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Italian Security Leaders, Top 25: la forbice si allarga

26/04/2019

La Redazione

“Secondo una recente indagine di mercato condotta da Plimsoll Publishing ed Ethos Media Group, poco meno del 50% delle imprese di sicurezza in Italia è riuscita ad aumentare il fatturato nel 2017. Il comparto della security sta diventando sempre più competitivo, con operazioni di acquisizioni in fase di definizione e barriere all’ingresso significativamente più basse rispetto a qualche anno fa. 

L’espansione dell’e-commerce, la maggiore diffusione territoriale dei negozi di elettronica e politiche commerciali inadeguate sono additate come la causa primaria del declino di numerose realtà italiane della sicurezza. Le ditte maggiormente esposte a questi fattori competitivi sono tipicamente produttori, distributori o system integrator di medio-piccole dimensioni, operanti in ambito regionale. 

Crescita del 6,2%

Nondimeno “i dati finanziari che abbiamo osservato su 363 aziende di sicurezza in Italia mostrano che il settore nel complesso è cresciuto del 6,2% nell’ultimo anno.” – spiega Domenico Panetta, responsabile marketing Plimsoll. “È evidente che, con meno del 50% di aziende in crescita, ci troviamo in una situazione in cui un numero ridotto di operatori consolida e rafforza la propria posizione sul mercato, a scapito di una significativa pluralità di ditte che, vendendo di meno oggi, potrebbero mettere a serio repentaglio la propria solidità finanziaria nel breve termine”.

Produttori 

L’indagine “Italian Security Leaders, Top 25” evidenzia inoltre che i produttori di dispositivi di sicurezza sono i soggetti meno a rischio dal punto di vista finanziario: solo 1 ditta su 10 presenta seri problemi cash flow ed elevato indebitamento. Il livelli di redditività medi sono in aumento rispetto al 2016 e la crescita premia maggiormente le imprese del segmento videosorveglianza (+10,9% su base annua) e quelle che fabbricano apparecchiature di antincendio (+10,6%). La categoria dei produttori in Italia possiede quindi le risorse sufficienti per affrontare con ottimismo i prossimi 24 mesi; tuttavia, la notevole presenza di aziende sane ma in difficoltà commerciale potrebbe dar luogo a nuove acquisizioni che, inevitabilmente, altereranno gli equilibri di forza tra i leader del settore. 

Distributori

Più dinamica e fluida la situazione dei distributori di dispositivi di sicurezza. Con un 12% di espansione del fatturato, questa categoria prosegue il virtuoso percorso di crescita avviatosi nel 2015. I distributori attivi in Italia realizzano un fatturato aggregato di 595 milioni di euro, rappresentano il 32% del mercato totale e impiegano 1521 dipendenti sul territorio nazionale. La redditività media di questi soggetti è sostanzialmente in linea con quella riscontrata nei produttori, ma il numero di imprese con valutazione finanziaria Plimsoll “Bassa” è decisamente più contenuto. Solo 12 società su 141 (meno del 9%) sono a moderato o alto rischio fallimento: un chiaro segnale che il mercato della distribuzione è in rafforzamento e offre importanti opportunità di sviluppo. 

System integrator 

Il segmento dei system integrator è invece quello in maggiore affanno. Con un fatturato medio per azienda di poco più di cinque milioni di euro e un tasso di crescita negativo (-0,5%), le imprese rientranti in questa categoria hanno fatto un passo indietro rispetto all’ultimo anno. Le difficoltà commerciali sono più comuni in ditte di piccole/medie dimensioni, mentre le società più grandi crescono invece a livelli sostenuti (+6%) e mantengono buoni livelli di redditività. 

Geografia del successo

A livello geografico, il Nord-Ovest si conferma l’area con la maggiore concentrazione di aziende operanti nel comparto della sicurezza: Lombardia e Piemonte generano il 51% del fatturato nazionale. Tuttavia sono le imprese del Nord-Est a crescere di più su base annuale (6%). Male invece il Mezzogiorno, dove il numero di soggetti attivi nel comparto security è sceso a 32 (da 39 rilevati nel 2018). Con una dimensione media di 3,5 milioni di euro e una forte prevalenza di distributori sul territorio, le aziende del Sud mostrano infatti segno meno in questa edizione. Il comparto della security nel Meridione vale adesso poco più di 118 milioni di euro, 15 aziende su 32 sono in decrescita e tra le realtà con fatturato superiore a tre milioni di euro solo cinque hanno aumentato le vendite sopra il 2%. 

Maggiore polarizzazione

Il settore della sicurezza in Italia – conclude l’indagine - sembra pertanto essere avviato nei prossimi 24 mesi ad un ulteriore restringimento del numero di aziende attive e ad una maggiore polarizzazione tra società finanziariamente solide e in crescita e realtà che stentano a rimanere sul mercato. Non sono da escludere, come accaduto in passato, ulteriori operazioni di fusione e acquisizione nei prossimi mesi, volte a rafforzare sinergie e competitività e ottimizzare gli investimenti. 

Chi vincerà?

“Con nuovi player e tecnologie alle porte” - sintetizza Panetta - “l’industria della sicurezza in Italia è proiettata verso importanti cambiamenti. Innovazione, alleanze strategiche, comprensione dei trend di mercato e gestione oculata delle risorse sono tutti fattori che determineranno il successo o il declino dei 363 security leader in Italia”.

“Secondo una recente indagine di mercato condotta da Plimsoll Publishing ed Ethos Media Group, poco meno del 50% delle imprese di sicurezza in Italia è riuscita ad aumentare il fatturato nel 2017. Il comparto della security sta diventando sempre più competitivo, con operazioni di acquisizioni in fase di definizione e barriere all’ingresso significativamente più basse rispetto a qualche anno fa. 


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