giovedì, 13 giugno 2024

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PSIM: un acronimo che comincia a stare stretto

16/05/2024

di Bruno Alessio - Project Manager Point Security Software 

Nonostante da diversi anni sentiamo parlare di piattaforme PSIM dedicate alla gestione e al monitoraggio dei sistemi tecnologici in ambito safety e security, ad un’analisi più ampia ed attuale dell’acronimo di Physical Security Information Management ci troveremmo a rivederne il concetto di fondo. 

Fino ad oggi parlando di PSIM Physical Security Information Management, ci si riferiva infatti ad un particolare prodotto software in grado di omogeneizzare e integrare diverse tecnologie del mondo security non collegate tra loro, in modo da offrirne informazioni all’interno di un’unica interfaccia. Se dovessimo però analizzarne il concetto ad oggi, non potremmo fare a meno di includere all’interno della sfera di competenza di questo tipo di sistemi anche la propensione analitico-statistica che deriva dalla raccolta di un così gran volume di dati. Si sta infatti ampliando molto la capacità degli PSIM a raccogliere informazioni finora strettamente collegate ad altri strumenti di monitoraggio. Ecco perché potremmo oggi includere nello PSIM anche alcune sezioni finora contenute all’interno degli ERP (tipici software di gestione del business), come la statistica, il ticket o il facility.

Evoluzione nella security

Il concetto di PSIM si sta ampliando su quelle che sono le aree circostanziali al mondo della Security, dovendo seguire flessibilmente l’andamento delle nuove tecnologie e dei dispositivi IoT.

Non è più atipico ritrovare all’interno delle piattaforme PSIM tecnologie parallele alla “security” come il Fire, il Controllo Accessi o la Building Automation, che fino a qualche anno fa venivano gestite verticalmente all’interno delle varie soluzioni software proprietarie, oppure marginalmente all’interno delle piattaforme BIM o MES già installate per il controllo degli ambienti di produzione.

Evoluzione normativa

Il processo che sta portando le piattaforme PSIM ad accomunarsi in parte alle logiche tipiche dei BMS (Building Management Systems), importando per esempio i sistemi IRAI (Impianti di rivelazione ed allarme incendio), è favorita anche dall’aggiornamento normativo, che - come visto per l’ultima revisione della Norma CEI EN 50518 - inizia a contemplare e normalizzare gli strumenti di gestione tipici del mondo security, così come l’importazione delle segnalazioni derivanti dai sistemi di rivelazione incendio, attraverso i comunicatori certificati 50518.

Evoluzione del target 

Questo nuovo concetto di PSIM porterà all’aumento dei possibili target a cui riferirsi, andando verticalmente a sostituirsi in alcune infrastrutture industriali, come piattaforma a cappello, che monitori verticalmente i diversi sottoservizi. Va da sé che questo cambio di funzionalità e questa sua nuova “natura aggregata” porterà – oltre a nuovi target – anche nuove procedure di gestione e un accentramento di professionalità/competenze degli operatori incaricati di gestirli. Lo si è potuto vedere con l’inserimento delle segnalazioni d’incendio all’interno delle sale di monitoraggio, che hanno comportato una serie di modifiche dal punto di vista organizzativo e procedurale. Con l’espandersi delle funzionalità degli applicativi crescerà anche la necessità di fornire strumenti a supporto degli operatori, che possano facilitarne la gestione ed indicarne le possibilità alternative. I primi veri segnali di aiuto arrivano dagli ultimi applicativi AI, che si stanno via via integrando all’interno dei framework dei principali PSIM. Questi, come veri e propri strumenti, supportano gli operatori attraverso indicazioni basate sulla ripetitività di eventi o sulla specificità delle segnalazioni. Starà poi all’operatore verificare se la scelta dell’AI è davvero la più opportuna perché le macchine ragionano in maniera puramente razionale e, parlando di sicurezza, questa logica può non essere sempre ottimale...


maggiori informazioni su:
www.pointsecurity.it



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