manager, in un’unica sede centrale. Con Siemens eravamo disseminati in tantissime sedi, ma ora siamo in grado di consolidarci e concentrarci in un unico luogo e probabilmente otterremmo una migliore sinergia tra i manager che lavoreranno fianco a fianco.
E adesso quale sarà la strategia di Vanderbilt in Italia?
Abbiamo iniziato un anno fa con qualche difficoltà, ma ci siamo ripresi e nel mercato italiano abbiamo raggiunto ottimi risultati. Aggiungere ADI come nuovo cliente, rivenditore, è stata un’azione vincente. Dal punto di vista delle strategie di marketing, nei primi 18 mesi dal cambiamento che ci ha portato ad acquisire il ramo d’azienda Security Products di Siemens (fase che è durata da giugno del 2015 alla fine del 2016), ci siamo focalizzati sulla costruzione del brand, con una presenza massiccia all’interno delle fiere per far conoscere chi fosse Vanderbilt. Kim Loy è stata in Italia (così come in Spagna e nelle Regioni del Nord) e si è confrontata con i manager a livello locale, per confrontarsi sulle necessità del prossimo anno per ogni singolo mercato. Dunque, stiamo vivendo una fase transitoria volta a ottenere risposte più locali da parte dei manager di ogni paese.
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