domenica, 28 aprile 2024

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Smart city: un bene pubblico tra sicurezza livability e welfare

21/11/2023

Un modello di progettazione della sicurezza urbana capace di abbracciare l’hi tech e al contempo di portare nuovi servizi alla cittadinanza, facendo risparmiare le Amministrazioni e rendendo le città pienamente godibili nel rispetto della Privacy, dell’ambiente e della sicurezza del dato. In una parola: livable. Questo il tema centrale di tre talk show favoriti da GANZ che si sono tenuti a Torino, Padova e Caserta tra Luglio ed Ottobre.

di Ilaria Garaffoni

Parole chiave come integrazione, risparmio energetico, sicurezza cyber, welfare fondi e finanziamenti destinati alla sicurezza nelle città, ma anche problemi e opportunità legate alla riforma del codice appalti e alla novella che porta il penale anche per il cittadino che abbandoni dei rifiuti: tutti temi che sono stati approfonditi con l’aiuto di esperti del calibro di Marco Soffientini, Avvocato Esperto di privacy e Diritto delle Nuove tecnologie, Alessandro Bove, Ingegnere e Ricercatore di tecnica e pianificazione urbanistica (UniPadova), Giuseppe Aiello, Comandante di P.M. Comune di Lioni, Luca Leccisotti, Formatore manageriale della PA esperto in appalti e procedure di gara telematiche, Andrea Paro, Delegato Provinciale Treviso Federprivacy, e con il supporto tecnico di Marco Lanzoni e Massimo Guerrieri (CBC Europe).

Decisioni rapide e informate

Se la sicurezza integrata e urbana rappresenta un bene pubblico da custodire, poter prendere decisioni rapide e informate è essenziale: allo scopo esistono strumenti (come GANZ CORTROL, un VMS estremamente scalabile per il massimo controllo della rete di sorveglianza IP, dalla gestione di un singolo NVR a svariati siti e server con migliaia di telecamere. Supporta dispositivi ONVIF e ha una vasta gamma di funzioni avanzate, con una lunga lista di componenti aggiuntivi) che permettono un controllo remoto e superano il problema della condivisione dei dati (spesso le forze dell’ordine utilizzano infatti piattaforme tra loro non interoperabili) sfruttando l’intelligenza artificiale (GANZ AI-BOX permette il revamping di impianti preesistenti: grazie all’AI rende smart qualunque telecamera anche analogica. E’ dotato di algoritmi di deep learning ed analisi per riconoscere e classificare persone, veicoli, biciclette...) come strumento di alert che si attiva solo in caso di reali necessità. La privacy non rappresenta più un problema grazie a funzioni di mascheramento impostabili anche ex ante, e nemmeno l’aspetto economico deve spaventare. Oltre all’attrattività in termini di investimenti e turismo garantiti ad una città smart, è infatti possibile attivare consorzi e network di piccoli Comuni per fare gruppi di acquisto. Essenziale in tal senso è proporre soluzioni modulari, aperte e integrabili per non legare a nessun brand in caso di cambio d’amministrazione e garantire il revamping di impianti preesistenti.

Risparmio e metriche 

Infine è essenziale garantire il risparmio energetico che, con il caro energia e l’inflazione, è un tema primario per la PA. Grazie all’AI, è possibile ottimizzare il numero di telecamere e tutti gli apparati di campo associati, oltre all’uso delle singole tecnologie e applicativi (es. accendendo gli infrarossi solo quando serve). Essenziale infine per le Amministrazioni è la possibilità di disporre di metriche di valutazione dell’impatto della soluzione tecnologica per quantificare il ritorno dell’investimento e giustificarne lo stanziamento: occorrono quindi soluzioni pensate per fornire dati facilmente esportabili in tutti i formati standard a scopo statistico e di gestione della smart city e dei servizi ad essa collegati. La stessa business intelligence, nata per il retail, può essere applicabile alla smart city: interpolando i dati, è infatti possibile generare statistiche e dati utili anche alle municipalità. E ovviamente la tecnologia deve semplificare il lavoro delle amministrazioni per semplificare la vita ai cittadini, e renderla più gradevole a tutti. 

Sicurezza cyber

Last but not least: la sicurezza del dato. Se spetta al produttore fare continui penetration test e certificare i processi, la responsabilità va però condivisa su tutta filiera, inclusa l’utenza che deve farsi carico degli aggiornamenti e della parte IT. La responsabilità va poi intesa anche in senso orizzontale per la parte cyber della sicurezza fisica: anche rete, router, switch devono essere di qualità e certificati, perché potrebbero essere una porta d’accesso verso il sistema di videosorveglianza.


maggiori informazioni su:
www.ganzsecurity.it



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