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ONVIF, Profilo T e H.265: l’evoluzione nella compressione

ONVIF, Profilo T e H.265: l’evoluzione nella compressione
13/06/2017

di Fredrik Svensson, ONVIF Profile T Working Group Chair www.onvif.org

L’uso efficiente di banda e storage rappresenta oggi un aspetto fondamentale della manutenzione di qualunque sistema di videosorveglianza evoluto. La capacità di un sistema di gestione video di analizzare, notificare un evento in tempo reale ed offrire un eccellente dettaglio dell’immagine sono fattori di tutta importanza, ma possono essere garantiti solo se la rete presenti velocità e larghezza di banda adeguate allo scopo.  

Nell’industria della sicurezza fisica, l’H.264 è oggi il formato di video compressione utilizzato dalla maggior parte delle aziende. Alcune aziende utilizzano anche versioni potenziate dell’H.264 per comprimere aree dell’immagine che non sono rilevanti per l’utente ad un rapporto più alto di stream video e dedicare una maggiore qualità dell’immagine solo ai dettagli più importanti (volti, targhe, edifici). L’anno prossimo è probabile che sarà l’H.265, successore naturale dell’algoritmo H.264, ad essere usato sempre più frequentemente. Alcune aziende hanno già adottato il protocollo H.265 nelle proprie telecamere e nei sistemi di gestione video, mentre molti produttori si stanno preparando per adottare su ampia scala l’H265 negli anni a venire.

BENEFICI DI BANDA E STORAGE

Storage e larghezza di banda ridotti sono i principali benefici che possono apportare le tecnologie di compressione video. In alcuni casi l’H.265 può duplicare il rapporto di compressione dati dell’H.264, mantenendo la stessa qualità. Tassi di compressione maggiori significano minori requisiti di storage sugli hard drive, minore utilizzo di banda e meno switch – tutti elementi che, assieme, incidono sul costo totale di proprietà di un sistema. La compressione H.265 offre un bitrate minore dell’H.264, il che è importante per gli utenti finali e gli integratori perché un bitrate minore riduce il lavoro dell’hardware e può risolvere alcuni problemi legati al playback. È molto importante che l’algoritmo di compressione sia però supportato da tutti i componenti del sistema: telecamere, computer su cui gira il VMS e sistema di video gestione stesso. Utenti finali e integratori devono anche essere messi nelle condizioni di comprendere le nozioni base della compressione video, in modo da poter modificare il settaggio e ridurre ulteriormente l’impiego di banda (molte telecamere vengono ad esempio fornite con un settaggio di default che può essere ridotto per comprimere i costi).

ONVIF E H.265

Nell’industria della sicurezza fisica, ONVIF lavora per accorpare alle proprie specifiche l’uso di nuovi formati come l’H.265, ma non è direttamente coinvolta nello sviluppo degli standard di compressione. Con il Profilo T, che ONVIF sta attualmente sviluppando, verrà utilizzato un nuovo servizio chiamato “agnostica di compressione” compression agnostic. Questo nuovo servizio consentirà di supportare nuovi formati di compressione video, compreso l’H.265, e nuovi formati di compressione audio, includendo nuovi codec audio e video senza dover riprogettare il servizio. Fra le organizzazioni di standardizzazione che stanno occupandosi direttamente dei nuovi standard di compressione citiamo la International Telecommunication Union (ITU), il Moving Picture Experts Group (MPEG) e la commissione congiunta International Organization for Standardization (ISO)/International Electrotechnical Commission (IEC), che sta lavorando sulla codificazione di audio, immagini, informazione multimediale ed ipermedia. Altri formati di compressione al pari di H.264 e H.265 vengono sviluppati da aziende come Google.

H.265 E PROFILO T

Utilizzare prodotti dotati di compressione H.265 permetterà di comprimere i costi riducendo la larghezza di banda e regolando i settaggi di default sulle telecamere. Nuovi miglioramenti all’H.265 verranno poi probabilmente sviluppati dagli stessi produttori di telecamere per ridurre ulteriormente la larghezza della banda, come già è successo con l’H.264. Quando l’H.265 sarà pronto, il suo valore come strumento dei sistemi di sorveglianza IP dipenderà poi dalla presenza di codec adeguati in ogni elemento del sistema: VMS, server hardware, schede grafiche, telecamere. Nonostante sia prevista una grande diffusione dell’H.265, la tecnologia sta uscendo con tempistiche diverse in base ai diversi sviluppatori. Nel frattempo l’ONVIF sta comunque includendo nel suo nuovo profilo video (T) anche l’H.265, anticipando questa migrazione, nella convinzione che l’H265 diventerà il formato di compressione più utilizzato. Il nuovo servizio, che verrà implementato assieme al Profilo T, sarà pronto per adeguarsi a qualsiasi sviluppo futuro poiché quando verranno rilasciati nuovi formati di compressione, l’ONVIF sarà in grado di adottarli in velocità – una flessibilità che aiuterà certamente gli integratori. L’idea è di rilasciare la prima bozza di specifiche per il Profilo T per una revisione pubblica come ‘Release Candidate’ nel 2017: seguiranno sviluppi.



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