lunedì, 29 aprile 2024

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Fuoco: dalla prevenzione all’estinzione con tecnologie innovative

15/08/2023

Quando parliamo di ambiente industriale affrontiamo un settore produttivo caratterizzato da una moltitudine di scenari altamente pericolosi, che non incontriamo, ad esempio, in altre strutture appartenenti a settori tradizionali come quelli commerciali o residenziali. Tra tutti i potenziali rischi a cui un’infrastruttura può essere soggetta, il pericolo d’incendio è di fatto quello più devastante, capace di mettere in pericolo sia l’integrità fisica delle persone, sia l’intero valore di tutti i beni materiali. 

di Giovanni Villarosa - Laureato in Scienze dell’Intelligence e della Sicurezza, esperto di Sicurezza Fisica per Infrastrutture, CSO e DPO,membro del comitato tecnico-scientifico del CESPIS, Centro Studi Prevenzione, Investigazione e Sicurezza

La progettazione della sicurezza antincendio nell’industria ricade nelle attività soggette alle ispezioni e controlli da parte dei Vigili del Fuoco e, più in generale, al controllo periodico dei luoghi di lavoro, al fine di prevenire l’insorgenza di un pericolo d’incendio; controlli prescritti dal DPR n 151/2011 e previsti per tutte le attività “soggette”, mentre i luoghi di lavoro sono vincolati all’art. 17 del T.U. n. 81/2008 (Testo Unico della sicurezza). 

Aree e rischi eterogenei

L’industria occupa spazi che molto spesso coprono grandi aree, includendo diverse tipologie ambientali, spesso eterogenee tra loro, per luogo di specializzazione e pericolosità; si passa dalle semplici aree occupate dai magazzini industriali, esposte al basico pericolo d’incendio, al pozzo petrolifero offshore, ambiente esposto, per antonomasia, a un ventaglio di sostanze solide e gassose (tossiche, esplosive, contaminanti, etc) pericolose ed altamente esplosive. Dunque, prima che si materializzino pericolosi scenari di incendio, ogni organizzazione industriale deve progettare efficaci quanto efficienti misure proattive, veicolate attraverso l’installazione professionale, con successiva gestione, di dispositivi ad alta tecnologia “specializzati” per l’utilizzo nel settore della sicurezza antincendio (rivelazione/estinzione), in grado di rilevare rapidamente qualsiasi “forma” anomala di calore (fumo/fiamma) ancor prima che si materializzi il focolaio d’incendio.

Impianti di rivelazione incendio 

È dunque, come contrastare questa “potenza di fuoco”? Con un’altra potenzialità, quella fornita dalla tecnologia! Gli impianti di rivelazione incendio, molto spesso integrati ai sistemi di spegnimento, hanno lo scopo di segnalare l’accadimento nel minor tempo possibile generando un allarme (acustico/visivo), che permetta la precisa e rapida identificazione delle aree di pericolo. 

Ma questa tipologia di sistemi, decisamente complessa, perché sia performante ed efficace, deve essere concretamente progettata e installata da professionisti riconosciuti e certificati; in quanto alle tecnologie specializzate, dovranno essere conformi alle normative tecnico giuridiche applicabili, omologate secondo i rigidi standard di settore, nazionali ed internazionali.

Termografia

E allora diamolo uno sguardo su cosa propone la tecnologia di settore a supporto dei professionisti. Troviamo un primo “gradino” di sicurezza nella tecnologia “mobile”, tramite l’uso di termografia IoT portatile, utile al monitoraggio ispettivo delle condizioni cosiddette a montaggio fisso (cabine elettriche, quadri elettrici, impianti di processo, di produzione, data center, etc). Invece, per coprire le aree estese sono disponibili le termocamere a montaggio fisso, operative su infrastruttura cablata o IoT (wireless), equipaggiate con performanti software di analisi video indispensabili per rilevare automaticamente tutte le possibili condizioni di pericolo; ad esempio, nel comparto industriale del Oil & Gas, la termografia è fondamentale, oltre alla prevenzione incendi, per il monitoraggio delle temperature dei serbatoi di stoccaggio, nel rilevare i livelli nei serbatoi, individuando persino le possibili perdite di liquidi o i pericolosi accumuli di gas al di sopra degli stessi (sacche esplosive), evitando così potenziali situazioni di incendio tipicamente esplosivo.

Sistemi termico-lineari

Ci sono poi i sistemi termico-lineari, sviluppati per monitorare aree e strutture in condizioni ambientali critiche, ad esempio, laddove ci sono elevati valori di umidità dell’aria, o alti valori di temperature associati alla presenza di gas corrosivi e polveri esplosive (impianti chimici, depositi di gas, di liquidi infiammabili, industria farmaceutica, etc). Un’altra tecnologia “intelligente” la troviamo a bordo dei rilevatori di fumo, sensori che sfruttano l’integrazione di diverse tecnologie, come la rilevazione ottica/termografica e quella sniffer utilizzata nella sensoristica a stato solido.

Ma la tecnologia può andare oltre, perché può valutare il pericolo da una diversa posizione: quale scenario migliore quello con vista dall’alto? 

Droni e EVAC

In scenari normalmente osservati da tecnologie bidimensionali, i droni fanno la reale differenza, perché rilasciano una visione d’insieme tipicamente tridimensionale, avendo a bordo una integrazione tecnologia combinata, tra software e hardware, che permettono analisi più dettagliate e veritiere, ma soprattutto, consentono di indirizzare puntualmente e in tempo reale tutti gli operatori impegnati nell’emergenza, mettendoli nelle condizioni più ottimali possibili per affrontare meglio l’incidente. Non possiamo terminare le pillole “for dummies” di questo numero senza citare gli impianti EVAC (Emergency Voice and Communication), sistema elettroacustico integrato nel mondo della sicurezza safety, fondamentale per la corretta evacuazione delle persone presenti negli edifici sottoposti a situazioni di emergenza, in primis l’incendio. 



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