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Progettare le infrastrutture per gli istituti di vigilanza

01/10/2018

della Redazione

Come soddisfare i requisiti tecnici richiesti per realizzare una moderna Centrale Operativa? Il riferimento, oltre alle vigenti norme tecniche, è l’all. E del D.M. 269/2010, che reca indicazioni sul progetto organizzativo e tecnico-operativo di un Istituto di Vigilanza. Gli Istituti devono quindi presentare, ai sensi del D.L. n.259 1/8/2003, un progetto tecnico presso il Ministero dello Sviluppo Economico e devono esibire la concessione del diritto d’uso di frequenze per l’esercizio del collegamento in ponte radio (in banda VHF) per il Centro Comunicazioni. Tutti i materiali tecnici, in particolare i dispositivi elettrici ed elettronici, dovranno rispondere ai requisiti delle norme CEI e, ove previsto, dovranno essere dotati di marchio IMQ. Inoltre gli apparati per telecomunicazioni dovranno essere installati in ambienti protetti da intemperie, escludendo la presenza di sostanze corrosive che possano danneggiarne la componentistica elettronica. Vediamo il dettaglio.

Abbiamo visto le caratteristiche base di una piattaforma professionale Hw/Sw per centralizzare, monitorare e interagire con diverse tipologie di sensori, apparati e sistemi di Security & Safety. Ma con quale affidabilità?

Risponde Giuseppe Mazzarino, Responsabile Tecnico Electronic’s Time

Le trasmissioni cifrate, il controllo continuo dell’esistenza in vita degli impianti di sicurezza periferici, i costi ormai ridotti per le trasmissioni in GPRS, UMTS, LTE, ADSL, la copertura quasi totale di Internet e la possibilità di utilizzo di vettori radio multipli, fanno di una piattaforma Hw/Sw professionale, un affidabile sistema di centralizzazione. L’interfaccia grafica degli allarmi (GUI) sarà personalizzabile e per ciascun tipo di evento dovrà essere possibile impostare colori differenti, suonerie, text-to-speach, invio di SMS e e-mail in automatico, verso i contatti interni o verso i numeri o le e-mail dei contatti di ciascun sito remoto. L’interfaccia grafica potrà essere utilizzata in modalità compatta visualizzando tutto su unico monitor, oppure in modalità estesa su due, tre o più monitor differenti per gestire su più display una mappa grafica, un sinottico degli stati degli impianti e la videoverifica. Infine, non potrà mancare un’area dedicata ai report giornalieri, settimanali o mensili, manuali o automatici che potranno essere facilmente esportati nei formati PDF o Excel.

La prima fase è l’analisi del rischio. Tra i rischi più comuni si annoverano la penetrazione nell’edificio di soggetti organizzati per rapinare e sottrarre beni e valori in custodia presso il caveau, l’asportazione di armi ed equipaggiamenti dall’armeria, il rischio legato alla movimentazione di denaro, soprattutto durante il trasporto dal caveau alle utenze esterne, e il rischio che il personale venga costretto a dare supporto nei crimini sopra evidenziati. La mitigazione di questi rischi si otterrà prevedendo blindature e installando idonei dispositivi di sicurezza (controllo accessi, sensori perimetrali e volumetrici, rivelatori gas/fiamma/fumo, dispositivi di macchiatura banconote, chiavi a duplicazione protetta).

PROGETTO ELETTRICO

Si farà qui riferimento alle indicazioni contenute nella norma CEI 64-8 V3, procedendo con il calcolo del livello di potenza elettrica erogabile, condizionato dalla superficie dell’unita immobiliare; un corretto dimensionamento consentirà di aumentare in futuro, la potenza contrattuale senza intervenire sull’infrastruttura elettrica. Per unità immobiliari con superficie fino a 400mq, sarà necessario dimensionare l’impianto per 6 kW. Inoltre, il sempre crescente numero di postazioni di lavoro informatizzate dotabili di prese telefoniche e per trasmissione dati, richiede che si realizzino vie per i cavi LAN in tubazioni separate; si dovrà prevedere almeno una presa di energia accanto a due prese RJ45 per ogni T.O. Invece, per l’alimentazione d’emergenza, oltre ai gruppi di continuità (UPS) da dedicare alle apparecchiature dal funzionamento prioritario (apparati per radiocomunicazioni e telefonici, impianti di sicurezza, impianti di teleallarme) si dovrà prevedere anche un adeguato gruppo elettrogeno (G.E.) dotato di inserzione automatica tra rete primaria ENEL e carichi elettrici della C.O./C.C.

CENTRALIZZAZIONE ALLARMI

Una PSIM (Phisical Security Information Management) stabilisce i requisiti di una piattaforma Hw/Sw professionale per centralizzare, monitorare e interagire con diverse tipologie di sensori, apparati e sistemi di Security & Safety. Si dovrà presentare come una soluzione scalabile e flessibile, per realizzare una Centrale Operativa evoluta, finalizzata alla supervisione di più periferiche geograficamente distribuite. La soluzione PSIM dovrà considerare tutte le esigenze dell’Istituto per supervisionare gli impianti di sicurezza, dovendo operare attraverso un unico sistema Client/Server (in ambiente Linux o Windows), multi-brand e multi-protocollo, permettendo la videoverifica di allarmi, guasti, stati impianto e qualsiasi altro tipo di informazione che dovrà essere ricevuta tramite i più comuni protocolli utilizzati nell’ambito dei sistemi di allarme: Contact ID, SIA, DC09 SIA-IP, Surgard MLR2, Visonic, Osborne Hoffman e altri. La funzione di videoverifica, attraverso i più diffusi sistemi di videosorveglianza, agevolerà il riconoscimento di un allarme reale; l’operatore riceverà una segnalazione di intrusione dal sensore periferico e potrà teleosservare le telecamere che coprono la zona da cui proviene l’allarme. 


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