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Installazione di sicurezza: accorgimenti e principi di base

19/01/2021

Installazione for dummies di Giovanni Villarosa

Inauguro oggi questa rubrica composta principalmente da spunti riflessivi, spaccati condensati in pillole da somministrare a lento rilascio, bimestralmente, agli installatori/progettisti. Lo farò con la solita leggerezza, fuori da ogni inutile accademia. Verranno trattati argomenti tecnici che giornalmente i professionisti affrontano, a volte non trovando la giusta soluzione, spesso non per cattiva preparazione, quanto per profonda pigrizia! Va compreso, una volta per tutte, che la stessa tecnologia, lo stesso prodotto, lo stesso produttore non sono sempre indicati, a parità di impianto e apparecchiature, per un istituto bancario piuttosto che per un supermercato, o una privata abitazione in città, al contrario di una residenza di pregio, ma isolata. Come va capito, laddove ne ve fosse il bisogno, che tutte le tipologie impiantistiche relative al settore della security seguono rigidi e obbligatori riferimenti normativi, e non semplicemente volontarie, come spesso ho avuto modo di ascoltare. E, non ultimo: il professionista è l’unico consigliere fidato della committenza, dunque esercita un doppio “ufficio”, professionale ed etico. Non dimentichiamolo mai.

Quando progettiamo un sistema di sicurezza dobbiamo sempre partire dall’analisi del contesto, dalla conoscenza delle problematiche e di come queste poi abbiano un impatto sul benessere delle persone: la non conoscenza del contesto ambientale, di cosa e chi vogliamo proteggere non ci permetterà mai di architettare né installare un efficace sistema di protezione, sia esso un impianto antintrusione, di controllo accessi o di videosorveglianza. Un sistema di sicurezza va sempre ideato partendo dall’analisi dei rischi, e non di certo, come frequentemente accade, primariamente dalla scelta delle elettroniche da impiegare, piuttosto che dai software di gestione. Una corretta progettazione passa dunque attraverso l’identificazione, l’analisi e la stima dei rischi, mirando il più possibile ad un’attenuazione dell’esposizione stessa. Una volta acquisiti i giusti dati, si passerà alla scelta delle tecnologie. Si tenga presente che il raggiungimento di un accettabile livello di sicurezza non dipende esclusivamente dalle elettroniche utilizzate, ma piuttosto da quanto quei prodotti saranno efficacemente integrabili tra loro.

Non esiste il rischio zero

Tuttavia, non dimentichiamo mai questo punto fermo: il rischio non è mai nullo, ma contiene sempre una componente di pericolo, il cd rischio residuo, che rimane tale anche quando scegliamo di trasferirlo ad una terza parte (assicurazione). A questo proposito le normative applicabili ci vengono in aiuto, identificando dei punti fondamentali per una corretta analisi: individuazione dell’area da proteggere, analisi del rischio e calcolo del livello di rischio, progettazione dell’impianto, verifica del livello di prestazione, classificazione ambientale.

SOS Professionisti

Ora, la continua e rapida evoluzione dei prodotti e delle tecnologie ha certamente aiutato una positiva crescita del settore degli impianti che compongono la cd security integrata, ma per converso, ha decisamente creato un terreno fertile ai prodotti di mediocre qualità che hanno generato, ahinoi, seppur indirettamente, professionisti di scarsa qualità. Installare un impianto di sicurezza per la protezione di una proprietà privata, di un’attività commerciale o di una infrastruttura complessa presuppone investimenti economici da valutare sempre con attenzione, ma soprattutto, significa affidarsi sempre ad un professionista (installatore/progettista) con solide esperienze e spiccate garanzie di affidabilità.A ben vedere, per la committenza la scelta del professionista rimane la questione più spinosa: con quale parametro sceglierlo? Quali i requisiti? Quali le referenze? Scelta che va principalmente indirizzata, e valutata, nella sua specificità settoriale, ovvero: affidarsi sempre ad uno specialista in fatto di progettazioni e realizzazioni di sistemi di sicurezza integrata, e non altro!

SOS Controprofessionti

Oggi facciamo i conti con una criminalità che dalla tecnologia ha tratto un indiscusso vantaggio, facendo un salto di qualità considerevole nell’attacco e nel sabotaggio dei complessi sistemi di security, avvalendosi di autentici professionisti preparati, veri e propri controprofessionisti in possesso di una certa attitudine a delinquere, una spiccata manualità (installazioni/sabotaggi) e profonda conoscenza (corsi specifici) dei sistemi e delle elettroniche. Prefessionisti del crimine dotati peraltro di un ventaglio ben assortito di strumentazione e apparati elettronici in grado di attaccare anche gli impianti più “robusti”. Occorre saper rispondere con la stessa professionalità.



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