martedì, 30 aprile 2024

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Nuove sfide dell’antintrusione in un mondo sempre più fluido

27/09/2023

Nuove sfide dell’antintrusione in un mondo sempre più fluido: produttori, distributori e integratori a confronto. Questo il titolo del talk show di secsolutionforum2023 dedicato al segmento  dell’antintrusione a cui hanno partecipato due produttori storici, un distributore e un system integrator particolarmente significativi per il mercato e geograficamente rappresentativi di buona parte d’Italia: Andrea Cuttica, BDM regional Sales manager di CIAS Elettronica, Daniele Decaneto, titolare del distributore Decamatic, Fulvio Facecchia, responsabile marketing di Combivox e Stefano Moretto, CEO di Italsicurezza.

della Redazione

Una premessa: dal rapporto Censis 2023 sulla filiera della sicurezza in Italia relativo al 2022, a fronte di un calo dei reati del 25,4% negli ultimi 10 anni, si evince che il 51,7% di italiani ha ancora come paura principale quella di essere vittima di reati, in particolare furti. E nello scorso anno, sempre secondo questi dati, il 90,9% degli italiani, in pratica tutti, adotta almeno un sistema di difesa della casa, il 37% ha un sistema di allarme, il 30,3% ha una videocamera e il 13,2% è collegato alla vigilanza. Addirittura, sempre secondo il Censis, al 57,4% degli italiani una difesa non basta e adottano da due a quattro misure antintrusione e 10 milioni di Italiani avrebbero ben cinque sistemi tecnologici per difendersi. Ma davvero? Forse se il Censis considera come “sistema di sicurezza” anche un cancello o una porta blindata... in ogni caso il mercato residenziale  resta un territorio semivergine per l’antintrusione.  Ma come se la cavando il settore? L’abbiamo chiesto ai nostri relatori.

1) Dopo due anni di COVID e la guerra in Ucraina, come è cambiato il settore dell’antintrusione, che già in pandemia aveva subito un forte contraccolpo perché rispetto, ad esempio, alla videosorveglianza, non disponendo di tecnologie rapidamente adattabili?

Stefano Moretto - Prima un commento sui dati. Il ministero dell’Interno a fine 2022 evidenziava un drastico calo dei furti nel 2020. Con la riapertura del paese, si è registrata una ricrescita dell’attività criminosa e oggi ci stiamo riallineando ai numeri pre pandemia. Però distinguerei il mercato che si muove per reazione degli eventi tipico della signora Maria, che subisce un furto e quindi decide di installare un impianto, rispetto al mercato che sceglie invece di prevenire il danno: la grande distribuzione, l’industriale, il commerciale.

Fulvio Facecchia - Non c’è dubbio che il COVID abbia avuto un impatto forte anche nel settore dell’antintrusione, in particolare rispetto ad altri segmenti e prodotti che invece, hanno registrato un rialzo. Mi riferisco agli acquisti online di tutti quegli strumenti multimediali che poi consentivano l’accesso al mondo esterno: il prodotto antintrusione richiede sempre un tecnico professionista che deve accedere presso l’utenza domestica e questo non è successo per ragioni di sicurezza sanitaria.

Daniele Decaneto - Certo bisognerà vedere come evolve la situazione guerra, che non pare in via di risoluzione. Anzi, gli attriti fra America e Cina potrebbero inasprire la consegna dei componenti elettronici, quindi la difficoltà di approvvigionamento. Noi abbiamo scelto marchi italiani che sono riusciti a garantire buoni approvvigionamenti di magazzino, quindi abbiamo consegnato il materiale nei tempi previsti.

Andrea Cuttica - Il concetto che riassume quello che è successo in questi due anni è reindustrializzazione, ossia saper riadattare componenti diversi per ottenere la stessa tecnologia. A noi è venuto a mancare un componente chiave e affidandoci a broker internazionali il costo sarebbe schizzato da un dollaro a 15. Allora, abbiamo trovato una soluzione alternativa reingegnerizzando il firmware. 

2) E’ già stato introdotto il secondo tema: come si muove mercato in un contesto di shortage dei componenti, crisi energetica, rincari di materie prime, trasporti, bollette e inflazione?

Fulvio Facecchia - La guerra ha fermato intere linee di produzione che, per riattivarsi, hanno richiesto tempo, dal silicio in su. La conseguenza è stata una scarsa offerta a fronte di una domanda che era comunque crescente. Inoltre, proprio la richiesta legata agli eventi bellici di componentistica elettronica soprattutto attiva, ha assorbito parte del mercato. 

Daniele Decaneto - Noi distributori dobbiamo essere sempre più solidi e cercare di investire anche nel magazzino. Lo scorso anno lo abbiamo fatto ed è stata una scelta senza dubbio coraggiosa, ma che ha pagato anche per contrastare l’innalzamento dell’inflazione che è tuttora è veramente preoccupante.

