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Il nebbiogeno e la Norma EN 50131-8

31/01/2017

di Claudio Modena, Direttore Commerciale Teknofog www.teknofog.com

Il nebbiogeno è una tecnologia già largamente utilizzata in tutta Europa, soprattutto nei paesi del Nord. Grazie all’opera divulgativa di Produttori - italiani e non, Distributori e Installatori che da decenni operano nel settore della sicurezza, questa tecnologia si sta diffondendo ora con successo anche nel nostro mercato. E’ però ancora oggi necessario rafforzare la fiducia nella filiera Produttore – Distributore – Installatore - Utilizzatore Finale, al fine di sradicare ogni residuo dubbio sull’efficacia della nebbia di sicurezza.

Diffondere la cultura del nebbiogeno significa al contempo dare una risposta a chi attende una vera soluzione contro i furti. Si tratta purtroppo di un fenomeno in costante aumento, che non di rado si identifica come vera emergenza e degrada in aggressioni violente alle persone, durante il giorno e nelle ore notturne, in particolare agli anziani e nelle abitazioni isolate. Tutte situazioni dove il pronto intervento delle Forze dell’Ordine incontra diversi ostacoli, tra i quali fattore tempo, oltre all’endemica carenza di personale. Ma per fare cultura sul nebbiogeno, occorre sfatare alcuni miti.

NON SOSTITUISCE, MA INTEGRA

Il nebbiogeno si integra con qualsiasi sistema tradizionale di antintrusione, trasformando un impianto di sicurezza passivo in un “sistema di sicurezza attivo”. In caso di intrusione, infatti, nell’arco temporale di 10 secondi, i locali in cui il nebbiogeno è installato vengono saturati da una nebbia densissima e impenetrabile che impedisce la vista, rendendo impossibile il furto di beni e costringendo i malintenzionati a cercare una via di fuga a mani vuote. L’utente finale guadagna quindi tempo per organizzarsi e difendersi, e soprattutto le Forze dell’ordine guadagnano il tempo necessario per intervenire. Questo implica: minori reati, minore refurtiva, minore incentivo al furto...e un bel risparmio anche in termini assicurativo.

DÀ SICUREZZA

Il nebbiogeno, come detto, entra in azione nei primissimi secondi del rilevamento dell’intrusione, erogando una nebbia impenetrabile che rende impossibile la vista e costringe i ladri a fuggire senza refurtiva. E’ questo il motivo per il quale proporre oggi un sistema di allarme senza nebbiogeno impoverisce l’offerta e soprattutto la sua reale efficacia. L’aspetto più interessante è proprio rappresentato dall’integrazione con i sistemi tradizionali: gli installatori, partecipando a corsi di formazione su questa tecnologia, acquisirebbero le conoscenze necessarie per proporre ai propri clienti un “vero antifurto”, ossia un sistema che impedisce il furto e tutto quel che ne segue, a partire dalle aggressioni.

UN NUOVO CONCETTO

Il nebbiogeno è installabile in qualsiasi tipo di contesto, privato e pubblico, e rivoluziona il concetto tradizionale di impianto antintrusione, portando ad una riflessione più profonda in materia di sicurezza e protezione reale delle persone e dei beni. Un obiettivo che si può raggiungere impiegando le tre tecnologie imprescindibili per mettere in campo un vero sistema antifurto, ossia: sistema d’allarme, sistema di videocontrollo, sistema nebbiogeno.

LO DICE LA LEGGE

Di questi aspetti si occupano la Regola dell’Arte racchiusa nella Norma EN 50131, che riguarda i sistemi di Sicurezza in generale, e la Norma EN 50131-8 specifica per i sistemi nebbiogeni, in particolare l’Anexo C.8 della stessa Norma. Rispettare il quadro normativo, per gli operatori preposti al rilascio delle dichiarazioni di Conformità Impianto anche ai fini assicurativi, è quindi essenziale ma si ricorda che è garantito solo in caso di impiego di prodotti certificati secondo le Direttive 2006/95/CE<73/23/CEE Bassa Tensione, CEI 79-2 e in ottemperanza alle nuove Norme CEI 79-3 per le Installazioni.

...E LO DICE IL MERCATO

Progettare correttamente ed efficacemente un sistema antifurto è una ricchezza per l’intero comparto sicurezza: se si sbaglia la scelta dei componenti da installare (CEI 79-2) o se non li si installa in modo adeguato (CEI 79- 3), si perde definitivamente la fiducia della clientela, danneggiando l’intera categoria. Il professionista deve installare la soluzione più consona al singolo utilizzatore, evitando che il sistema antifurto generi falsi allarmi e assicurandosi che, in caso di tentato furto, il sistema sia pronto ad allarmarsi e a contattare qualcuno tramite GSM, GPRS, Ponte Radio, etc. Ma soprattutto: che il sistema permetta di proteggere i propri cari e nascondere i beni nei primi decimi di secondo, potendo attendere in sicurezza l’intervento delle Forze dell’Ordine.



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