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Digitalizzazione, analitica, IoT: parole chiave nel Government

17/01/2018

di Elvy Pianca

Nel mercato del Government & Public Services, il driver di crescita risiede nell’evoluzione tecnologica, che consente di tenere sotto controllo la cosa pubblica e allo stesso tempo garantire la sicurezza dei cittadini. Le parole chiave sono: digitalizzazione, a partire da quella dei documenti; analitica, per vedere in tempo reale quello che succede ed operare le adeguate strategie di intervento ma, soprattutto, IoT. Sensori che informano su tutto, dalla situazione del traffico all’inquinamento; rilevatori di livello e di inclinazione per evitare allagamenti e frane; potenti piattaforme di software che tengono insieme tutti i dati in un approccio sempre più integrato e olistico.

Uno studio recente di Gartner, leader nell’analisi e negli studi sull’andamento dell’Information Technologies, dichiara che, in tutto il mondo, la cifra spesa dalle amministrazione - nazionali come federali come locali -per la prima volta, nel 2016 ha sterzato decisamente, passando dal segno meno al segno più: nel 2016, infatti, l’aumento delle spese totali è stato dello 0,3% e le previsioni per il 2017 sono ancora più rosee. Cosa è successo e come mai chi governa il mondo (sperando che nel campione “mondo” esaminato da Gartner il nostro bistrattato Belpaese non sia in controtendenza) ha deciso di investire maggiormente sulla tutela dei cittadini? Il vero miracolo, in questo caso, non è tanto politico od economico, ma prevalentemente tecnologico…il che fa ben sperare, perché l’evoluzione della tecnologia, si sa, è praticamente continua. E gli analisti di tutto il mondo hanno stilato anche una lista dei cosiddetti “topics” che i gestori delle nostre “cose pubbliche” dovrebbero tenere sempre sotto gli occhi, in modo da migliorare le amministrazioni e, ancora più importante, la vita dei cittadini da loro amministrati. Molti di questi “topics” ci sembrano, adesso, avveniristici, ma, in fondo, anche i documenti di identità elettronici, fino a qualche anno fa, parevano un’utopia.

DIGITALIZZAZIONE

Non è, questo, un esempio fatto a caso, perché il primo “must” è proprio la digitalizzazione, dell’amministrazione come degli amministrati. Pertanto, l’identificazione elettronica dei cittadini (e-ID) sta diventando sempre più diffusa, tramite sistemi, in certi casi, ad elevata tecnologia, come la biometria, che, almeno in linea teorica, dovrebbero sveltire tutti i procedimenti di riconoscimento, garantendo al tempo il massimo della sicurezza. Quindi le carte sono diventate ormai sempre più intelligenti e combinate: in molte città europee, ad esempio, il documento di identità serve non solo per il riconoscimento, ma anche come biglietto elettronico per i servizi pubblici, per il noleggio delle bici, per le ricariche delle auto elettriche, per entrare allo stadio o a teatro…e questi sono solo alcuni esempi.

ANALITICA

Altra key-word è l’analitica: vedere, esaminare e, soprattutto, capire quello che succede in una qualsiasi città o servizio pubblico ormai è indispensabile non solo per prevenire gli episodi criminali, ma anche per venire incontro alle esigenze dei cittadini: per fare un esempio banalissimo, studiare i flussi di persone e, quindi, potenziare i passaggi di un bus o di un tram in quelle determinate zone e in quei determinati orari. E’ quindi indispensabile che l’amministrazione pubblica investa in soluzioni di videosorveglianza sempre più integrate, con dispositivi resistenti e, nello stesso tempo, flessibili e potenti piattaforme di software e video recording, per gestire al meglio tutte le informazioni e i dati che arrivano in tempo reale e adottare le soluzioni più adatte per la sicurezza degli abitanti. L’utilizzo della tecnologia IP e le nuove tecniche di compressione delle immagini, per contro, consentono una migliore utilizzazione della disponibilità di banda e una riduzione complessiva dei costi di installazione.

IOT PER LE CITTÀ

Ma la vera e propria “chiave di volta” per ciò che riguarda il mercato verticale del Government & Public services (e non solo per quello) è rappresentata dall’acronimo che negli ultimi tempi utilizziamo molto spesso su queste pagine: IoT. L’intelligenza data alle “cose”, cioè ai dispositivi, consente di gestire al meglio tutti i processi e le applicazioni che riguardano la sicurezza urbana, per limitarsi solo a due esempi, dal monitoraggio da remoto delle strade al controllo degli accessi di un asilo o di una casa di riposo, per “assicurare” le fasce più deboli della popolazione. Vediamo quindi qualche esempio reale di applicazioni di IoT nel settore pubblico. A Singapore, i sensori impiegati ormai di default in tutti gli edifici, pubblici come residenziali, sono in grado di informare gli amministratori sull’utilizzo energetico, sulla produzione dei rifiuti e sul consumo d’acqua - un problema molto serio per la metropoli asiatica ma che, stando agli esperti di clima, presto o tardi ci riguarderà tutti. Tutti questi dati vengono esaminati e aggregati da apposite piattaforme software, che, a loro volta, interagiscono anche con le videocamere di sorveglianza per fornire un’analisi accurata della situazione e studiare le “contromosse” più adeguate. E, sempre per ciò che riguarda il traffico urbano e la qualità dell’aria, in Inghilterra è entrato in vigore un sistema che utilizza sensori montati sui passeggini per bambini, che registra l’esposizione ad agenti inquinanti, creando una vera e propria “mappatura” che dovrebbe evitare, almeno, in linea teorica, le congestioni stradali e l’eccessivo inquinamento.

IOT VS. CATASTROFI

C’è di più: le soluzioni di IoT possono essere impiegate perfino nell’ambito della prevenzione di quelle catastrofi naturali, come inondazioni e frane, che, purtroppo, sembrano essere una costante dei nostri tempi. Anche qui, entrano in campo dei sensori “intelligenti”, come misuratori di pioggia, di livello dell’acqua e di inclinazione della superficie, i quali, tramite il dispositivo di trasmissione che montano nativamente a bordo, inviano tutti i dati a un backend tramite una semplice tecnologia cellulare come 3G o 4G. La videosorveglianza, anche in questo caso, è fondamentale per tenere sotto controllo la situazione e definire la adeguata strategia di intervento, ad esempio, chiudere strade, ponti, evacuare edifici prima che si verifichi il peggio. Gli esempi di ciò che si può fare per questo mercato verticale della sicurezza sono praticamente infiniti: di sicuro, anche dai pochi che vi abbiamo presentato, è evidente che l’approccio debba essere di necessità (altra “key word” oggi molto utilizzata) olistico, perché se i dispositivi non si parlano e non interagiscono tra loro in tempo reale si va poco lontano.



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