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Dal prezzo al costo totale di proprietà: acquistare videosorveglianza oggi

09/07/2021

di Wanda Nijholt - European Manager Marketing, Security Solutions di Panasonic Business Europe

Scegliere il sistema di videosorveglianza più economico non è particolarmente strategico. Sono infatti molteplici i fattori da considerare: qualità costruttiva e affidabilità dei dispositivi, facilità di installazione e manutenzione, serio approccio alla sicurezza informatica, flessibilità a prova di futuro. Solo se tutti questi elementi strategici saranno pienamente soddisfatti, l’acquisto di una soluzione di videosorveglianza potrà aggiungere reale valore al business dell’utente finale.

Nella scelta delle telecamere i primi criteri da valutare sono l’affidabilità e il tasso MTBF (Mean Time Between Failure), che sono elementi di particolare interesse per le telecamere da esterni (spesso installate in luoghi critici e remoti, che quindi richiedono uno sforzo di organizzazione e coordinamento delle risorse e attente previsioni sulle tempistiche di installazione e manutenzione). Ma invero qualunque telecamera può essere bersaglio di vandalismo, oltre che soggetta ai fattori climatici ed ambientali. Design robusto e resistenza alle intemperie e alla polvere sono quindi fattori strategici da valutare, per garantire sicurezza in tutti i contesti.

E l’installazione?

In tutte le fasi successive alla produzione, il fattore tempo è cruciale per assicurare il migliore TCO. Le fasi di disimballaggio, configurazione e posizionamento dei dispositivi possono infatti richiedere tempi anche molto lunghi, e il tempo – si sa – è denaro. I produttori più accorti prevedono quindi un packaging che rende il processo di configurazione semplice ed efficiente, con un’apertura a finestra che permette di collegare semplicemente un cavo per configurare le telecamere senza doverle disimballare prima che vengano spedite al punto di installazione. Esistono poi soluzioni per configurare più telecamere IP contemporaneamente (evitando al contempo possibili errori di configurazione manuale).

E la manutenzione?

I costi di manutenzione possono superare di gran lunga il prezzo di acquisto iniziale: ecco perché occorre scegliere un hardware che minimizzi le necessità di interventi nel tempo. Anche solo mantenere l’obiettivo della telecamera pulito e libero da sporcizia e polvere può essere un vero time-killer. Esistono specifiche funzionalità per ridurre al minimo questi inconvenienti. Un rivestimento idrofilo offre alle telecamere una migliore visibilità anche sotto la pioggia, o di notte (se abbinato alla visione a infrarossi), e previene l’accumulo di sporcizia. Risultato: meno manutenzione e un forte risparmio sui costi, senza compromessi nella qualità delle immagini. Un’altra causa di guasti può essere la condensa dell’atmosfera che si accumula all’interno della telecamera e oscura le lenti. In genere si usano cristalli di umidità o pacchetti di gel per assorbire le gocce d’acqua, ma anche questi si saturano col tempo. Per superare il problema sono stati progettati appositi deumidificatori.

E la cyber security?

Il pericolo di attacchi informatici e la protezione dei dati personali secondo il dettame del GDPR sono altri elementi cruciali. Un sistema all’avanguardia deve quindi assicurare che la minaccia di attacchi e perdite di dati sia davvero ridotta al minimo. Rimuovere tutte le password di default dai prodotti di sicurezza è un primo accorgimento (affatto scontato, visto che le password più utilizzate a livello globale continuano ad essere 12345 o admin). 

E il futuro?

Poter personalizzare le telecamere rispetto alle diverse esigenze che possono insorgere nel tempo è un altro fattore chiave: il COVID-19 ci ha fatto toccare con mano il valore aggiunto dei sistemi di sicurezza in grado di risolvere le nuove problematiche pandemiche senza impattare eccessivamente sui costi. L’intelligenza artificiale è un altro elemento chiave, che sposta il focus da un uso della videosorveglianza di tipo reattivo (che utilizza le immagini come prova al verificarsi di criticità), ad un approccio all’AI e alle telecamere di tipo proattivo, volto alla prevenzione (ad esempio attraverso il monitoraggio di eventuali violazioni del rispetto di linee guida aziendali per la salute e la sicurezza dei lavoratori, piuttosto che la segnalazione di modelli di comportamenti sospetti prima che gli incidenti si verifichino). Le opportunità di applicazione di questo approccio alla tecnologia sono potenzialmente infinite: dai trasporti alla sorveglianza della città, passando per la logistica, l’agricoltura, la sanità, il manufacturing, il retail, con impatto anche sul consumo di risorse energetiche.

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