di Elvy Pianca
Il settore dei trasporti è davvero in movimento continuo. Oggi, grazie all’intelligenza artificiale, le tecnologie più moderne sono in grado di analizzare il traffico e migliorare il monitoraggio con sistemi di videoanalisi sempre più avanzati. Gli stessi veicoli, poi, grazie all’IoT, sono in grado di dialogare con gli operatori del controllo stradale. E sembra essersi risolto anche uno dei problemi più grandi nella gestione di questo tipo di dati, quello dello storage, perché i dispositivi intelligenti di raccolta riescono a rielaborarli e inviare, al server o su cloud, solo quelli realmente importanti. La sicurezza, quindi, è davvero al primo posto… non solo sulle nostre strade, ma anche nei parcheggi.
Secondo una statistica recente delle Nazioni Unite, circa il 60% della popolazione mondiale, entro il 2030, vivrà all’interno di aree urbane. Questo trend, inevitabilmente, eserciterà una grande pressione sul sistema di trasporto su strada: con sempre più gente e macchine in giro, le Pubbliche Amministrazioni dovranno di necessità intervenire per gestire il flusso del traffico e renderlo più veloce e sicuro. In ogni modo, grazie all’evoluzione tecnologica, molte città hanno già messo in campo le strategie più moderne, che si possono riassumere sotto l’ennesimo acronimo, Al, “artificial intelligence”, per analizzare il traffico e migliorare l’efficienza del monitoraggio, consentendo il rilevamento automatico degli incidenti e la tempestività della risposta.
ANALISI VIDEO ON THE ROAD
Secondo gli esperti di Zion Market Research, il mercato globale dell’analisi video si preveda raggiungerà nel 2022 11.1 miliardi di dollari, crescendo con un CAGR del 34,3% tra il 2017 appena trascorso e il 2022. E in questo 2018, sempre secondo le stime degli analisti, proprio il trasporto rappresenterà la maggiore quota di mercato e l’aumento delle complessità in questo verticale causerà un’impennata nella richiesta di analisi video nei prossimi anni. Il monitoraggio del traffico emerge, quindi, come uno dei principali segmenti applicativi a causa della crescente necessità di informazioni dai sistemi di analisi video intelligente.
IOT A BORDO
Infatti, ormai, in un’ottica sempre più olistica verso l’IoT, le stesse macchine, grazie ai rilevatori a bordo, sono in grado di percepire, ad esempio, non solo le condizioni ambientali avverse o la presenza di un ingorgo, segnalandoli tempestivamente al guidatore, ma anche la stanchezza del conducente, arrivando, così, auspicabilmente, a ridurre il numero degli incidenti e i tempi di percorso, grazie a un’interazione in tempo reale con gli operatori del monitoraggio del traffico e le autorità, le quali, per contro, hanno a disposizione un sistema che fornisce anche dati utili per pianificare l’espansione futura delle infrastrutture, come nuove strade, o aggiungere semafori o altri sistemi di controllo del traffico. Si chiama ADAS, sistema avanzato di assistenza alla guida, con numerose funzioni che, oggi, sia pure solo in parte, già troviamo nelle nostre macchine: il rilevamento dei veicoli, il rilevamento dei punti ciechi, l’avviso di collisione, le videocamere a bordo magari anche con la visione notturna, che consentono al veicolo di inviare warning ai conducenti quando un pedone, un oggetto o un altro veicolo sono troppo vicini al veicoli. Se si verifica un incidente, i dispositivi telematici installati sul veicolo notificano automaticamente le condizioni per una risposta immediata. Anche la tecnologia GPS, che tutti conosciamo e spesso utilizziamo, è un alleato indispensabile nella gestione del traffico, perché consente di individuare la posizione esatta di un veicolo e, quindi, informare anche altri se si è verificato un qualsiasi problema di viabilità.
SOFISTICAZIONE ...SULLE NUVOLE
La tecnologia si fa sempre più sofisticata, ma un insieme avanzato di algoritmi non è, ovviamente, sufficiente. Il sistema, infatti, va sempre implementato sulle esigenze della specifica installazione e sull’ottimizzazione delle condizioni in cui il dispositivo di rilevamento opera e riversa i dati: per una videocamera, ad esempio, sono fondamentali le condizioni di illuminazione, quelle climatiche, il campo visivo e la risoluzione. E’ per questa ragione che, oggi, sono stati incorporati degli algoritmi di apprendimento automatico nei dispositivi in campo, nei server o nel cloud. E’ così possibile elaborare prima i dati e quindi inviare i metadati generati tramite algoritmi basati sull’apprendimento automatico al server di back-end anziché caricare l’intero flusso, risparmiando così larghezza di banda e tempo e riducendo il carico di lavoro dei server locali e cloud. Altra tecnologia che si sta sviluppando, e che viene utilizzata proprio nei settori come i trasporti, ove occorre gestire una vasta mole di dati, è il cosiddetto “fog computing” o “edge computing”, un’architettura “orizzontale” che permette di ridistribuire fisicamente il calcolo, lo storage e il controllo, e connette i protocolli dei cloud con l’IoT. E, sempre a proposito di acronimi, si parla sempre più spesso di “ITS”, Intelligent Transportation System”, come un mercato proprio a sé, destinato a raggiungere, nel 2020, la bellezza di 58 miliardi di dollari in tutto il mondo. Certo, la strada per un’adozione “globale” di questi sistemi è ancora lunga, ma la direzione andrà inevitabilmente in questo senso. Aprendo anche una nuova “porta” agli specialisti della sicurezza. Perché i veicoli “intelligenti” e connessi devono essere protetti, in particolare dai cyberattacchi, con soluzioni innovative e che uniscano il tradizionale know how sulla sicurezza informatica con le normali pratiche automobilistiche.
PARCHEGGI
Infine, qualche parola sui parcheggi, croce e delizia della vita quotidiana. Anche la loro gestione si è molto evoluta: ad esempio, la tecnologia di riconoscimento automatico delle targhe (ALPR) semplifica di molto le tradizionali procedure, senza i “pesanti”, in tutti i sensi, cancelli e barriere. Inoltre, in questa maniera, anche il pagamento della sosta può avvenire in maniera automatica, senza necessità di parcometri e monetine, integrando il sistema con le procedure elettroniche di “billing”. Ovviamente le videocamere sempre più perfezionate consentono di tenere tutte le zone di un parcheggio, anche multipiano, completamente sotto controllo, incrementando la sicurezza degli utenti. Ormai universalmente diffusi, poi, sono i sensori di presenza, che rilevano quando un posto è occupato e segnalano, ancora prima dell’ingresso, la disponibilità o meno di parcheggi liberi. I software integrati, poi, tramite anche delle semplici APP sugli smartphone degli utenti, riescono a “guidare” verso il primo posto disponibile. Insomma, il mercato dei trasporti, è letteralmente in continuo movimento…
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