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Stadi: grandi aree ad alto rischio

27/03/2020

di Marco Contu - Product and Training Manager Spark Security

La sicurezza è uno degli aspetti più delicati e importanti da affrontare per chi ha l’onere di garantire un sereno svolgimento degli eventi che si tengono all’interno di uno stadio. Per comprendere al meglio quali siano i migliori strumenti tecnologici da utilizzare per ottenere il più alto grado di sicurezza possibile, il primo passaggio necessario è sicuramente quello di valutare e comprendere attentamente le situazioni critiche che si potrebbero presentare sia all’interno che all’esterno degli impianti sportivi.

Per controllare i fattori di rischio e monitorare i vari settori dell’impianto sportivo, sono già accessibili sistemi tecnologici che permettono la ripresa di vaste aree dello stesso. Tali sistemi devono essere in grado di fornire informazioni di altissima qualità sia nello spazio che nel tempo: nello spazio attraverso l’elevata densità di pixel/metro di ogni fotogramma, in modo da identificare chiunque sugli spalti; nel tempo, mediante la sequenza video ad elevato frame rate per consentire di catturare anche le situazioni più dinamiche. 

La qualità delle informazioni

Il sistema di videosorveglianza da installare in uno stadio deve quindi garantire una qualità di alto livello delle informazioni, per consentire all’utilizzatore presente in sala GOS, o al Magistrato in seguito, di poter estrarre dalle immagini le informazioni necessarie per prendere decisioni consapevoli. Le videocamere dovranno quindi garantire - senza inficiare la qualità dell’immagine con un’eccessiva compressione - almeno il numero di pixel/metro prescritto dalla normativa per consentire l’identificazione di un soggetto. Dovranno inoltre fornire quante più immagini possibili nell’unità di tempo, al fine di ricostruire la dinamica dell’evento.

Razionalizzare i costi

Telecamere in grado di monitorare aree di grande ampiezza e profondità anche da distanze importanti e di fornire immagini ad altissima risoluzione rappresentano quindi uno strumento operativo di grande efficacia per le forze di Pubblica Sicurezza e consentono, al contempo, di operare forti razionalizzazioni sui costi delle infrastrutture dell’impianto, favorendo nel tempo anche un sensibile risparmio sui costi complessivi della sicurezza. È così possibile riprendere una vasta area con la risoluzione necessaria all’identificazione di una persona da un singolo punto di installazione, contrariamente all’approccio convenzionale, in cui per ottenere lo stesso risultato si devono posizionare all’interno dello stadio decine di telecamere. 

E la legge che dice? 

Il 6 giugno 2005, a completamento delle norme già previste dal decreto legge n.28 del 2003, recante disposizioni urgenti per contrastare i fenomeni di violenza in occasione di competizioni sportive, sono stati varati tre decreti amministrativi, in tema di videosorveglianza e separatori, di tagliandi d’accesso e di sicurezza degli impianti, che introducono sostanziali novità sulla sicurezza negli stadi. Queste le principali novità che coinvolgono l’industria della videosorveglianza.

TVCC

I sistemi di videosorveglianza devono essere realizzati dalle società utilizzatrici dell’impianto in accordo con i proprietari degli stessi, in tutti gli impianti con capienza superiore a 10.000 unità, con la possibilità da parte del Prefetto di prescriverli anche in impianti di capienza inferiore; gli apparati sono gestiti da una sala apposita, ospitata nel centro radio per la sicurezza delle manifestazioni sportive, coordinato dal funzionario di PS Dirigente del servizio di OP. Oltre a ricevere le immagini, la sala ha visuale completa all’interno dell’impianto; è prevista la registrazione di tutto l’evento, compreso l’eventuale ingresso di tifosi prima della gara per preparare le coreografie, che rimane disponibile per 7 giorni dopo l’incontro; il sistema può essere implementato, su iniziativa del prefetto, anche con le telecamere cittadine.

La versione integrale dell’articolo riporta tabelle, box o figure, per visualizzarle apri il pdf allegato. 

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