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Vecchi cavi addio, arriva il nuovo regime CPR

24/05/2017

dalla Redazione

Dal primo luglio 2017 diventerà definitivamente cogente il Regolamento CPR (Construction Products Regulation o Regolamento prodotti da Costruzione UE 305/2011), che segna l’inizio di una rivoluzione nel settore cavi. Concluso l’anno previsto per l’adeguamento, la nuova norma, entrata in vigore il 1° giugno 2016 in tutta Europa, rimarrà l’unico punto di riferimento per i prodotti, cavi compresi, destinati ad essere installati o utilizzati in modo permanente negli edifici e nelle altre opere d’ingegneria civile. Ma quali sono i nuovi obblighi per i produttori di cavi elettrici, per il trasporto di energia o per la comunicazione? Quale la sorte dei cavi già prodotti? E quella degli impianti progettati prima del prossimo luglio?

Per scoprire le carte di un gioco che si preannuncia più complesso del previsto, ospitiamo due contributi eccellenti che ci aiuteranno a comprendere le conseguenze del nuovo regime CPR sull’attività dei produttori di cavi e su quella di professionisti, imprese elettriche e installatori: le riflessioni di Marco Moretti, presidente UNAE, Istituto di qualificazione delle imprese d’installazione elettrica, che rivolge anche una proposta al Ministero dello sviluppo Economico, ed il commento di Stefano Bulletti, presidente di AICE, Associazione che all’interno di ANIE rappresenta una trentina di aziende attive nel comparto dei cavi, con un fatturato di circa 2,4 miliardi di euro nel 2015. Un’ultima nota riguarda i cavi non incorporati in modo permanente nelle opere da costruzione: per questi nulla cambia, perché rimane in vigore la Direttiva 2006/95/CE.

UNA PROPOSTA PER REGOLARE LA TRANSIZIONE

Marco Moretti, Presidente UNAE

Le differenze tra i cavi rispondenti al CPR e quelli rispondenti alla direttiva BT 2006/95 sono poche e non sostanziali, in particolare nei confronti della reazione al fuoco. La novità più importante introdotta dal CPR UE 305/2011 è la sostituzione della “dichiarazione di conformità”, prevista dalla Direttiva 95/2006, con la DoP (“Dichiarazione di prestazione”), dove sono elencate in modo puntuale tutte le caratteristiche che devono essere indicate per poter apporre il marchio CE ad un prodotto. Fatte queste considerazioni, dal primo luglio 2017 i cavi marcati CE secondo la Direttiva 95/2006 potranno essere ancora incorporati in modo permanente nelle opere da costruzione, e cioè edifici e opere di ingegneria civile? Non è facile rispondere, perché ci sono altri aspetti da chiarire. Ad esempio: i cavi che le imprese hanno acquistato e hanno in magazzino al 30 giugno 2017 possono essere installati fino al loro esaurimento? È quanto sembra di potersi dedurre dal CPR - Capo I - Disposizioni Generali - “Art. 1- Oggetto: Il presente regolamento fissa le condizioni per l’immissione o la messa a disposizione sul mercato di prodotti da costruzione, stabilendo disposizioni armonizzate per la descrizione della prestazione di tali prodotti in relazione alle loro caratteristiche essenziali e per l’uso della marcatura CE sui prodotti in questione.” Ed ancora: dopo il 1° luglio non sarà possibile realizzare impianti con solo cavi rispondenti al CPR, visto che di tutti quelli che servono – energia, telecomunicazione (telefonia, dati), impianti speciali, come per esempio quelli resistenti al fuoco – solo alcuni saranno in regime di CPR. La conseguenza è che anche negli impianti con inizio lavori successivo al 1° luglio dovranno in ogni caso coesistere cavi rispondenti al CPR e alla direttiva BT 2006/95; per questo motivo, apparirebbe logico che negli impianti in fase di realizzazione si possa continuare ad installare cavi rispondenti alla Direttiva 95/2006. Le risposte possono comunque venire solo dal MiSE, Ministero dello Sviluppo Economico, che dovrebbe emanare interpretazioni in merito al CPR, sia per gli impianti in corso di realizzazione al 30 giugno 2017 che per quelli che saranno iniziati dopo quella data. Una proposta potrebbe essere la seguente: a) gli edifici e le opere di ingegneria civile, con data di inizio lavori antecedente al primo luglio 2017, possono essere completati con “prodotti da costruzioni aventi caratteristiche rispondenti alla precedente Direttiva bassa tensione 95/2006 e relative leggi e norme”; b) fino a quando non saranno disponibili tutte le tipologie di cavo rispondenti al CPR UE 305/2011 necessarie e sufficienti per realizzare un impianto elettrico, in edifici e in opere di ingegneria civile “i prodotti da costruzione (esempio cavi) possono avere caratteristiche rispondenti sia alla CPR UE 305/2011 che alle Direttiva bassa tensione 95/2006 ”. Si evidenzia che, relativamente al punto “a”, il Ministero degli Interni adotta questa soluzione in situazioni simili. La speranza è che il MiSE prenda quanto prima in esame questi temi ed assuma decisioni in merito. Se ciò non dovesse accadere, le imprese elettriche dopo il primo luglio 2017 non avranno riferimenti certi per redigere le Dichiarazioni di Conformità e i professionisti potrebbero avere difficoltà ad “asseverare” gli impianti per richiedere il CPI (Certificati Prevenzione Incendio).

