di Alessandro Riganti - Country Manager di D-Link per l’Italia
Wi-Fi 6, Wi-Fi 6E e ora Wi-Fi 7. Tutte e tre le tecnologie promettono un maggior numero di dispositivi connessi a reti più veloci, con velocità incredibili previste per il Wi-Fi 7, ma è davvero così? Sarà proprio il Wi-Fi 7 a rendere la casa più smart? E quando il Wi-Fi 7 porterà davvero i risultati promessi? Per rispondere, vediamo tecnologia per tecnologia.
Il Wi-Fi 6E ha aperto per la prima volta lo spettro a 6 GHz, ma ci sono restrizioni che ne limitano le prestazioni, poiché la disponibilità della banda a 6 GHz varia da Paese a Paese in Europa. L’UE consente attualmente il funzionamento del Wi-Fi in 480 MHz della banda (inferiore) dei 6 GHz, mentre Paesi come Stati Uniti, Canada, Brasile, Corea del Sud e Arabia Saudita hanno già assegnato l’intero spettro di 1,2 GHz e altri Paesi ne seguiranno presto l’esempio. L’Europa è attualmente in ritardo nell’utilizzo dell’intero spettro Wi-Fi a 6 GHz. Allo stato attuale, c’è ancora un po’ di tempo prima che questo si apra a sufficienza per supportare il Wi-Fi 7 in modo significativo.
La banda
L’altra sfida è rappresentata dal fatto che il 90% dei dispositivi connessi in casa opera sulla banda dati a 2,4 GHz. Quindi, perché passare subito a un router o a un sistema mesh Wi-Fi 7? Si può essere tentati dalla novità, ma ci vorranno ancora anni prima che la maggior parte degli smartphone, dei laptop e degli altri dispositivi intelligenti siano effettivamente in grado di supportare il Wi-Fi 7. A quel punto, la tecnologia sarà molto più accessibile e si vedranno i veri vantaggi della sua tanto decantata velocità.
Valutare i dispositivi
Se occorre aspettare per il Wi-Fi 7, che dire del Wi-Fi 6 e 6E? Non avrebbe più senso passare direttamente al Wi-Fi 7 quando sarà disponibile? È possibile, ma sarebbe un investimento costoso per qualcosa di cui non si può ancora beneficiare. La realtà è che i lanci di prodotti Wi-Fi 7 stanno anticipando la capacità di fornitura, proprio come è successo con i telefoni abilitati al 5G. Occorre, quindi, chiedersi quali siano le reali priorità. Se una connessione migliore e più affidabile è la priorità rispetto alla velocità, allora è bene considerare la funzionalità. Il Wi-Fi 6 e 6E hanno sicuramente maggiori probabilità di essere utilizzati nel modo in cui sono stati concepiti. Ma anche prendendo in considerazione il Wi-Fi 6, i dispositivi devono essere in grado di connettersi. Il Wi-Fi 6E utilizza la tecnologia OFDMA, che consente di suddividere la larghezza di banda per rispondere meglio alle diverse esigenze degli utenti: l’OFDMA non è retrocompatibile con i dispositivi più vecchi, quindi quando ad esempio un router Wi-Fi 6E o 7 “parla” con un dispositivo domestico smart che utilizza solo il Wi-Fi 4, ad esempio, lo soddisfa alle sue condizioni, utilizzando le capacità di quello standard, per cui qualsiasi altro dispositivo che si connette sul canale deve aspettare in coda che il router finisca di “parlare” con il primo dispositivo, causando rallentamenti nei dispositivi.
Quindi, sì, il Wi-Fi 7 potrà rendere la casa più smart, ma non lo farà finché tutti i dispositivi non saranno omologati al nuovo standard, che però al momento non è ancora disponibile per la maggior parte dei dispositivi smart.
Più velocità = performance migliori?
Il Wi-Fi 7 sarà effettivamente più veloce, ma ciò che lo rende più veloce è soprattutto la larghezza di banda del canale, ovvero la dimensione del “tubo” attraverso il quale i dati vengono inviati. Il Wi-Fi 7 raddoppia la larghezza di banda massima del canale, portandola a 320 MHz, rispetto ai 160 MHz dei buoni router Wi-Fi 6 e 6E. Tuttavia, solo la banda a 6 GHz supporta questi canali più grandi: sulla banda a 5 GHz non c’è abbastanza spazio. Occorrerà, dunque, aspettare un’ulteriore apertura della banda a 6 GHz prima di vedere la velocità realizzare il suo potenziale. Certo una maggiore velocità sembra comunque un ottimo vantaggio. In realtà solo una manciata di dispositivi connessi in casa beneficia dell’alta velocità: per molti dispositivi connessi alla rete la velocità non entra nemmeno nell’equazione. Basti pensare allo smart plug, a Google Home o Alexa di Amazon o ancora al videocitofono. Se il cambiamento è impercettibile per chi vive in casa, che senso ha investire sulla velocità? La velocità di punta non è sempre la soluzione per migliorare o aggiornare la connettività.
I vantaggi del Wi-Fi 7 serviranno (eventualmente) alle applicazioni AR e VR che richiedono un’elevata velocità di trasmissione e una bassa latenza, per fornire video di qualità superiore e migliorare il cloud gaming. Ma anche i dispositivi di gioco più recenti e popolari non hanno ancora raggiunto questo standard.
Aspettare lo standard
Per usufruire dei vantaggi è necessario infatti disporre di dispositivi compatibili. Tv, laptop e smartphone Android più recenti iniziano solo ora a supportare lo standard Wi-Fi 6E. Apple ha appena lanciato la compatibilità con il Wi-Fi 6E nella serie iPhone 15, la Xbox Series X lancerà il supporto per il Wi-Fi 6E solo nel 2024 e la PlayStation 5 ha solo il supporto per il Wi-Fi 6, quindi per accelerare i tempi di gioco passando a un router Wi-Fi 7 occorrerà aspettare ancora un po’. Tuttavia, ha senso passare a un router o a un sistema mesh Wi-Fi 6, poiché la compatibilità dei dispositivi sta diventando sempre più diffusa. Anche un router Wi-Fi 6E può essere un’opzione valida, a condizione che si sia fatta una valutazione su quali dispositivi presenti nella propria abitazione potrebbero effettivamente sfruttare questo standard.
Per quanto riguarda il Wi-Fi 7, invece, meglio evitare rimorsi e aspettare quando saranno stati risolti i potenziali problemi dell’hardware, il prezzo scenderà e - elemento fondamentale - un maggior numero di dispositivi sarà compatibile con lo standard. L’applicazione reale del Wi-Fi 7 è molto diversa da quella attualmente promessa. Con il tempo ne varrà sicuramente la pena, ma al momento è bene aspettare.
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