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Port Security: vento in poppa

22/01/2018

della Redazione

Il 90% del commercio globale avviene per mare: la sicurezza dei porti rappresenta dunque un aspetto critico e al contempo strategico. All’aumento del traffico via mare deve di necessità corrispondere uno sviluppo dell’infrastruttura portuale: mentre i porti esistenti stanno digitalizzando le operazioni per assicurarsi più efficienza (e più business), le nuove realtà portuali stanno sviluppando nuovi terminal. La somma di questi fattori fornisce un assist anche per la crescita della spesa destinata alla sicurezza. Parola di Frost&Sullivan.

La sicurezza nel trasporto delle merci è essenziale per garantire stabilità economica e sviluppo sociale: gli investimenti in tecnologie per la protezione delle merci in transito, incluso il passaggio dalla terraferma al mare aperto attraverso le vie portuali, sono perciò considerati strategici da gran parte delle realtà governative. La sicurezza nei porti non è però certo una novità: non a caso le strutture portuali dispongono già tutte di infrastrutture di base. Tuttavia, la digitalizzazione e l’automazione dei processi impongono oggi un severo upgrade verso sistemi security più innovativi e robusti. La cybersecurity è diventata una minaccia crescente, pertanto tra gli imperativi strategici si annovera lo sviluppo di tecnologie innovative e resilienti agli attacchi cyber. E’ inoltre essenziale mettere in campo partnership strategiche con fornitori di cyber-security specializzati e in grado di sviluppare soluzioni intelligenti e di semplice integrazione con l’architettura preesistente.

VERSO UN PORTO DIGITALE

Questo ed altro si legge nella ricerca di Frost & Sullivan intitolata “Global Port Security Market, Forecast to 2023”, che analizza a livello globale le tendenze di mercato, i driver, gli ostacoli e le tecnologie, oltre a sviluppare approfondimenti a livello regionale – dai progetti agli investimenti. Lo studio si concentra sulla sicurezza nei porti e sulle relative tecnologie e best practise: videosorveglianza, sicurezza perimetrale, cybersecurity. Tra gli argomenti trattati, spicca il concetto di “porto digitale”: un tema fondamentale che da qui al 2023 comporterà un notevole incremento nella domanda di soluzioni cyber per proteggere le reti dal rischio di breach. Ma quali sono le caratteristiche più problematiche, sul fronte security, delle strutture portuali, rispetto ad esempio ad altre strutture altrettanto sensibili ma essenzialmente “chiuse”, come le aree aeroportuali? Lo abbiamo chiesto a Rakesh Vishwanath, analista di Frost & Sullivan che ha curato lo studio.

I RISCHI

“La sempre maggiore digitalizzazione nei porti – risponde Vishwanath - ha portato numerose conseguenze a cascata anche in ambito security. I porti stanno andando verso delle infrastrutture basate sull’IoT, ovvero verso un approccio di interconnessione guidata dai dati. In questo modo, però, se un attacco compromette il sistema, il criminale può avere accesso anche a tutti gli altri sistemi interconnessi. Un altro problema è quello dell’esistenza, all’interno dei porti, di numerosi dispositivi preesistenti ormai obsoleti (es. telecamere analogiche, sistemi di controllo accessi poco sicuri, sistemi di scannerizzazione colli tradizionali a raggi X), nonostante la sempre crescente digitalizzazione. Questi sistemi, in particolare, sono facili bersagli, poiché contengono diverse vulnerabilità, purtroppo ben note ai criminali”.

LE MINACCE

Ma quali sono le minacce più frequenti? “Terrorismo, traffico illecito di esseri umani, di armi, droghe o altri materiali illegali – risponde Vishwanath. E anche la cyber security rappresenta una grave minaccia: per i porti rappresenta invero una priorità perchè gli attacchi cyber sono sempre più frequenti e complessi e possono avere implicazioni operative e di business su ampissima scala. Tra le minacce cyber più comuni all’interno dei porti, si annoverano attacchi ransomeware, DDoS, alla rete, Social engineering, malware e phishing. A giugno 2017, in un grande porto indiano sono state interrotte tutte le operazioni a causa di un attacco ransomware: navi, terminal e gate colpiti sono stati temporaneamente chiusi. L’adozione di soluzioni anti-ransomware e l’aggiornamento dei patch dei sistemi avrebbero invece permesso di identificare e mitigare proattivamente tali minacce”.

LE TECNOLOGIE

Quali tecnologie di sicurezza dovranno dunque essere messe in campo per proteggere i porti del futuro? “Videosorveglianza IP intelligente e telecamere termiche con analitica video smart – risponde Vishwanath. E ancora: controllo accessi con riconoscimento biometrico, autorizzazione con codice o identificazione a radio frequenza; sistemi perimetrali intelligenti, sistemi di scannerizzazione con sensori anti- contrabbando; intelligenza artificiale basata su soluzioni cyber security e anche droni.”



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