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Tabaccai: ruolo del professionista nella gestione della sicurezza

03/06/2021

di Giovanni Villarosa - Laureato in Scienze dell’Intelligence e della Sicurezza, esperto di Sicurezza Fisica per Infrastrutture, CSO e DPO,Vice Presidente di SECURTEC

In questo numero affronteremo un argomento molto importante per i professionisti della sicurezza, quello degli impianti integrati destinati alla protezione di un perimetro commerciale molto delicato: la sicurezza delle tabaccherie, esercizi commerciali esposti al rischio di due tipologie di eventi criminogeni: furti e rapine.

Sul territorio nazionale operano circa 54.000 esercenti, qualificati non solo nella vendita dei tabacchi, ma nel pagamento dei tributi e delle imposte, nei giochi e scommesse, fino all’emissione di tutti i bolli telematici. Parliamo quindi di attività particolarmente esposte all’azione predatoria: dalle rapine del contante generato dagli incassi, al furto dei dispositivi elettronici per fumatori, dei tabacchi, dei gratta e vinci istantanei o delle ricariche telefoniche.

Rapine 

Le rapine e i furti nelle tabaccherie rappresentano un deciso rischio economico, in quanto il “magazzino” vale decine di migliaia di euro – circostanza, questa, che il diligente professionista della sicurezza non deve sottovalutare, quando sceglierà il più adeguato sistema di protezione da proporre alla committenza. Le rapine in danno dei tabaccai valgono, ad oggi, 3,4 milioni di euro, con un incremento superiore ai 2 milioni rispetto al 2018 ed un valore medio per singola rapina di 15.000. La regione Campania vanta il triste primato del più alto numero di eventi predatori; scettro detenuto da Napoli a livello provinciale.

Furti

Sul fronte dei furti il “Rapporto Intersettoriale sulla Criminalità Predatoria” dell’anno 2020 registra 312 eventi messi a segno e un coefficiente di consumazione del reato pari al 97%, con un danno economico complessivo di 4,3 milioni di euro e un valore medio, per singolo furto, di circa 14.000 euro. Tuttavia, al “valore” economico riferito ai furti va aggiunto il danno medio materiale derivante dal furto stesso (distributori automatici, difese fisiche, serramenti, etc), che a livello nazionale vale circa 400.000 euro.

Urge proteggere

Da quanto esposto ben si comprende come l’attività di supporto ai gestori, da parte del professionista (progettista/installatore), sia essenziale per evitare, o quantomeno mitigare, l’esposizione al rischio; un sostegno professionale che parta dall’analisi del rischio fino alla scelta delle difese da attuare, sia come misure di sicurezza passiva (blindature, mezzi forti, etc), sia come scelta delle tecnologie di sicurezza attiva (sensori, vettori radio, telecamere, etc) da impiegare per realizzare un sistema integrato di sicurezza “su misura”.

Sistemi integrati: più forti

Ogni professionista sa che un semplice sistema di allarme può essere violato, se si hanno a disposizione tempo e le giuste competenze; ma sa anche che un sistema integrato riduce di gran lunga questa possibilità. Parliamo di sistemi di sicurezza collegati con istituti di vigilanza, con le forze dell’ordine, antitaccheggio, sistemi antirapina silenziosi, impianti di videosorveglianza e di analisi video. Peraltro, una delle componenti che si sta rivelando un utile complemento in mano agli installatori è l’apparato nebbiogeno, impianto in grado di generare rapidamente (60 secondi satura volumi da 2.000 mc) una cortina nebbiosa atossica che inibisce l’intruso, disorientandolo ed impedendo la consumazione del furto.

TVCC

Nell’integrazione dei sistemi un discorso a parte meritano gli impianti di videosorveglianza, perché permettono di monitorare, in real time, gli ambienti commerciali, tanto da locale quanto da remoto (FF.OO, IVP), con la possibilità di individuare anticipatamente situazioni di pericolo, organizzando così le opportune contromisure, tramite l’intervento del personale di sicurezza. 

Il valore del professionista

Anche qui il professionista sarà di grande supporto al cliente finale, suggerendogli, in fatto di videosorveglianza compliant negli ambienti di lavoro, di poter installare preventivamente il sistema avvalendosi della circolare del 16/04/2012 della Direzione Generale Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro Prot. N° 37/007162/MA008.A002, ma ricordandogli anche che tale sistema di sicurezza tratta dati personali, dunque è sottoposto ai vincoli del GDPR.  L’installatore dovrà quindi suggerire le giuste misure di sicurezza (art. 32) e le giuste scelte progettuali e dei materiali (art. 25). 

Manutenzioni programmate

In ultimo: il professionista deve sempre redigere al cliente il piano delle manutenzioni programmate, che garantisca l’efficacia e la perfetta funzionalità dei sistemi e delle apparecchiature, e la certificazione di conformità, dato che tutti gli impianti sono classificati, ai sensi del DM 37/2008, come “elettronici”, pertanto sottoposti ai requisiti fissati nella lettera “B” del DM stesso.



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