di Raffaele di Crosta, Presidente e AD di Ksenia Security
IP o non IP? Un dilemma, nell’era dell’internet mobile, simile al to be or not to be shakespeariano, dal momento che scegliere un impianto di sicurezza non-IP equivale oggi a “non essere”, ossia a scegliere di essere disconnessi, avulsi dalla rete. Significa infatti rinunciare alle numerose opportunità offerte dalla rete locale e dalla remotizzazione. Tuttavia in molti Installatori, e in parecchi Distributori di Sicurezza, è tuttora radicata la convinzione che una soluzione IP non sia necessaria nella stragrande maggioranza delle installazioni residenziali e, considerati i suoi presunti maggiori costi, in qualche caso non sia nemmeno proponibile, soprattutto di questi tempi. In materia di IP abbiamo chiesto a Raffaele di Crosta un contributo per FormAZIONE!, la rubrica di a&s Italy che fa parlare ai tecnici... dai tecnici.
Ritengo che sia utile - anche e soprattutto nell’interesse dei distributori e installatori del settore – riconsiderare questa posizione valutando alcuni nuovi elementi. Partiamo sfatando qualche mito.
Una soluzione progettata per questo livello di integrazione e convergenza IP, risulterà molto meno costosa di tutte le soluzioni che necessitano di moduli HW o SW aggiuntivi. Inoltre risulterà più performante e affidabile (anche e soprattutto per la Sicurezza della trasmissione dati in rete), molto più versatile (permettendo di mettere in rete sullo stesso indirizzo IP - statico o dinamico - innumerevoli telecamere e NVR, anche di diverse marche e modelli, purché supportino il diffusissimo protocollo Onvif e consentendo di aggiungere periferiche IP, secondo le necessità, sulla stessa rete e accessibili dallo stesso web-server).
Sarà anche una soluzione decisamente più comoda: vi si potrà infatti accedere da qualsiasi dispositivo fisso o mobile indipendentemente dal sistema operativo (OS per apple, android, ecc.), senza dover scaricare applicazioni dedicate e senza dover “saltare” da un web-server all’altro, da un indirizzo all’altro, per visualizzare un’altra telecamera oppure per passare dalla gestione remota dell’antintrusione a quella del TVCC, piuttosto che della domotica. Sarà inoltre una soluzione estremamente comoda grazie alla configurazione da remoto: l’installatore potrà infatti programmare/configurare tutto da un unico software. Il tutto, comodamente seduto davanti al computer. Sempre da remoto, potrà aggiornare in tempo reale, oltre al SW, anche il FW della centrale e di tutte le periferiche ad essa collegate. Sarà infine una soluzione sicura, garantita da un’architettura di sistema (compresa la parte IP) pensata partendo da consolidate esperienze in ambito antintrusione e poi sviluppata per integrare domotica e altri aspetti (e non viceversa).
Difficoltà dei sistemi IP?
In merito alle oggettive difficoltà che la diffusione di un impianto IP incontra rispetto ad uno tradizionale, va riconosciuto che in molti casi (per fortuna non sempre) esse sono da ricondursi, con gradi diversi, ai seguenti principali fattori:
IP, crisi, opportunità
Sono convinto che chi oggi continua a deprezzare il mercato della Sicurezza offrendo soluzioni al ribasso e pensando che per vendere un impianto, soprattutto in periodi di crisi, sia necessario abbattere costantemente i prezzi e rinunciare ad innovarsi, commetta un grosso errore che potrebbe rivelarsi anche fatale. Come in parte stiamo già osservando, la crisi sta diventando un momento di selezione nel mercato in cui ognuno, dal produttore all’installatore, deve assumersi le proprie responsabilità, interpretando i cambiamenti nel mondo della data communication e percependo la crisi come opportunità per cambiare noi stessi e differenziarci da un’offerta dozzinale e generalizzata che presto verrà prodotta altrove.
Nella realtà attuale, il cliente finale in difficoltà economica e con scarsa propensione ad installare un sistema, difficilmente cambierà idea, indipendentemente dalle capacità tecniche e commerciali di chi glielo propone. Ma chi invece si decide ad acquistare un impianto di Sicurezza e/o di Domotica, nella grandissima maggioranza dei casi è disposto anche a spendere qualcosa in più se chi glielo propone è in grado di illustrargli, magari in qualche minuto di demo dal proprio smartphone o tablet, i vantaggi che egli avrebbe utilizzando una soluzione IP, anziché una soluzione di vecchia generazione.
Innovarsi per innovare
Certamente per avere successo e crescere in momenti difficili bisogna avere l’umiltà necessaria per capire innanzitutto che il mondo sta cambiando e che è giunto il momento di rimettersi in gioco con coraggio e nonostante la crisi, elevando il proprio profilo mediante l’acquisizione delle competenze necessarie per essere in grado di offrire soluzioni IP innovative. Non dimentichiamoci quanto stiano cambiando, in parallelo, la videosorveglianza con le telecamere IP, la vigilanza con la necessità, ormai condivisa, di effettuare la videoverifica da remoto via IP per la prevenzione dei falsi allarmi, il controlli accessi, la rilevazione incendi e tutti gli altri segmenti contigui all’intrusione.
Se non saremo in grado di rimetterci in gioco e di farlo in tempi brevi, intravvedo un possibile rischio (oppure un’opportunità?) che il modello classico di business della Sicurezza, dovendosi adeguare alle già oggi crescenti esigenze di chi nel settore produce innovazione continua, nonché alle reti sempre più veloci ed alla tecnologia LTE che avanza, si vedrà costretto a cambiare radicalmente e a cercare nuovi sbocchi,cominciando a indirizzarsi verso il canale informatico e/o delle telecomunicazioni, sia in termini di distribuzione che di installazione. In conclusione: non aspettiamo di lasciare ai posteri l’ardua sentenza ma sforziamoci di essere proattivi e, dopo questa serie di riflessioni, proviamo nuovamente a rispondere alla domanda iniziale: IP o non IP?
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