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Registrazione di flussi video: miniguida all’acquisto

20/09/2013

La redazione

 

DVR, NVR, soluzioni ibride, DVR HDI-SDI, NVR PoE-based… Nel campo della registrazione le opportunità offerte dalla tecnologia si moltiplicano, offrendo uno spettro di scelta sempre più ampio. E se la crescente migrazione verso l’IP (assieme alla contestuale riduzione dei prezzi e alla maggiore disponibilità dei componenti) sostiene la diffusione dei sistemi NVR, la tecnologia HD-SDI continua a rendere appetibile il DVR, tuttora più conveniente per le piccole installazioni.

 

Nel mondo della videosorveglianza, le tecnologie che oggi dominano la scena in fatto di registrazione sono tuttora il Digital Video Recorder (DVR) e il Network Video Recorder (NVR). I DVR permettono di gestire i flussi video dalle telecamere verso gli hard disk. Hanno solitamente uno o più monitor dedicati e una o più tastiere per l’accesso ai dati, e si interfacciano con telecamere analogiche o digitali, ma non con telecamere IP. Sul mercato ne esistono molte tipologie – in funzione del numero di ingressi video, delle prestazioni offerte e della possibilità o meno di trasmettere immagini attraverso una rete LAN o internet. Gli NVR rappresentano l’evoluzione IP dei DVR, dai quali si distinguono per la mancanza sia di un interfacciamento diretto con le camere analogiche, sia di monitor e tastiera dedicati: la visualizzazione e la gestione avvengono infattiin remoto, sul network, attraverso un computer. Questi apparecchi, che fungono da server per le immagini video, sono dotati di un’elevata capacità di elaborazione e memorizzazione di flussi video da e verso la rete LAN o internet.

 

DVR O NVR?

 

DVR e NVR spaziano oggi da un livello “entry” a un livello “enterprise” e sono quindi in grado di rispondere a molteplici esigenze. Cosa scegliere, dunque, fra queste due alternative? In realtà non c’è una risposta univoca, perché la decisione deve essere presa in base alle proprie esigenze. Occorre comunque tenere presente alcune fondamentali differenze:

  • mentre il DVR consente l’accesso ai video solo attraverso il DVR stesso, l’NVR permette di accedere in remoto, senza dover passare necessariamente per l’apparecchio: del resto, nel primo caso la codifica del video viene effettuata dal DVR, nel secondo direttamente dalla singola camera;
  • gli NVR possono essere sostituiti e aggiornati/potenziati in tempi molto rapidi, mentre le prestazioni di un DVR, dati i suoi limiti fisici, non possono essere facilmente migliorate se non aggiungendo componenti che possono avere costi non trascurabili;
  • se la risoluzione massima degli NVR è virtualmente illimitata (nel senso che all’aumentare della risoluzione della videocamera l’apparecchio può continuare a ricevere e codificare le immagini senza alcun aggiustamento), i DVR risentono delle limitazioni proprie della tecnologia analogica;
  • il costo medio delle soluzioni NVR è più elevato, e all’aumentare delle funzionalità richieste può crescere rapidamente; nelle installazioni di piccole dimensioni, i DVR risultano essere solitamente più convenienti.

Soluzioni ibride

 

La scelta fra DVR e NVR non deve necessariamente rappresentare un aut-aut, nel senso che una particolare installazione potrebbe avere caratteristiche tali da richiedere entrambe le soluzioni. In casi come questo può essere opportuno prendere in considerazione un recorder ibrido o una soluzione ibrida. Il primo è un’unità che può essere connessa a camere DVR e NVR. La seconda opzione consiste invece nell’acquistare un DVR e un NVR da un’azienda che possa fornire anche una soluzione software in grado di combinare al meglio le due tecnologie. In questo modo, è possibile dotarsi di un sistema su misura pensato per ottimizzare la registrazione in ogni area video sorvegliata.

