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Patrimonio museale: proteggerlo per valorizzarlo

05/02/2018

di Aldo Punzo - Product Marketing Manager Bettini srl

L’Italia è tra i Paesi più ricchi di beni storici e artistici: si parla del 70% dell’intero patrimonio mondiale. Ad un censimento 2015, l’Italia vantava infatti 4.976 musei e istituti analoghi, tra pubblici e privati. Di questi, 4.158 erano musei, gallerie o collezioni. Si parla di 1,7 musei ogni 100 km e un Comune su tre ospita almeno una struttura a carattere museale. A questa ricchezza non corrisponde, però, la capacità di produrre reddito. I nostri tesori sono poco valorizzati e il fatturato commerciale dei luoghi d’arte italiani vale quello di un solo grande museo americano. E non è un problema di visitatori: è un problema di servizi, di lingua straniera poco parlata dal personale, di orari di apertura spesso ostici...e anche di sicurezza. Ma c’è chi ha risolto il problema.

Il considerevole patrimonio architettonico del Gruppo Intesa Sanpaolo ha consentito di identificare, nel cuore di alcune grandi città italiane, palazzi particolarmente significativi da adibire a centri culturali. A Milano come a Napoli, Vicenza, Torino e in altre città del Paese, la Banca si è proposta di offrire luoghi capaci di trasformarsi in centri culturali aperti a molteplici attività in un rapporto costante e proficuo con le varie realtà territoriali. La scelta di Intesa Sanpaolo di destinare alcuni edifici dell’istituto a luoghi di elaborazione culturale era tesa a valorizzare il cospicuo patrimonio storico, artistico, architettonico e archivistico del Gruppo, nonché a sostenere e promuovere iniziative culturali e scientifiche, in un’ottica di coesione nazionale e con una visione internazionale, a dimostrazione dell’impegno e della partecipazione attiva della Banca alla crescita sociale e civile del Paese. Con la creazione di luoghi quali pulsanti centri culturali, l’istituto ha voluto quindi fornire un contributo responsabile e concreto alla rinascita delle città italiane e alla riscoperta dei valori civili e culturali. E’ peraltro in atto un piano programmatico per il riassetto del ricco patrimonio artistico del Gruppo, favorendone una maggiore omogeneità e corrispondenza con i territori nei quali si è formato. In questo senso, le Gallerie in generale sono coinvolte in un progetto di arricchimento e riorganizzazione delle raccolte esposte; è previsto inoltre un percorso di ampliamento con l’apertura di altre sedi regionali, avviando una programmazione integrata dell’offerta culturale. I centri museali, oltre a esporre in modo permanente le opere di proprietà della Banca secondo modalità dialogiche e interattive, ospitano anche allestimenti temporanei, eventi culturali, progetti di ricerca sociale ed economica.

PROTEGGERE I SITI MUSEALI

L’estensione dei siti e delle aree museali e i beni artistici esposti di valore inestimabile richiedevano però un sistema di protezione efficiente ed integrato, in grado di controllare le numerose sale espositive della struttura nei periodi di afflusso dei visitatori e di verificare la regolare fruizione delle opere esposte. In questo caso, le opere d’arte non più protette all’interno dei Caveau che le custodivano, sono state rese accessibili e visibili ai visitatori. Sono quindi risultate più vulnerabili ed esposte a rischi, in particolare nei periodi di visita ma anche durante gli orari di chiusura notturna dei musei. In un museo, occorre infatti fornire sicurezza 24 ore al giorno 365 giorni l’anno. Le soluzioni di videosorveglianza messe in campo in quel frangente (1) esprimono innovazione sia per la videoregistrazione digitale sia per la ripresa in alta risoluzione.

LA GESTIONE

La piattaforma utilizzata in alcune sedi provvede alla visualizzazione e registrazione delle immagini provenienti dalle telecamere installate nei vari siti, mentre per i sistemi ad alta risoluzione è stata impiegata una piattaforma open platform che permette l’interazione con l’infrastruttura di sottosistemi esistenti e la compatibilità con video provenienti da telecamere di terze parti ONVIF compliant, e ove necessario permette di riutilizzare il sistema precedente basato su tecnologia analogica a risoluzione PAL. Il controllo dei sistemi, da postazioni PC client, mostra layout personalizzati delle immagini, migliorando l’interazione uomo-macchina con controlli intuitivi e funzioni personalizzabili e i filtri evoluti di ricerca delle immagini registrate (per motion detection, per provini, per allarmi, etc.) consentono una rapida e precisa consultazione dell’archivio.

Nota:
(1) Fornite da Bettini www.bettinivideo.com



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