Stefano Moretto - Noi integratori ci siamo trovati tra l’incudine e il martello, perché da un lato i produttori aumentavano i listini, dall’altro lato eravamo bloccati da contratti già stipulati con il cliente finale. Resta il fatto che le nostre competenze sono venute molto alla luce nella capacità di scegliere anche prodotti alternativi, soprattutto su progetti già determinati ma non ancora installati.

Andrea Cuttica - Chi fa elettronica deve essere per forza lungimirante, quindi un altro aspetto fondamentale è la programmazione. Abbiamo parlato di stock e di magazzino. Ecco, per un’altra tecnologia, ad esempio, noi ci siamo procurati più di due chilometri di alluminio nel periodo in cui questo materiale si trovava ancora ad un prezzo possibile. 

3) In che direzione dovrà dunque orientarsi la tecnologia per l’antintrusione e cosa sta andando per la maggiore?

Fulvio Facecchia - Certe aziende italiane strategicamente si sono strutturate per poter offrire una gamma prodotti completa che stia al passo con i tempi, ad esempio introducendo l’IoT anche nell’antifurto, e diversificando il prodotto dal punto di vista tecnologico. Oltre, ovviamente, a stare al passo con i prezzi. Oggi comunque non vogliamo pensare negativo. Il bonus 110 ha fatto sì che molti tecnici impegnati nell’elettrico abbiano ripreso anche per quanto riguarda la risposta alla richiesta di sicurezza, che è crescente .

Daniele Decaneto - Per ciò che riguarda la distribuzione, in questo periodo occorrono basi veramente solide e seguire sempre il cliente dalla fase di progettazione al post vendita. E’ vero che qualcuno sceglie di andare verso l’ibridazione, però noi manteniamo sempre la nostra natura: distribuiamo principalmente all’installatore professionista e a un impiantista elettrico avanzato, che è al pari di un installatore professionale. Non abbiamo mai cercato di proporre prodotti di fascia più bassa, che dubito ci farebbero aumentare sensibilmente il numero di impianti venduti.

Stefano Moretto - Noi riscontriamo una ripresa a partire da metà dell’anno scorso, ma in particolare dall’inizio di quest’anno. Questa ripresa stimola nel trovare soluzioni nuove anche nei prodotti, nelle tecnologie dell’antintrusione, che stanno crescendo enormemente e a livello costo sono più abbordabili sul mercato. In particolare, quelle soluzioni che si basano sull’intelligenza artificiale applicata alla videosorveglianza e che hanno aperto un altro scenario anche nel fare antintrusione.

Andrea Cuttica - E’ fondamentale l’integrazione: noi siamo sempre stati legati a quello che è l’innovazione. Siamo stati i primi nel 2012 a produrre tecnologia IP e criteri di cybersicurezza anche nel settore delle protezioni perimetrali, con crittografia, cifrature e via dicendo. Ed è sempre più indispensabile per approcciare i mercati dell’alta sicurezza, in Italia come all’estero. 

4) L’attuale scenario potrebbe generare un riassetto della scacchiera competitiva, ad esempio privilegiando marchi italiani e forecasting con orizzonti temporali più ampi a protezione anche dell’utente finale?

Fulvio Facecchia - Io credo che ci sia una ripresa per l’Italia perché l’installatore è fidelizzato soprattutto su brand che offrono tecnologia e  richiedono una conoscenza di prodotto approfondita. Certo, le aziende devono essere strutturate e rispondere con una gamma adeguata sia come prezzo sia come tecnologia (anche qui, l’IoT prima di tutto). 

Daniele Decaneto - Dall’inizio della nostra attività, per scelta aziendale presentiamo solamente come prodotti antintrusione tradizionali marchi italiani, che danno una buonissima assistenza anche nel post vendita e una continuità di prodotti che si evolvono seguendo le esigenze del mercato. In effetti, adesso abbiamo da combattere maggiormente con la concorrenza estera, soprattutto extra europea.

Stefano Moretto - Per ciò che riguarda i system integrator, la fidelizzazione dipende da una regola molto semplice. Un buon impianto è fatto di buoni prodotti, ma anche di buone competenze, di conseguenza non può essere più solo il prodotto che viene venduto, ma anche le competenze. Quindi, nel caso del produttore o nel caso del distributore, dare un valore aggiunto al prodotto secondo me fa ancora la differenza. 

Andrea Cuttica - Noi siamo un’azienda italiana che produce in Italia con tutte le dinamiche e le fatiche del caso. Le aziende come la nostra guardano al mercato estero, che è in crescita e dove veniamo apprezzati proprio per le tecnologie e la flessibilità che contraddistingue l’italianità.  



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