 

La migrazione all’IP

 

Con un valore globale di mercato che nel 2012 ha superato i 5,4 miliardi di dollari (dati IHS – già IMS Research), la videosorveglianza IP-based è sempre più diffusa rispetto all’analogico, e ciò anche grazie all’introduzione sul mercato di telecamere IP e di apparecchi per lo storage a prezzi molto più accessibili rispetto al passato. Questa migrazione comporta tuttavia la necessità di gestire e archiviare enormi quantità di dati: non sorprende quindi scoprire che la semplicità di accesso e gestione stia diventando un requisito imprescindibile per tutte le soluzioni di registrazione. Quanto alla migrazione dai DVR agli NVR, diversi esperti sottolineano che un presupposto essenziale è la standardizzazione, spiegando che se la maggioranza degli edifici esistenti utilizza un sistema di cablaggio progettato per supportare tutti i sistemi interni (dalle reti telefoniche al building management), allora sarebbe sensato che anche i sistemi di sicurezza si appoggiassero alle medesime infrastrutture.In generale, è facile prevedere che nei prossimi anni le vendite dei sistemi NVR a livello globale continueranno ad aumentare. Oltre al fatto che la migrazione all’IP è molto forte sul mercato asiatico, esistono altri fattori che spingeranno in questa direzione.

 

Gli NVR cominciano a essere usati più frequentemente, soprattutto dopo il lancio delle unità a 4 e 16 canali (che, per molti aspetti, ricordano i DVR). Questi modelli, in particolare, sono dotati di un’uscita monitor e di un DVD writer che rende le soluzioni IP più semplici da installare e usare anche in progetti di piccole dimensioni. Un altro fattore da considerare è l’introduzione sul mercato di nuovi NVR che si affidano alla tecnica PoE (Power over Ethernet): permettendo il plug-and-play, rendono la vita più semplice alle piccole e medie imprese come al mercato del fai-da-te. Ancora: molti NVR sono oggi concepiti come piattaforme aperte per favorire la massima flessibilità e scalabilità – vantaggio tutt’altro che trascurabile nel caso di progetti su ampia scala. Se infi ne si considera che diverse funzioni oggi incorporate negli NVR sono simili a quelle dei DVR, e che una crescente somiglianza si riscontra anche a livello di interfaccia grafica, si comprende come il passaggio all’NVR risulti sempre meno difficoltoso e “traumatico” anche per i più abitudinari. Del resto, vale la pena ricordare che dai 16canali in giù è sufficiente una conoscenza elementare dell’IT, e se i canali sono solo 8 o 4 si può anche optare per un NVR PC-based utilizzando un VMS di livello base.

 

DVR alla riscossa

 

Se negli impianti di grandi dimensioni l’IP e l’NVR si stanno progressivamente affermando, nelle installazioni più piccole l’analogico e il DVR sono ancora la scelta dominante. In particolare, le soluzioni DVR vendono molto bene per impianti fino a 16 telecamere. Il DVR ha inoltre visto aumentare le proprie possibilità di impiego grazie all’avvento della tecnologia HD-SDI (High Definition Serial Digital Interface), che consente di registrare immagini megapixel in un DVR standalone. La lenta ma progressiva diffusione dell’HD-SDI è stata sinora ostacolata da fattori quali la disponibilità dei componenti e i prezzi troppo elevati. Ma quest’anno sembra che le cose stiano cambiando. Per fare un esempio, negli ultimi tempi il prezzo medio di un DVR HD-SDI a 4 canali è sceso del 30% grazie al moltiplicarsi dei produttori e dei modelli. Ci sono quindi fondate ragioni per attendersi che queste soluzioni possano diventare molto più competitive e accessibili nel corso dell’anno, persino (osservano alcuni ottimisti) rispetto alle installazioni su larga scala.

 

Nuove frontiere

 

Le soluzioni cloud e le videocamere network stanno gradualmente aprendo la strada all’IP anche sul fronte delle piccole installazioni, e ciò dovrebbe accelerare ulteriormente la migrazione verso la tecnologia NVR. Novità interessanti per la videosorveglianza dovrebbero poi arrivare dal crescente impiego delle unità a stato solido (SSD) – sia a livello di archiviazione centrale, sia a livello di registrazione locale “at the edge” (ovvero di singola camera) – che offrono più affidabilità, consumi inferiori e una velocità di accesso ai dati nettamente superiore rispetto agli hard-disk drive. Quanto al futuro della tecnologia NVR, alcuni esperti prevedono che il prossimo passo sarà rappresentato dall’introduzione di applicazioni aggiornabili molto simili a quelle oggi usate nella telefonia mobile: grazie a queste app, sarà possibile aggiungere nuove funzioni introdotte dopo l’acquisto dell’apparecchio senza doverlo necessariamente sostituire.



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