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Innovare il lavoro, partendo dalla retribuzione

14/07/2021

di Giuseppe Ligotti - Consulente in gestione HR Profittevole, Presidente di Federlavoro Varese

Si sente sempre parlare di innovazione: “bisogna adeguarsi all’innovazione, sfruttare l’innovazione, accettare l’innovazione” (spesso supinamente, come qualcosa che deriva da un mondo che non possiamo controllare).  Abbiamo reparti specifici che studiano, affinano tecniche e processi affinché i prodotti siano sempre più performanti.  Ma siamo certi di interpretare bene il termine innovazione? Siamo sicuri di applicarlo correttamente a tutte le aree dell’azienda?

Molto spesso il termine innovazione viene limitato al suo approccio di processo, ovvero alle implementazioni del prodotto che lo rendono del tutto nuovo o significativamente migliorato. Il termine INNOVAZIONE però ha un significato ben più ampio.  Il vocabolario Treccani fornisce questa definizione: 

“1a. L’atto, l’opera di innovare, cioè di introdurre nuovi sistemi, nuovi ordinamenti, nuovi metodi di produzione. 

1b. In senso concreto, ogni novità, mutamento, trasformazione che modifichi radicalmente o provochi comunque un efficace svecchiamento in un ordinamento politico o sociale, in un metodo di produzione, in una tecnica, ecc.: un’innovazione felice, ricca di conseguenze e di risultati; le innovazioni sinora introdotte si sono dimostrate insufficienti; 

proporre, progettare, tentare innovazioni; i. tecnologica; i. organizzativa (in un’azienda); incentivare le i. dei processi produttivi; anche in particolari meccanismi o prodotti dell’industria: nell’ultimo modello sono state apportate interessanti innovazioni.  (...)

Innovare il lavoro

Il punto 1b accosta al concetto di innovazione una connotazione concreta, definendola come quel processo che, attraverso azioni di novità, produca una trasformazione che modifichi radicalmente o provochi un efficace svecchiamento. Con queste premesse, voi che dell’innovazione fate un fiore all’occhiello delle vostre imprese: pensate mai in modo innovativo anche al lavoro, ed in particolare alla retribuzione? 

Non solo denaro

L’assioma è che il lavoro debba essere retribuito. Occorre però comprendere che la retribuzione non necessariamente deve essere erogata in denaro.  Retribuire vuol dire ricompensare. Potremmo entrare nel merito dell’entità della ricompensa ma sarebbe un altro tipo di analisi: oggi voglio portare la vostra attenzione sulla forma, sul metodo del compenso.  L’evoluzione ci ha portato dall’economia di scambio basata sul baratto all’economia monetaria: un processo che ha cambiato radicalmente i rapporti commerciali. Tuttavia oggi viviamo un’era economica nella quale la moneta sembra aver raggiunto un suo limite. Le economie hanno raggiunto livelli tali per i quali sarebbe necessario incentivare i consumi, ma per farlo bisognerebbe aumentare i redditi, ma aumentare i redditi comporterebbe aumentare i costi e aumentare i costi vorrebbe dire togliere risorse alla produzione, rendendo insostenibile il costo del lavoro.

Un cane che si morde la coda?

Iniziamo intanto con il ripensare alla ricompensa e alle modalità di erogarla. Per aumentare il potere di acquisto dei dipendenti pensiamo ad un sistema integrato di retribuzione. La retribuzione oggi deve essere composta da un paniere di beni diversi. L’assioma deve essere: 

RETRIBUZIONE = denaro + beni e servizi

Dobbiamo essere capaci di INNOVARE il mercato del lavoro. Dobbiamo superare un sistema che ha avuto il suo massimo sviluppo dopo la seconda guerra mondiale, quando, giustamente, il salario (inteso come compenso in denaro) era l’unica forma di retribuzione. Oggi le condizioni economiche sono differenti, i lavoratori hanno bisogno di più reddito, ma contemporaneamentehanno necessità di tenere sotto controllo l’ISEE, hanno necessità di ottenere Assegni Familiari ed incentivi economici - tutte questioni che si scontrano con il bisogno primario di avere un maggior reddito. Ma come fare? Le aziende hanno la necessità di ridurre il costo del lavoro ma contemporaneamente vorrebbero andare incontro ai dipendenti offrendo maggior reddito, ma come fare? Ancora una volta la risposta sta nella nostra capacità di INNOVARE. In questo scenario il concetto di RETRIBUZIONE INTEGRATA trova la giusta collocazione. Perché innovare a volte vuol dire anche gestire i processi evolutivi. 

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