domenica, 28 aprile 2024

Articoli

Cattiva scelta del monitor? Autogol per il sistema di videosorveglianza

22/02/2017

di Alessandro Berio, Managing Director Videotecnologie www.videotecnologie.com

Comprereste due biglietti VIP per il teatro, per il cinema o per l’opera lirica badando bene a scegliere i posti in prima fila, salvo poi prenotare due poltrone che danno di spalle al palcoscenico per risparmiare sul prezzo del biglietto? Che recensione dareste poi allo spettacolo su Trip Advisor? E ancora: acquistereste mai un’auto sportiva dalle prestazioni eccelse scegliendo però, per risparmiare sul prezzo complessivo, quattro pneumatici riciclati che permettono di guidare ad una velocità massima di 90km/h? Dopo un viaggio di otto ore, sareste ancora soddisfatti della vostra fiammante automobile sportiva? O infine: comprereste un vino assai costoso, dal profumo delicato e dal sapore delizioso, salvo poi imbottigliarlo in un contenitore maleodorante per risparmiare i pochi centesimi della bottiglia di vetro? Sicuramente non fareste una grande pubblicità al produttore... Sembrano domande oziose e provocatorie. Ma se trasferiamo queste riflessioni sul mercato della videosorveglianza, e nello specifico sull’annoso problema della scelta dei monitor, scopriamo che tanto assurde queste domande non sono.

Negli ultimi anni si è verificata un’escalation di innovazione sulle tecnologie delle telecamere, e questo ha non solo dato un grande impulso al settore del videomonitoraggio, ma ha anche dato lustro all’intero indotto, se vogliamo: a chiunque piace infatti essere soddisfatto dei soldi che spende, e se i clienti finali diventano sempre più esigenti, dall’altra parte della barricata ci sono gli installatori che si fanno in quattro per dare il massimo della tecnologia disponibile. Bene, benissimo. Ma perché allora tutti risparmiano sul prodotto chiave per la visualizzazione dei bilioni di megapixel che vengono installati, cioè il Monitor? Perché l’installatore si lascia sopraffare dalla pigrizia e accondiscende alla voglia di risparmiare del cliente finale, che pretende magari di riutilizzare il vecchio monitor da PC del figlio, o che sostiene che al supermercato un monitor si paghi un terzo quindi vada bene quello?

L’AUTOGOL DEL MONITOR

Certo, sappiamo tutti quanto sia difficile per un professionista calibrare tutte le variabili di un impianto, quanto sia complicato fare capire al cliente che quello che si sta proponendo dev’essere valutato non per il mero valore in sé, ma per il servizio, il supporto, la professionalità e - perché no? - anche per l’assistenza successiva. E si può anche capire che il cliente, senza conoscere i rischi di una cattiva scelta tecnologica, voglia risparmiare sul monitor. Ma è qui che l’installatore deve impuntarsi e fornire motivazioni tecniche per evitare questo autogol - perché di un autogol si tratta. Quando il cliente giudicherà l’impianto, lo farà infatti principalmente guardando le immagini. E se le vedrà in un monitor troppo economico, il risultato non sarà tale da farlo urlare di gioia. E se in giro si diffonderanno frasi tipo “ho installato telecamere di ultima generazione ma non si vede bene, mi aspettavo di più”, ebbene a rimetterci sarà l’intero settore.

MONITOR SPECIALIZZATI VS MONITOR COMUNI

La clientela resterà delusa soprattutto se, nel tempo, il monitor economico presenterà i problemi comunemente derivanti da un sovrautilizzo tecnologico. Un inconveniente assai probabile, perché, mentre i monitor specifici per videosorveglianza sono progettati per funzionare ininterrottamente a ciclo continuo, quelli comuni per PC sono disegnati per svolgere un uso discontinuo di circa 8 -10 ore circa. Il dato ufficiale di MTBF – Minumum Time Before Falling, ossia la vita tecnologica media di un oggetto prima che si verifichi un guasto – è stimata in 50mila ore per i monitor da videosorveglianza, contro le 30mila ore dei comuni monitor da PC. A differenza dei monitor concepiti per le applicazioni commerciali, i monitor TVCC, infatti, grazie all’utilizzo di componenti specifici come i condensatori allo stato solido, garantiscono una migliore longevità anche in condizioni di utilizzo estreme. I monitor specifici per TVCC, inoltre (riconoscibili di solito perché, oltre ai classici input HDMI e VGA, forniscono anche DVI, CVBS, Display Port, YPbPr e USB media player), dispongono di una CPU in grado di gestire più processi contemporaneamente e con un refresh più veloce, garantendo quindi al contempo immagini più brillanti e contrasti appropriati. E non dimentichiamo, infine, una peculiarità puramente visiva, riscontrabile empiricamente, ma per questo forse ancor più evidente per il cliente finale: i monitor TVCC offrono un visione molto più ampia (150° in orizzontale e 140° in verticale), che consente di apprezzare le immagini non solo dal punto di vista frontale.

ORA TOCCA A VOI

Basteranno queste considerazioni per spingere l’installatore a perorare la causa del monitor di buona qualità presso i propri clienti? Un monitor che permetta di apprezzare la bontà del lavoro effettuato e della tecnologia installata? Io mi auguro di sì, perché alla fine dei conti, prescindendo per un istante dalla questione economica, a tutti piace vedere che il proprio lavoro viene apprezzato. E soprattutto, che ci venga fatta una buona pubblicità!



Tutti gli articoli