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Tecnologia, terrorismo, reati contro la proprietà: i driver del mercato globale della security

19/06/2017

dalla Redazione

Una crescita media del 10,9% dal 2015 fino al 2020, quando il mercato dovrebbe raggiungere un valore di 109,3 miliardi di dollari. Questo il trend del mercato globale della sicurezza fisica secondo Frost & Sullivan, interpellato dalla fiera Intersec. Per definire il perimetro di indagine ed addentrarsi poi nei numeri e nelle considerazioni di andamento, è meglio partire dalle definizioni.

Per Frost & Sullivan il mercato della sicurezza fisica assomma tutto l’hardware relativo ai diversi segmenti della security (controllo degli accessi, videosorveglianza, antintrusione, protezione primetrale, allarmistica), come pure i software di gestione ed integrazione - inclusi consulenza e progettazione degli stessi. Stante questa definizione, se nel 2014 il valore stimato dell’intero mercato raggiungeva i 58,6 miliardi di dollari, le previsioni di Frost & Sullivan parlano di una crescita media del 10,9% dal 2015 fino al 2020, quando il mercato dovrebbe giungere a quota 109,3 miliardi di dollari.

VALORE DEL MERCATO

Il valore globale della produzione, basandosi sul prezzo di fabbrica, si attestava nel 2013 su 23,4 miliardi di dollari per il segmento video, su 5,11 per il controllo accessi e su 6 miliardi di dollari per i sistemi d’allarme antintrusione. Se attualmente l’hardware conta per oltre il 70% del reddito complessivo del mercato (con software e servizi che si contendono il valore residuo), nel futuro sarà invece la parte software a farla da padrona, grazie al crescente bisogno di intelligenza tecnologica ed integrazione che arriva dalla stessa domanda. La TVCC passerà quindi da una monetizzazione concentrata sulla vendita di hardware alla generazione di nuovi profitti, e di più lunga durata, dovuti alla somministrazione di servizi (VSaaS). Perché il futuro, secondo l’indagine di Frost & Sullivan, sta proprio nei servizi: il mercato della VsaaS (Videosorveglianza come servizio) dovrebbe infatti chiudere il 2017 con quasi 2,4 milioni di euro e un tasso di crescita medio del 31,5% sul piano globale.

GEOGRAFIA

Secondo questa ricerca di Frost & Sullivan, se gli USA dominano ancora l’industria globale della security con un 35% di market share, saranno però Asia, Europa dell’Est, Africa e Medio Oriente a guidare la domanda nei prossimi anni. In particolare Cina e India - cresciute a ritmi superiori al 10% negli ultimi tempi - sembrano essere i paesi più promettenti in termini di generazione della domanda. La sola Cina (il cui mercato video occupa il 17% del totale) avrebbe chiuso il 2015 con un mercato del valore complessivo di 8,5 miliardi di dollari. I

DRIVER DELLA CRESCITA

Terrorismo, microcriminalità, tecnologie sempre più evolute ed aderenti alle richieste del mercato. Questi tre fattori, uniti ad una nuova ondata di urbanizzazione, quindi ad una rinascita del settore delle costruzioni e delle infrastrutture soprattutto in area asiatica, e ad un rafforzamento delle classi sociali medio-basse, stanno generando nuovi bacini di utenza per il mercato della sicurezza. E il mercato sembra destinato a crescere ancora.

PREVISIONI

A far crescere il mercato non saranno solo il costante incremento della minaccia terroristica e la moltiplicazione e recrudescenza degli atti criminosi verso il privato e le proprietà, ma anche - soprattutto in termini di redditività - l’evoluzione tecnologica del comparto. Oltre al trend ormai consolidato che sposta il focus da analogico a IP in area video e alla ricerca di una qualità ottimale dell’immagine in qualunque condizione ambientale, oggi si punta sempre più su tecnologie evolute come Object Recognition, Videoanalisi, intelligenza, cloud. L’insieme di queste soluzioni dovrebbe crescere ad un CAGR del 13,6% tra il 2015 e il 2020, grazie ad una domanda anch’essa più evoluta e soggetta a minacce sempre più complesse. La convergenza tra tecnologie IT, Telecom e Video aggiungerà sempre maggiore intelligenza ai dispositivi e minori costi di archiviazione per i sistemi.

LA SCACCHIERA COMPETITIVA

Nonostante il mercato sia ad oggi ancora frammentato (generando quindi notevole competitività), e benché si cominci solo adesso ad assistere ad una polarizzazione quanto meno del fatturato su certe aree del mondo, la sicurezza è e resta un comparto sul quale vale la pena di investire perché offre grandi opportunità, sia del breve sia del lungo periodo.

