domenica, 28 aprile 2024

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DiConf DM37/08: aboliamo gli allegati (?)

14/08/2023

A secsolutionforum2023 ho avuto il piacere di relazionare per Confartigianato Imprese sul delicato tema della Dichiarazione di Conformità DM37/08, comunemente definita DiCo, da me stesso ribattezzata DiConf, ed è questa la dicitura che troverete nei miei “Articolando” pubblicati sulle riviste del settore. Ringrazio Ethos Media Group per questa doppia opportunità (videorelazione al forum e articolo), in quanto ritengo l’argomento necessiti della massima divulgazione ed informazione. 

di Romano Mati - Direttivo Nazionale Confartigianato Elettricisti, Presidente Installatori Elettrici ed Elettronici Confartigianato Prato e Toscana 

A distanza di oltre sei lustri, duranti i quali sono stati organizzati corsi, seminari, aggiornamenti, programmi di formazione ad hoc sulla DiConf (prima per la Legge 46/90 e poi per il DM37/08) continuiamo a rilevare problemi per la compilazione, errate e soggettive interpretazioni talvolta anche particolarmente imbarazzanti, documentazioni incomplete se non palesi copia/incolla relativi ad altri lavori totalmente diversi da ciò che viene dichiarato (sotto propria responsabilità, NB). Constatato ciò, è evidente che tale argomento richieda quindi ancora più impegno e sforzi da parte dei formatori, relatori e di chiunque, come il sottoscritto, si occupi di DM37/08 e DiConf. 

DiConf = strumento di tutela

Nei vari incontri ho trattato questi argomenti, riportando esempi e riferimenti ad ogni singola voce della Dichiarazione di Conformità e specificando la corretta interpretazione o quella ritenuta prassi dagli operatori, sintesi delle valutazioni su molteplicità di dichiarazioni, sottolineando gli errori più comuni e le carenze più frequenti. Ho tralasciato ovviamente quelli che possono definirsi errori superficiali, in quanto presumibilmente non replicabili. Dalla valutazione di tanta documentazione emerge un quadro non proprio edificante per gli installatori, che di alcune responsabilità possono peraltro essere chiamati a rispondere in sede civile e in taluni casi penale. Per difendere il proprio operato è indispensabile una documentazione ben fatta, specifica e dettagliata. La DiConf è uno strumento di cui l’installatore può disporre, anche se sembra non averne piena consapevolezza.

Impianto ok, documentazione ni

E’ doverosa una precisazione, per non confondere la parte pratica da quella burocratica. Gli installatori elettrici-elettronici, nella maggior parte dei casi, realizzano impianti assolutamente a regola d’arte (è un obbligo, oltretutto), ben fatti, funzionali e soprattutto imprescindibilmente sicuri e ciò è una garanzia per gli utenti. Infatti i molteplici ed ancora troppi incidenti (focalizziamoci su quelli domestici, perché in ambito lavorativo i contesti sono diversi) attribuibili all’elettricità, in gran parte derivano da assenza o scarsità di manutenzione (peraltro obbligatoria) e/o da “bizzarro” utilizzo dell’impianto elettrico da parte dei suoi utilizzatori - non tanto dunque da chi lo ha realizzato. Per cui siamo di fronte ad alcune singolarità che danneggiano l’installatore che progetta e realizza buoni impianti, sicuri nel tempo e molte volte anche già predisposti per ampliamenti e aumenti di potenza senza stravolgimenti di quanto fatto, ma assolutamente scarsi dal punto di vista documentale. Lavori realizzati a regola d’arte, capaci di garantire quella fruibilità introdotta dalla Norma CEI 64-8 del 2012 (VII Edizione) con la quale si iniziò a parlare per la prima volta di “Impianti a Livelli” e di dotazioni minime garantite, ma assolutamente scarni di evidenze burocratiche, come richiesto dalla DiConf.

AAA Responsabili tecnici cercasi

Quindi, fermo restando che gli stessi installatori, nella loro professionalità, continuano ad aggiornarsi sulle evoluzioni tecnologiche e normative proprio per continuare a garantire impianti funzionali, adeguati alle nuove tecnologie e soprattutto, a regola d’arte come hanno sempre fatto, sarebbe però opportuno vi fosse maggior partecipazione da parte dei Responsabili Tecnici ai vari seminari/incontri tecnici/corsi ed aggiornamenti finalizzati alla conoscenza della DiConf, principalmente per la loro tutela.

Una provocazione

Proprio dai tanti eventi organizzati in questi anni, abbiamo rilevato e considerato le molteplici critiche e difficoltà nella compilazione della Dichiarazione di Conformità, tanto da far ventilare provocatoriamente l’opportunità dell’abolizione degli allegati obbligatori e, ovviamente, quegli supplementari/facoltativi, proprio perché è questa la parte più pesante della DiConf. Da queste considerazioni scaturisce l’evidenza di quanta poca consapevolezza vi sia riguardo l’importanza di una buona Dichiarazione come “polizza assicurativa” a tutela del Responsabile Tecnico dell’impresa installatrice. La Dichiarazione di Conformità, come prima pagina, riporta i dati essenziali di quanto realizzato, ma l’essenza ed i particolari delle opere possono essere descritte solo ed esclusivamente negli allegati, deputati appunto ad un’illustrazione completa di tutto quanto realizzato. Abolire gli allegati? Assolutamente no. Approfondirne piuttosto la conoscenza, seguendo le pubblicazioni, gli incontri e gli eventi organizzati al riguardo.



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