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Finanziamento TVCC ai Comuni: come ottenerlo

02/05/2018

della Redazione

30 giugno 2018: questo il termine, per i Comuni che ne hanno diritto, per presentare in Prefettura la domanda di finanziamento per un nuovo impianto di videosorveglianza da installare sul territorio a contrasto della criminalità diffusa e predatoria. A dircelo, illustrando anche i meccanismi di ripartizione e di affidamento degli stanziamenti, è il DM a firma Marco Minniti di concerto con Pier Carlo Padoan, pubblicato in GU n. 57 del 9/3/2018.

Il DM attua il DL 14/2017, più noto come Decreto Sicurezza, che prevede all’art. 5 la possibilità, per i Comuni, di essere sostenuti a livello governativo centrale nell’implementazione di sistemi TVCC, da utilizzare preferibilmente in modalità interforze. E’ la prima volta che lo Stato contribuisce finanziariamente all’acquisto di tecnologie di videosorveglianza ai fini della sicurezza urbana (sinora il tema TVCC era a carico dei Comuni), agganciandosi al più ampio modello di partenariato fra Comuni, Regioni e Stato con riferimento alla sicurezza delle città previsto dallo stesso DL 14/2017. Ma chi ha diritto a questo beneficio?

A CHI SPETTA

Prima di tutto, non si deve trattare di sostituzione di impianti già realizzati o precedentemente finanziati: il Decreto parla di un progetto inedito e aderente al DL 14/2017, quindi dedicato ad un uso condiviso delle tecnologie. Il Comune interessato dovrà poi aver sottoscritto un patto per la sicurezza con la Prefettura ai sensi del DL 14/2017. Ma non basta: “tale patto deve individuare come obiettivo prioritario l’installazione di sistemi di videosorveglianza ai fini della prevenzione e del contrasto della criminalità” – illustra Stefano Manzelli, Consulente enti locali e forze dell’ordine. E non è finita qui: per accedere al beneficio, occorre un progetto strategico da fare approvare in via preventiva al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Di cosa si tratta? “In sostanza occorre una presentazione dettagliata degli obiettivi dell’intervento tecnico, dedicata all’analisi della tutela dei dati personali e delle diverse prerogative delle forze di polizia. In allegato occorre un protocollo d’intesa necessario per la successiva attivazione operativa degli impianti” - precisa Manzelli. Altro punto importante, anche perché troppo spesso trascurato una volta installati gli impianti, è il tema della manutenzione dei sistemi: per ottenere il finanziamento, il Comune dovrà dichiarare di avere in disponibilità le somme necessarie per assicurare una corretta manutenzione delle tecnologie finanziate per almeno cinque anni dall’ultimazione degli interventi. Il che rappresenta anche un “impegno morale” a ricordarsi di spendere tali somme...e a non lasciar marcire gli impianti, come non di rado accade.

COME RICHIEDERLO

Le richieste di ammissione ai finanziamenti per i complessivi 37 milioni resi disponibili nel triennio 2017-2019, dovranno essere presentate alla Prefettura competente, entro 60 giorni dalla sottoscrizione dei patti per la sicurezza, utilizzando il modello allegato al decreto. Ed entro il prossimo 30 Giugno. La domanda dovrà essere corredata da un progetto tecnico redatto in conformità all’art. 23 del codice appalti (progetto di fattibilità tecnica ed economica, progetto definitivo e progetto esecutivo), evidenziando la quota di cofinanziamento municipale. Ma non tutti i progetti potranno rientrare nel tetto stanziato dal Governo: le domande verranno valutate sulla base di vari criteri (dall’indice di delittuosità di Provincia e Comune, alla dimensione demografica, fino alla percentuale di co-finanziamento garantito dal Comune richiedente).

COME OTTENERLO

Chi avrà più possibilità di essere finanziato? I Comuni più piccoli e con maggior pericolosità sociale, quelli che presenteranno i progetti meglio strutturati e parzialmente finanziati con fondi propri degli stessi enti. A parità di punteggio, verrà data la preferenza ai Comuni in dissesto, sciolti per infiltrazioni o situati nel Mezzogiorno, ai sensi del DPCM 7 agosto 2017.

I progetti ammessi a finanziamento dovranno essere resi esecutivi entro 120 giorni dalla comunicazione della concessione e la determinazione a contrarre andrà assunta entro 30 giorni.



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