NUOVI CAVI CPR: A CHE PUNTO SIAMO?

Stefano Bulletti, Presidente AICE

Partiamo da una constatazione: il mercato è partito. Ai produttori di cavi è stato richiesto un grande impegno, ma abbiamo accettato la sfida di questo cambiamento epocale. I produttori di cavi hanno iniziato a produrre le nuove tipologie di cavo rispondenti al Regolamento CPR per poter rispettare l’obbligo di legge che vieta ai costruttori di cavo, dal 1 luglio 2017, l’immissione sul mercato di cavi non rispondenti alle prescrizioni previste dal Regolamento. Il CEI ha predisposto norme di prodotto e tabelle di codifica delle sigle e dei materiali. Le aziende hanno confermato il listino prezzi e le consegne dei nuovi cavi già dal mese di maggio. La nostra associazione AICE ha dato vita ad una campagna di comunicazione molto strutturata: abbiamo realizzato un documento informativo (I cavi e il Regolamento prodotti da costruzione – CPR UE 305/11), abbiamo dato vita al road show “Revolution Tour: la nuova era dei cavi” che sta toccando diverse città d’Italia, insieme a CEI, TUTTONORMEL, Collegi professionali e diversi altri attori della filiera elettrica. IMQ ha sviluppato un nuovo marchio EURO FIRE PERFORMANCE che, oltre a garantire le caratteristiche obbligatorie di prestazione al fuoco con la marcatura CE – come stabilito dal Regolamento CPR – garantisce anche tutte le altre caratteristiche del cavo meccaniche, chimiche ed elettriche. Anche altri attori della filiera, a partire dalla Federazione dei grossisti, sono impegnati nel percorso di informazione diretta, a livello nazionale, a tutti i distributori di materiale elettrico e ai loro clienti diretti, ovvero gli installatori. Il percorso impostato dal punto normativo prevede ora che, assieme all’entrata in vigore del Regolamento CPR, sia pubblicata anche la Norma di buona tecnica emessa dal CEI a supporto dell’utilizzo dei cavi. Dal punto di vista normativo, a livello di prodotto, sono state recentemente pubblicate le norme CEI, mentre a livello installativo è ancora in attesa di pubblicazione la variante alla Norma CEI 64-8, che indica destinazione d’uso e tipologia di cavi CPR da utilizzare. Il mercato sta attendendo l’uscita di questa norma, prevista entro maggio, per capire fino in fondo i cambiamenti imposti dal Regolamento CPR. Eventuali e non accettabili ritardi sarebbero a discapito della transizione tra vecchia e nuova tipologia di cavi, con conseguenti disagi per gli operatori. Tale tema sta sicuramente a cuore agli installatori, progettisti e ordini professionali i quali comunque stanno reagendo, per esempio modificando già nelle specifiche dei progetti le tipologie di cavo per consegne oltre il primo di luglio. Sempre sul tema vorrei far notare che l’aumento di prezzo dei cavi a norma CPR è assolutamente marginale rispetto alla variabilità del prezzo del rame, considerando che il prezzo del metallo ha una incidenza in molti casi ben superiore all’80% sul valore complessivo del cavo. Perciò oggi possiamo affermare che oramai il processo di sostituzione della tipologia di cavi sul mercato è in corso e non vediamo motivi di rallentamento o di slittamento: dal 1 luglio commercializzeremo solo cavo CPR. 



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