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Italiani pazzi per smartphone e tablet: la security governi questa “rivoluzione mobile”

14/12/2012

di Antonella Renaldi, Sales Manager Satel Italia

Il mercato degli smartphone è in fermento ormai da tempo. Il loro utilizzo nel mondo è divenuto prorompente e i dati parlano chiaro: i tradizionali cellulari sono stati ormai soppiantati dagli smartphone. Basti pensare che in tutto il 2011 sono stati venduti 488,5 milioni di smartphone, in crescita del 54%. Fra il 20% e il 25% di utenti nel mondo già possiede uno smartphone, e la penetrazione salirà dal 50% al 55% negli USA. La domanda degli smartphone è cresciuta del 42,7% rispetto al 2011 con un’ incidenza del 36,7% nel mercato globale. Un’opportunità ghiotta per si occupa di sicurezza.

L’Italia guida il processo: nel nostro Paese i 20 milioni di utenti che utilizzano gli smartphone oggi sono il 52% in più dello scorso anno (dati Nielsen del primo trimestre 2011). Entro la fine di quest’anno gli utenti di smartphone in Italia supereranno gli utenti dei dispositivi dei telefoni cellulari di base, che non dispongono di accesso a Internet e alla posta elettronica. Samsung ed Apple continuano ad essere i leader indiscussi del mercato mobile, detenendo il 50% delle vendite nell’ultimo trimestre, mentre Nokia registra un calo del 14,8% negli ultimi mesi. E per il futuro? Gli analisti prevedono che gli smartphone connessi al Web saranno tre miliardi entro il 2017. Ericsson dà i numeri della “rivoluzione mobile”: l’85% del mondo navigherà in 3G entro cinque anni.

 

E il processo è in piena fase di democratizzazione: Strategy Analytics riporta che infatti “il primo step strategico era vendere smartphone costosi ad acquirenti di profilo alto, mentre la seconda ondata consiste nel portare smartphone economici ad utenti meno ricchi.” Questo dato è indicativo e vuol significare che l’offerta è rivolta a tutte le fette di mercato e che gli investitori puntano anche all’utente medio, che fino ad ora non si era accostato a soluzioni tecnologiche più avanzate. La platea, quindi, allarga gli orizzonti anche a chi fino ad oggi utilizza (o utilizzava) il cellulare solo per le comunicazioni telefoniche tradizionali. Del resto la facilità e l’immediatezza degli smartphone ne permettono l’utilizzo anche senza lo studio del libretto di istruzioni. Nell’ambito lavorativo, poi, sono sempre più numerosi gli utenti che si servono dei tablet e degli smartphone per restare sempre collegati all’azienda. Da tali dispositivi si inviano email, si caricano listini, si condividono liste, si memorizzano, archiviano ed elaborano dati appoggiandosi sempre con maggiore slancio al cloud computing.

 

Sicurezza e mobile

 

In questo contesto, e con prospetti statistici tanto incoraggianti, la sicurezza può cogliere l’onda favorevole ed allinearsi ai concetti mondiali di interattività. Non parliamo solo di videosorveglianza su dispositivi mobile, ma anche del segmento più antico e tradizionale della security: l’antintrusione. In questa direzione la parola d’ordine è: interagire con la centrale antifurto rendendola partecipe di un vero cambiamento di comunicazione. Se infatti fino ad oggi le modalità di connessione per raggiungere, o farsi raggiungere, dalla centrale di allarme avvenivano tramite sms o chiamate vocali, l’ascesa di smartphone e tablet apre nuove e più immediate vie di comunicazione.

 

Interagire con l’impianto antintrusione è possibile tramite web browser, o meglio con APP dedicate che rendono fruibile, e soprattutto immediata, la sinergia tra utilizzatore e sistema. Cosa si offre in questo modo all’utente? Gli si si permette di attivare e disattivare il sistema tramite un semplice tocco; di controllare il sistema sia da locale (comodamente sul divano) che da remoto (sotto l’ombrellone al mare); di visualizzare lo stato impianto e di analizzare o consultare la memoria eventi; di attivare scenari domotici (come chiudere le tapparelle, settare la temperatura ideale, attivare l’irrigazione del giardino); di vedere in streaming filmati video delle telecamere; di abilitare utenti e molto altro ancora. Tutte queste azioni, ad oggi, sono relegate ad una piccola nicchia di mercato e la stragrande maggioranza degli utenti non immagina nemmeno che possano essere possibili a costi davvero accettabili.

 

Un’opportunità da non perdere

 

Lo smartphone è sempre in tasca o in borsa, l’abitudine e la facilità di utilizzo portano il settore sicurezza ad investire su software sempre più performanti. Anche i tablet hanno raggiunto una larga diffusione: hanno infatti già superato le vendite mondiali di personal computer. Lo schermo dei tablet, più grande di quello degli smartphone, agevola peraltro i softweristi delle aziende produttrici di antintrusione a sviluppare piattaforme che carichino le mappe grafiche degli edifici e che aprano link di porzioni di tali edifici, permettendo anche la visione del TVCC. In sintesi: la parola d’ordine è: assecondare una rivoluzione culturale che ormai può dirsi inarrestabile. I numeri indicano chiaramente la strada da percorrere, offrendo l’opportunità al nostro comparto di non limitarsi a seguire un trend, ma di governarlo e di trarne immediati vantaggi.


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