LA SECURITY NEI PROSSIMI 3 ANNI SECONDO FROST &SULLIVAN

ne parliamo con Robert Haddon, Security Industry Analyst Aerospace, Defence & Security di Frost & Sullivan

Il mercato della security nei prossimi tre anni: cosa prevede Frost&Sullivan?

La tecnologia più promettente a nostro avviso sarà la biometria, che continuerà a vedere sviluppi interessanti rispetto ai nuovi parametri umani che potranno essere utilizzati, o tra loro abbinati, a scopo di autenticazione. L’impronta digitale quale strumento di autenticazione per gli smartphone sta facendo conoscere al grande pubblico – e accettare maggiormente - la tecnologia biometrica: ulteriori sviluppi riguarderanno i sistemi biometrici multifattore, che possono ottenere diverse modalità di autenticazione senza utilizzare sistemi diversi (es. un sistema video che può abbinare ed analizzare molteplici dati relativi a volto, movimenti e impronte digitali da un’unica immagine). Sul fronte cyber, riteniamo che la block chain (sistema sicuro per registrare ed archiviare le transazioni all’interno della rete, senza garante di terza parte) abbia un futuro molto promettente, specialmente a causa delle continue data breach dovute alla crescente centralizzazione delle informazioni. L’industria sta mostrando molto interesse e investimenti per rendere tecnologie come questi affidabili e diffuse. Menzionerei infine l’Artificial Intelligence (AI), un’interessante area di applicazione futura per la sicurezza. Senza dubbio gli attuali livelli di affidabilità di questi sistemi non bastano a gestire un sistema di sicurezza in assenza dell’elemento umano, tuttavia l’automazione renderà più efficiente e sicuro il lavoro del personale addetto alla security.

Sistemi 5G wireless e sicurezza: quale futuro e quali prospettive ravvisate?

Il 5G diventerà sempre più importante man mano che i dispositivi saranno connessi wireless: lì si condivideranno grandi quantità di dati attraverso una rete utente distribuita ed il principale beneficio del 5G sarà quello di permettere livelli di consumo dati più elevati all’interno di una rete wireless. La chiave è gestire la sicurezza dei dati in transito e il loro storage. Creare un’architettura 5G più aperta e connettere un maggior numero di dispositivi assieme potenzialmente apre la rete ad attacchi cyber e al furto di dati. Oltre alla sicurezza dello storage, sarà importante porre in essere sistemi scalabili, cosicché le organizzazioni possano gestire meglio il volume dei dati che useranno, specialmente con normative sempre più stringenti sulle tempistiche di conservazione dei dati (pensiamo in particolar modo alla videosorveglianza). Tuttavia i potenziali problemi del 5G si riflettono principalmente nei sistemi di rete attuali.

Abbiamo in qualche modo introdotto il tema dell’IoT. A suo avviso ha ancora senso parlare di IP o è giusto ormai parlare di IoT?

L’IP è ancora importante, anche con l’avvento dell’IoT. Il concetto di IP semplicemente fa riferimento alla tecnologia che condivide informazioni su una connessione internet invece che su una rete dedicata. L’IoT si basa proprio su questo concetto di IP, permettendo ai dispositivi connessi ad Internet di condividere informazioni tra di loro e con gli utenti, e permettendo al contempo la potenziale automazione di certi processi. Diffondere le tecnologie IP-enabled è dunque la chiave per il successo delle piattaforme IoT ma la vera sfida è come i nodi IoT interagiranno fra di loro e come garantiremo la sicurezza dell’hardware e degli elementi nella rete.

In tema di evoluzione tecnologica, possiamo definire Industria 4.0 il comparto della sicurezza?

Direi che si tratta di un’Industria 4.0 dal momento che ci sono tante innovazioni a livello PMI, oltre a miglioramenti in aree come il controllo accessi e la videosorveglianza (sia hardware che software). Forse si ravvisa un certo stallo in certe aree dell’industria mosse dal bisogno di bilanciare innovazione, costo per l’utente finale e rispetto delle normative.

Passiamo alla scacchiera competitiva. Quali novità ipotizzate 2017 in merito a fusioni e acquisizioni?

La gran quantità di M&A negli anni dal 2014 al 2016 è la dimostrazione di un’industria security in rapido e forte movimento e del bisogno di fornitori/integratori più dimensionati di riallinearsi con le tendenze evolutive del mercato. Se guardiamo in avanti, le acquisizioni di cybersecurity rimarranno aree importanti di M&A man mano che le aziende cercheranno non solo di proteggere meglio i loro clienti ma anche di rafforzare la sicurezza logica delle proprie linee di prodotto: una necessità per le installazioni di sicurezza sempre più connesse e integrate.



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