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Realizziamo un impianto TVCC secondo la norma?

11/09/2019

di Antonio Avolio - Ingegnere, Amministratore presso Security Engineering srl, Consigliere e Referente AIPS presso TUV Italia, Formatore Ethos Academy

“Oggi il tema videosorveglianza è strettamente legato al mondo della privacy e all’aggiornamento del GDPR, ma della stessa importanza è realizzare un impianto di videosorveglianza secondo la norma. Ricordiamo che è obbligatorio rilasciare la dichiarazione di conformità dell’impianto TVCC realizzato e che lo stesso prevede l’indicazione della conformità alla specifica normativa, e che più volte si indica in maniera superficiale la sola CEI 64-8 o ancora la CEI 50132-7. 

Da novembre 2014 la Norma CEI 50132-7 è stata annullata e sostituita dalla CEI EN 62676-4 denominata “Guide Applicazione”, che stabilisce i criteri e le raccomandazioni per la fase di progettazione, installazione, messa in servizio e la manutenzione. E’ da tenere in considerazione anche la Norma CEI EN 62676-1-1, denominata “Prescrizioni di Sistema”, dedicata alle prescrizioni di sistema relative ai diversi componenti che costituiscono il sistema di Videosorveglianza

Una tutela per l’installatore

Occorre sottolineare che la perfetta applicazione delle norme vigenti tutela la figura dell’installatore in ogni sua fase, dalla progettazione al collaudo finale, per poi proseguire con il programma di manutenzione, di un impianto a regola d’arte. Prima di procedere alla progettazione di un impianto di Videosorveglianza, la Norma EN 62676-4 sottolinea l’importanza della fase di Analisi di Rischio, dove si pone attenzione a diversi aspetti. Infatti il progetto dovrebbe essere basato sulla località specifica e sui locali, sulle minacce e sui contenuti di tale località, nonché sulle minacce o sui danni previsti, quindi - come indicato dalla norma - bisogna considerare il costo della perdita del bene, il rischio di criminalità della località, se esiste un presidio per la località custodita, e le informazioni per lo storico di furti e rapina. 

Requisito Operativo

Inizializzata la fase di Analisi di Rischio, possiamo procedere con il documento fondamentale per l’impianto di Videosorveglianza che è il Requisito Operativo, con acronimo “OR”, che consiste in una dichiarazione formale scritta dei bisogni, delle giustificazioni e dello scopo dell’impianto di Videosorveglianza proposto e da realizzare, con attenzione alle indicazioni chiare delle aspettative dell’utilizzatore dell’impianto. Ecco alcuni contenuti dei “Requisiti Operativi”: obiettivo e funzionalità di base, definizione dei limiti alla sorveglianza (riferimento alla privacy), definizione delle aree sotto sorveglianza, prestazioni dell’immagine/impianto, periodo di funzionamento, scelta della telecamera, etc. La norma indica anche una documentazione finale, che ha l’obiettivo di fornire informazioni adeguate sull’installazione, la messa in servizio, il funzionamento e la manutenzione dell’impianto e descrive i documenti che la compongono, come le prove di accettazione. 

Prestazioni dei componenti

Per quanto riguarda la parte funzionale dell’impianto di Videosorveglianza, dunque si pone attenzione sulle prestazioni dei componenti, si fa riferimento alla norma EN 62676-1-1. La Norma definisce 4 livelli di Sicurezza per i sistemi di Videosorveglianza in relazione al livello di rischio del sito da considerare. Per garantire un determinato livello di sicurezza, tutti i blocchi funzionali del sistema devono garantire almeno il livello di sicurezza desiderato. La Norma EN 62676-1-1 è organizzata in quattro sezioni:

• rappresentazione dei sistemi di Videosorveglianza

• definizione del livello di sicurezza

• valutazione del livello di sicurezza

• valutazione della classe ambientale.

Blocchi funzionali

Per descrivere le prescrizioni di sistema in riferimento ai componenti di un sistema di videosorveglianza, la norma presenta dei blocchi funzionali, e non pone attenzioni sulle caratteristiche Hardware e Software del sistema, per fornire un approccio generale su qualsiasi sistema di videosorveglianza, anche i più recenti e caratterizzarlo nella fase di progettazione.

I tre blocchi funzionali descritti nella norma sono: 1) ambiente video; 2) gestione del sistema; 3) sicurezza del sistema.

In questa breve sintesi, abbiamo visto che conoscere la normativa di riferimento dell’impianto da realizzare pone l’operatore nella condizione di realizzare un impianto a regola d’arte. La norma è un’utile guida per produrre la documentazione necessaria e non va considerata solo come un regolamento da subire ma come un’opportunità di tutela.


maggiori informazioni su:
https://www.ethosacademy.it/formazione-security-safety-corso.asp?c=7&id=32



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