della Redazione
Come è gestita la sicurezza in città? Quali iniziative vengono intraprese per elevarla? Quali sono i rischi più temuti? Quali tecnologie vengono utilizzate? Si investe in sistemi per la gestione integrata e il coordinamento delle emergenze? L’indagine realizzata dalla divisione Safety & Infrastructure di Hexagon e FPA ha risposto a queste domande interpellando diversi sindaci, assessori con delega alla sicurezza e comandanti di polizia locale.
Dall’indagine risulta una larga maggioranza di amministrazioni locali per le quali è urgente intervenire nel migliorare i sistemi di allerta e protezione del proprio territorio dagli effetti eccezionali di calamità naturali e di guasti o cedimenti di infrastrutture.
Gli investimenti
L’86% delle amministrazioni interpellate dichiara di aver attivato iniziative o investito nuove risorse per la sicurezza. L’impatto dell’insieme di iniziative attivate dalle amministrazioni ha prodotto, secondo quasi 6 intervistati su 10, un miglioramento della sicurezza. Tuttavia, solo 3 amministrazioni su 10 ritengono che questo miglioramento sia stato percepito dai cittadini.
Videosorveglianza
La videosorveglianza è ritenuta lo strumento più efficace per prevenire e gestire le criticità (è la forma prioritaria di intervento nel 73,6% dei Comuni), ma il 52,7% dei Sindaci ritiene che occorra anche maggiore integrazione istituzionale e strumentale con le altre autorità di sicurezza: Prefetture, Forze dell’Ordine e Polizia di Stato. C’è chi privilegia l’integrazione delle centrali operative (50,5% dei Comuni) e i dispositivi per l’analisi dei dati finalizzata all’elaborazione di scenari probabilistici di rischio (35,2%). Le soluzioni tecnologicamente più avanzate sono decisamente preferite a strumenti più “ordinari”, come l’estensione dei poteri dei sindaci (meno di 3 Comuni su 10 indica, infatti, come prioritaria un’ulteriore estensione dei poteri di ordinanza del sindaco).
Avanzamento (?) tecnologico e digitale
Le reti di videosorveglianza gestite a livello municipale solo residualmente (2,2%) presentano delle misure di integrazione con sistemi gestiti da operatori non istituzionali, come ad esempio gli enti gestori delle reti del servizio pubblico o di monitoraggio dei veicoli di trasporto pubblico.
Protocolli di intervento
Incontri e condivisione di informazioni con altre istituzioni sono prassi per molte amministrazioni (65,9%), ma solo nell’11% dei casi è stata implementata una centrale operativa integrata e unificata.
Nel 43% dei comuni interpellati è stato però definito un protocollo di intervento per il coinvolgimento dei diversi soggetti interessati (uffici comunali, forze dell’ordine, gestori di servizi pubblici locali) in casi di circostanze critiche; per un altro 34% delle amministrazioni esiste una prassi di riferimento, ancorché non formalizzata. Il restante 23% dei Comuni ha dichiarato di procedere “caso per caso”. Il 48% dei comuni coinvolti nell’indagine è inoltre dotato di sistemi informativi per l’analisi del territorio, ma solo in meno di un quinto dei casi (22%) sono stati implementati meccanismi per la condivisione delle informazioni tra gli assessorati interessati.
maggiori informazioni su:
SM03-ART052.pdf
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