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Impianto reti dati: Consigli per l’installazione

29/05/2020

di Marco Guerrato e Michele Matera - Rispettivamente, Segretario nazionale RIFS e titolare di GM Sicurezza e Socio RIFS e titolare di MSecurity

Si conclude in questo numero il nostro appuntamento con il tema “reti e installazione di sicurezza”, che illustra alcuni aspetti che gli impianti tecnologici di sicurezza dovrebbero tenere in debito conto. Marco Guerrato e Michele Matera prendono stavolta in considerazione la realizzazione vera e propria dell’impianto reti dati a casa del cliente finale, fornendo utili consigli e suggerimenti tecnici.

A nostro parere, che si tratti di un’azienda o di un privato poco importa: consigliamo sempre di individuare una zona “tecnica” dove far arrivare la fibra ottica o il collegamento in rame dall’ISP e lì installare il modem-router e tutte le apparecchiature di rete (router, switch, eventuali switch poe per le telecamere, eventuali hub per installazioni domotiche, NVR o DVR per la gestione delle telecamere). Un unico armadio, ordinato e con un patch panel ben etichettato, apparirà subito professionale anche all’occhio del cliente più digiuno di tecnologie. 

Ordine = professionalità

E’ molto importante, infatti, garantire un ordine di posa cavi all’interno degli armadi di cablaggio partendo proprio dai componenti passivi, cavi e patch panel, per poter assicurare al futuro manutentore una visione immediata dell’insieme dei collegamenti da e per le apparecchiature installate, tramite l’uso di diversi colori per le permutazioni di componenti dello stesso tipo (ad esempio rosso per l’allarme, blu per l’impianto TVCC, grigio per la rete domestica, ecc). 

Meglio poi assicurarsi che l’armadio abbia delle serrature di sicurezza: nel pieno rispetto del GDPR potremmo nel caso anche allarmarne l’apertura.

Tensione di rete

Da non sottovalutare poi la distribuzione della tensione di rete: una o più multipresa da rack, dedicata magari, con l’uso di prese SHUCKO e con interruttore. A tale proposito è possibile poi pensare di dotare le apparecchiature di rete di uno o più UPS (gruppo di continuità): solitamente uno è più che sufficiente (vi sono UPS creati appositamente per l’installazione a rack e di fatto è la soluzione preferibile, con potenze che arrivano tranquillamente ai 1000 – 5000 VA). Spesso l’uso di UPS di potenza di 800 – 1000 VA può soddisfare la maggior parte dei casi.

Documentazione

Fondamentale poi fornire al cliente finale una documentazione dettagliata di tutti gli indirizzamenti dati a tutti i componenti, le diverse classi assegnate ai diversi rami che compongono l’impianto di sicurezza. Sarà poi necessario, alla consegna dell’impianto, un minicorso sulla descrizione delle apparecchiature installate nell’armadio per avere un’immediata analisi di feedback in caso di guasti o malfunzionamenti. 

Manutenzione

Vorremmo infine sensibilizzare i lettori sui contratti di manutenzione. A tutti gli impianti di sicurezza dovrebbe essere assicurata una manutenzione: la verifica periodica di un impianto è infatti il naturale presupposto per un ottimale mantenimento dell’impianto proposto. In funzione poi del rischio, la cadenza della manutenzione dovrebbe essere ogni 6 mesi fino ad arrivare ad una volta l’anno. Oltre al controllo visivo, funzionale dei singoli componenti, la manutenzione potrebbe essere un importante appuntamento per l’aggiornamento di eventuali firmware o software installati.

Telegestione

Un fattore importante poi è la telegestione degli impianti, che garantisca al cliente un pronto intervento da remoto, magari per effettuare modifiche ad hoc sia della rete dati sia, attraverso questa, dei componenti centralizzati che compongono i vari sistemi di sicurezza. La manutenzione va quindi concordata col cliente mediante un vero e proprio contratto, dove saranno indicate le modalità di intervento sul sito e da remoto con indicate le tempistiche assicurate, il costo annuo e il costo per ogni intervento straordinario richiesto dal cliente.

Conclusioni

A nostro parere un’azienda che operi nel comparto sicurezza e voglia imporsi con professionalità e competenza non può più ignorare i temi delle risorse di rete, dell’infrastruttura, della connettività. La conoscenza e il rispetto delle norme Privacy e GDPR garantiranno poi al cliente un risultato in linea con le performance che un sistema di sicurezza deve assolutamente garantire: tali performance dimostreranno quella professionalità che sta alla base della reputazione aziendale. E’ un percorso forse difficile ma importante e la formazione è un aspetto vitale, assieme alla scelta dei partner tecnologici. L’insieme di questi fattori genererà, nella clientela, maggiore consapevolezza della propria sicurezza.

La versione integrale dell’articolo riporta tabelle, box o figure, per visualizzarle apri il pdf allegato. 

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