di Roberto Megazzini - Direzione Commerciale Paso Spa
Nell’ambito del processo di aggiornamento delle norme di prevenzione incendi, il “Nuovo Codice di Prevenzione Incendi’ (DM 03/08/2015 e successive revisioni) rappresenta sicuramente un passaggio fondamentale per la progettazione e le applicazioni antincendio, introducendo un nuovo approccio metodologico più aderente al progresso tecnologico e agli standard internazionali.
Il Codice riporta le metodologie di progettazione della sicurezza antincendio e indica al progettista come procedere per valutare il rischio d’incendio e attribuire i corretti livelli di prestazione di ogni strategia antincendio (RTO, Regola Tecnica Orizzontale, sezioni G e S). Nella sezione V (Regole Tecniche Verticali, RTV) sono raccolte le disposizioni applicabili a una specifica attività fornendo ulteriori indicazioni rispetto a quelle già previste dalla RTO. L’applicazione delle RTV presuppone l’applicazione dell’intero Codice di prevenzione incendi, del quale sono parte integrante. Pertanto, una RTV non può essere applicata in maniera a sé stante, ma deve essere integrata con l’intero Codice e con la valutazione del rischio.
Sistemi EVAC
I sistemi EVAC sono descritti nel capitolo S.7 (Rivelazione ed Allarme), dove viene definita la misura di protezione attiva realizzata per mezzo di impianti di rivelazione e segnalazione allarme (IRAI), il cui obiettivo è quello di sorvegliare gli ambiti di una attività, rivelare precocemente un incendio e diffondere l’allarme. Gli IRAI progettati, installati e gestiti in conformità alla norma UNI 9795 con le funzioni principali e secondarie definite dalla norma UNI EN 54-1, sono considerati soluzioni conformi. Le funzioni riguardanti il sistema EVAC sono la M, P e L. La funzione M identifica la centrale del sistema EVAC, che deve essere conforme alla UNI EN 54-16. La funzione P rappresenta i diffusori acustici che devono essere conformi alla UNI EN 54-24. Infine, anche per il sistema EVAC deve essere prevista una doppia alimentazione (principale e secondaria, funzione L, in conformità alla UNI EN 54-4). Per il Codice è considerata soluzione conforme “un sistema di diffusione dei messaggi di emergenza ad altoparlante (EVAC)” progettato ed installato secondo la norma UNI ISO 7240-19 oppure la UNI CEN/TS 54-32.
Vie di esodo
I sistemi EVAC hanno ovviamente un ruolo importante nella strategia antincendio dell’Esodo, descritta nel capitolo S.4 e definita come la procedura che permette agli occupanti di un edificio di raggiungere un luogo sicuro durante un incendio. Sono previste quattro modalità di gestione dell’esodo: esodo simultaneo, esodo per fasi, esodo orizzontale progressivo e la protezione sul posto.
La progettazione dell’esodo è un elemento base per la stesura di un piano d’emergenza e la possibilità di utilizzare un sistema EVAC, grazie all’invio di messaggi chiari e comprensibili, aiuta a ridurre i tempi necessari per il riconoscimento di una situazione d’emergenza e facilita la gestione di una rapida e ordinata evacuazione degli occupanti. Per questo, nel caso venga previsto un esodo per fasi, uno dei requisiti richiesti dal Codice è che l’attività sia sorvegliata da un IRAI con livello di prestazione III e sia dotata di un sistema EVAC.
Gestione della Sicurezza Antincendio
Un’altra strategia antincendio importante per garantire un adeguato livello di sicurezza in caso di incendio in un’attività è la GSA (Gestione della Sicurezza Antincendio), descritta nel capitolo S.5. La GSA è una misura organizzativa e gestionale che deve essere
predisposta già in fase progettuale e si sviluppa per tutta la durata della vita dell’attività. Essa comprende, tra l’altro, il monitoraggio continuo dei rischi e le azioni per ridurli, la verifica della tipologia di occupanti presenti, l’efficienza delle misure di sicurezza e la fruibilità delle vie di fuga, l’addestramento del personale, il piano d’emergenza e la gestione dell’emergenza fino all’arrivo dei Vigili del Fuoco.
GSA e categoria EVAC
Il livello di prestazione della GSA e la categoria del sistema EVAC sono strettamente collegati. Le norme di riferimento per i sistemi di evacuazione vocale prevedono 4 categorie e, in base al livello di prestazione della GSA stabilito, il Codice indica quale di queste categorie debba essere prevista nell’attività. La scelta di un sistema EVAC di categoria alta porta ad avere una gestione della sicurezza antincendio con struttura di supporto anche dedicata. Un sistema EVAC di categoria 4 (la più alta) non è necessariamente più efficace e sicuro di un sistema di categoria inferiore se i controlli manuali sono usati in modo inappropriato e da personale non addestrato.
Progettista e Responsabile dell’attività
Le due figure fondamentali per una corretta progettazione della GSA sono il Progettista e il Responsabile dell’attività. Tra loro deve esserci un notevole scambio di informazioni affinché il progettista possa definire il piano d’emergenza e la valutazione del rischio, che sono alla base progettuale per la stesura dei requisiti di un sistema EVAC. In questo modo sarà possibile valutare le caratteristiche del sistema affinché esso sia in grado di gestire efficacemente l’evacuazione all’insorgere di una situazione di emergenza. Per gestire in modo efficace una situazione di emergenza si deve provvedere alla stesura del piano delle emergenze, a divulgare le procedure per la sua corretta applicazione e alla formazione del personale preposto. La presenza di addetti formati e addestrati è di estrema importanza per gestire gli occupanti e ridurre il tempo di reazione.
Da queste considerazioni risulta chiaro quanto possano essere utili gli impianti di evacuazione vocale per la gestione delle emergenze. La possibilità da parte del personale preposto di poter fornire messaggi chiari, determinati e tempestivi, contenenti le informazioni sul pericolo e le indicazioni sui comportamenti da seguire, garantisce una forte riduzione del tempo di percezione del pericolo e di conseguenza del tempo di pre-movimento.
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