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A scuola di appalti: formarsi per sopravvivere

14/05/2019

di Luca Leccisotti - Comandante di Polizia Locale e formatore del personale EELL Docente di Ethos Academy 

Mai come oggi, la conoscenza delle norme in materia di appalti è di fondamentale importanza, sia per gli operatori della Pubblica Amministrazione, sia per gli operatori economici. Procedere secondo legge diminuisce infatti i contenziosi, sviluppa la concorrenza sana e dà sbocco economico verso la PA. Spesso, però, gli operatori economici si trovano di fronte funzionari che svolgono procedure poco trasparenti, illegittime, che sovente creano rendite di posizione per pochi imprenditori. 

La quasi totalità delle imprese si sente impotente dinanzi a gare poco chiare, perché non sa come opporsi: in genere le aziende si rivolgono agli avvocati, ma spesso sono proprio gli studi legali che, alle prese con problematiche di varia natura e disciplina, non colgono immediatamente nel segno, aggravando il procedimento amministrativo. Sarebbe quindi ottimale che l’imprenditore stesso conoscesse la norma e invitasse il legale a procedere sull’illegalità segnalata (è diverso andare dal medico e segnalare un “malessere generale” piuttosto che dire: “dottore, ho male al piede destro”).

Un ginepraio di norme

Nei miei corsi di formazione, il grido di dolore più comune - sia tra i funzionari della PA che per gli imprenditori - è come muoversi in una normativa incerta, complessa e copiosa. Le fonti sono effettivamente tante e complesse e la materia è in continua evoluzione: se non si prende la strada della semplificazione, difficilmente si troverà una quadratura del cerchio, sia per la PA che per le imprese. E’ fondamentale però che le imprese siano formate in materia di appalti, perché far valere i propri diritti oggi equivale a sopravvivere per diversi operatori economici.

Stop corruzione

Nei miei seminari parto sempre citando Dani Kaufmann (World Bank Institute), che ha espresso in matematica il fenomeno della corruzione con l’equazione di Klitgaard. Questa è la situazione: è tardi e vi state dirigendo verso la vostra auto parcheggiata in un garage pubblico. Per terra, proprio vicino all’auto, c’è una busta. La raccogliete: contiene 20 banconote da € 500,00 ciascuna. Che fate? Si profilano due casi.

Caso 1

Non c’è nessun altro nel garage, né ci sono telecamere. In questo caso solo il 33% dei soggetti consegnerà busta e contenuto alla Polizia; il 50% deciderà invece di pensarci fino al giorno dopo, trattenendo comunque la busta, ma infine restituirà i soldi e un notevole 17% dei soggetti intascherà il denaro.

Caso 2

Stessa situazione, ma c’è un 30% di possibilità che una telecamera per la sicurezza nel garage vi abbia ripreso mentre raccogliete la busta. Reazione? Nel 74% dei casi (prima era il 33%) si consegneranno busta e contenuto alla Polizia; nel 22% dei casi (prima era il 50%) ci si penserà sino al giorno dopo, trattenendo la busta, ed infine nel solo 4% dei casi (prima era il 17%) si terrà il denaro. Cosa ci insegna questa storia?

Formarsi = difendersi

Quando un funzionario della PA si sente osservato e sa che può andare incontro a qualche problema, allinea il più possibile il suo operato alla legalità. Ecco cosa devono fare le imprese oggi: essere quella telecamera di sicurezza nel parcheggio, far sentire che c’è qualcuno “dall’altra parte” e indurre i funzionari a comportamenti a norma di legge. Come? Formandosi, conoscendo le norme, imparando a difendersi. Per le imprese, conoscere le norme equivale a disporre di una videocamera di sorveglianza. Dunque imprese: formatevi ed informatevi.

La versione integrale dell’articolo riporta tabelle, box o figure, per visualizzarle apri il pdf allegato.  

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