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Antincendio: tra tecnologie e fattore umano

17/07/2023

E’ intuitivo che un sistema antincendio sia indispensabile, e quindi quasi sempre regolato da ben precise normative e leggi, in qualsiasi tipo di edificio. Fra le cause delle tristemente note “morti bianche”, cioè i decessi sul luogo di lavoro, una gran parte delle vittime è causata dagli incendi e, ancora prima, dai fumi venefici che essi sprigionano. Ma, senza pensare proprio agli estremi, un incendio, sia pure piccolo e magari contenuto, rappresenta sempre e comunque un notevole danno per ogni edificio, dalle abitazioni agli uffici alle fabbriche. 

di Annalisa Coviello

Il fuoco è da sempre tra le maggiori paure dell’uomo. E’ per questo, oltre che, ovviamente, per difendere i propri beni e investimenti, che il settore dell’antincendio non conosce quasi mai numeri negativi e che quello che è un obbligo di legge, tranne pochi deplorevoli casi, viene ottemperato con scrupoli e rispetto da parte dei responsabili della sicurezza. In questo articolo ci occuperemo nello specifico del settore industriale e delle tecnologie che possono scendere in campo per prevenire, o contenere, gli incendi. Ma, prima, forse è opportuno considerare, sia pure a grandi linee, quali siano le componenti principali di un qualsiasi sistema di sicurezza antincendio

Componenti base

Dato che mai come in questo caso prevenire è meglio che bruciare, tutto parte dal rilevamento dei fumi o dell’incendio, il sistema che, appunto, “sente” la presenza di fumo, calore e fiamme e avvisa che può essere in corso un incendio. All’inizio, e a volte ancora si vede in qualche film d’epoca, il sistema era manuale, con una persona che attivava, appunto, manualmente l’allarme. Da tempo, il rilevamento è automatico e si basa su sensori sempre più perfezionati e tecnologici che rilevano il fumo o il calore e attivano tutta la procedura di allarme. 

Se però, nella stragrande maggioranza dei casi, gli incendi negli edifici non fanno molti danni, è grazie al sistema di estinzione. Ne esistono diversi tipi: a sprinkler, a schiuma oppure a gas, visto che, soprattutto nell’industriale, non è sempre possibile utilizzare l’acqua, e consentono un intervento tempestivo sul principio dell’incendio stesso.

Non viene subito in mente, ma, durante un incendio, può succedere che venga interrotta l’alimentazione elettrica. Altro componente fondamentale è quindi l’illuminazione di emergenza, perché, ovviamente, le varie procedure di evacuazione, già difficili per il naturale panico, risultano impossibili al buio. E poi, per arrivare proprio al livello più basso, ci sono, ovviamente, gli estintori, che abbiamo tutti anche nei nostri garage, ad esempio, e che consentono di bloccare sul nascere quei piccoli incendi che, altrimenti, potrebbero diventare significativi. 

Tanti altri sono i dispositivi che scendono in campo in un sistema antincendio: le porte tagliafuoco e le segnalazioni sonore, ad esempio, ma la vera sicurezza deve obbedire a tre verbi con la e: evitare (che l’incendio si diffonda), estinguere (nel più breve tempo possibile e possibilmente senza danni), evacuare(la cosa più importante, perché riguarda la sicurezza delle persone).

Rilevatori

Prima di tutto, però, bisogna vedere: il ruolo cruciale, quindi, è quello dei rilevatori. Consideriamo ora un esempio pratico, quello dell’industria della lavorazione e riciclaggio rifiuti, dove, secondo i dati, in tutto il mondo scoppiano almeno tre incendi al giorno. Qui, come in tanti altri impianti industriali, bisogna non solo vedere, ma pre-vedere, in altre parole, rilevare l’accumulo di calore prima che diventi fuoco. E la tecnologia ha fatto scendere in campo le termocamere, o qualsiasi altro genere di sensore di termografia IoT, utilizzati per monitorare la temperatura sia all’interno sia all’esterno di un qualsiasi edificio a uso industriale. I dispositivi possono essere configurati per generare un allarme quando viene raggiunta una temperatura predefinita e poi un ulteriore allarme se la temperatura si alza.  In pratica, si tratta di una specie di preallarme che viene subito verificato dagli addetti, che controllano poi la situazione con una telecamera a doppio spettro, che riesce a contestualizzare il problema, dando immagini dal vivo insieme con quelle termiche. Inoltre, i software di gestione video possono garantire lo stesso monitoraggio anche da remoto, funzionalità particolarmente utile per i siti isolati o comunque non presidiati h24. Tramite l’intelligenza artificiale, esistono poi degli algoritmi che sono in grado di verificare che i “punti caldi” provocati dalla luce solare o dalle eventuali auto che si muovono nel sito non causino falsi allarmi. Il sistema può essere integrato con altri sistemi antincendio, come gli sprinkler o le porte tagliafuoco.

Video AI

Ed è proprio l’analisi video AI che aiuta a migliorare la safety di tutti i luoghi di lavoro industriali, anche perché gli algoritmi, dal punto di vista tecnologico, continuano ad avanzare e a perfezionarsi a un ritmo vertiginoso e consentono non solo di rilevare gli scenari di un possibile pericolo d’incendio non appena questo si manifesta, ma anche di avvisare i responsabili della sicurezza in qualsiasi momento e dovunque essi si trovino. Inoltre, analizzando lo storico delle riprese video, gli algoritmi AI possono identificare modelli e tendenze che potrebbero indicare futuri rischi per la sicurezza, in modo da adottare misure proattive per evitare che scoppino incendi, e questo vale per i comportamenti individuali così come per lo stoccaggio di determinati materiali o l’utilizzo improprio di alcune apparecchiature, per limitarsi solo a qualche esempio. L’efficacia delle soluzioni di analisi video con intelligenza artificiale è basata su una solida base tecnologica e in continuo aggiornamento. In pratica, ancora prima che venga lanciato l’allarme, gli algoritmi e gli altri strumenti software analizzano automaticamente le riprese per rilevare informazioni preziose. Qualsiasi telecamera, purché IP, può essere collegata al sistema e i dati video acquisiti vengono pre-elaborati per garantirne la qualità per un’analisi adeguata.

Droni

Inoltre, bisogna considerare che spesso gli insediamenti industriali coprono grandi aree e sono composti da diversi tipi di ambiente, più o meno pericolosi dal punto di vista dell’infiammabilità. Ed è qui che può giocare un ruolo veramente cruciale la vista dall’alto e, quindi, l’impiego di droni, che forniscono in tempo reale tutte le informazioni non solo per intervenire subito, ma anche, qualora montino a bordo una termocamera, per “evidenziare” una zona o un’area che sta diventando “troppo calda”, qualche minuto prima che divampi l’incendio. E si sa che in questi casi la tempestività è fondamentale. Ad esempio, si pensi a un grande capannone: il drone riesce a fornire anche tutte le informazioni relative al tetto, che, logicamente, è la parte più difficile da “rilevare” da terra.

Fattore umano

Concludiamo con una nota forse ovvia, ma non poi troppo. Se le tecnologie possono aiutare non solo a spegnere in tempo rapidi, ma addirittura a prevenire un incendio prima che divampi, non va mai trascurato il fattore umano. Anche in questo campo, le normative per la formazione antincendio sono giustamente stringenti. Perché, lo sappiamo bene tutti, non si può scherzare con il fuoco.



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