venerdì, 19 aprile 2024

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La sicurezza fisica in EMEA secondo Markets & Markets

30/05/2023

Con l’espressione sicurezza fisica ci si riferisce alle misure progettate per garantire la protezione fisica delle persone, degli hardware e software, delle infrastrutture di rete e di altri assett che risiedono in spazi fisici (campus, edifici, banche, uffici, GDO) rispetto a minacce fisiche interne o esterne: disastri naturali, incendi, ma anche furti, rapine, atti di vandalismo, attentati terroristici. Secondo le stime di MarketsandMarkets, il mercato della sicurezza fisica in Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA) passerà dai 33,3 miliardi di dollari del 2021 a 44,3 miliardi di dollari nel 2026, con un CAGR del 5,8% durante il periodo di previsione. Sono diversi i fattori che guidano il mercato: tra questi si segnalano i crescenti episodi di terrorismo e criminalità e l’evoluzione tecnologica nelle soluzioni e nei servizi di sicurezza fisica basati su cloud/AI. 

di Sandeep Dandala è un professionista e consulente con 11 anni di esperienza nella ricerca aziendale e IT - Sharvari Jiwane è una professionista con oltre 3 anni di esperienza nelle ricerche di mercato tecnologiche - Shivani Nain è una professionista con esperienza nelle ricerche di mercato ICT.  I tre consulenti operano presso Markets & Markets

La forte crisi socio-economica, aggravata da minacce interne ed esterne, ha incrementato il bisogno di sicurezza fisica in EMEA. Le tendenze chiave nella regione europea includono lo spostamento verso soluzioni di sicurezza fisica integrate e il crescente utilizzo di sistemi di videosorveglianza e controllo degli accessi. Un’altra tendenza è il crescente utilizzo di sistemi di sicurezza intelligenti che si integrano con altri sistemi, come allarmi antincendio e sistemi di automazione degli edifici. Anche l’utilizzo di sistemi di controllo degli accessi che si integrano con altre soluzioni di sicurezza, come la videosorveglianza e il rilevamento delle intrusioni perimetrali, sta rapidamente guadagnando terreno. Il governo europeo sta inoltre adottando misure per promuovere la sicurezza fisica nella regione: a luglio 2022, gli Stati membri dell’UE, la Commissione europea e il Parlamento europeo hanno emanato una direttiva per rafforzare le fondamenta della sicurezza fisica e digitale nell’area. 

Medio Oriente 

Il mercato della sicurezza fisica in Medio Oriente registra una crescita significativa, guidata dall’aumento delle minacce alla sicurezza, che genera una crescente domanda di soluzioni di sicurezza avanzate, e dallo sviluppo di importanti progetti di smart city. Una delle tendenze chiave nel mercato della sicurezza fisica in Medio Oriente e Africa (MEA) è la crescente adozione di sistemi di videosorveglianza basati su IP, che forniscono una migliore qualità delle immagini e l’accesso remoto ai feed video. Nonostante l’installazione e l’implementazione delle telecamere di sorveglianza sia regolato da norme rigorose nei paesi CCG (Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Qatar), si riscontra una crescente domanda di soluzioni di videosorveglianza, in particolare per il monitoraggio da remoto.

Il ruolo del COVID

Anche la pandemia ha portato qualche frutto al mercato: la necessità di soluzioni di sicurezza fisica in EMEA è infatti aumentata dopo il COVID dal momento che proprio la videosorveglianza ha svolto un ruolo fondamentale nel tracciare la diffusione del virus. Le istituzioni dei paesi EMEA investono dunque ancora nella videosorveglianza intelligente delle reti di trasporto pubblico e degli aeroporti. Per supportare le restrizioni dovute al lockdown e il successivo ritorno al lavoro, sono stati implementati sistemi per il rilevamento delle intrusioni e per la protezione perimetrale. Nell’intera area EMEA, si riscontra infine un’adozione sempre più pervasiva di soluzioni di sicurezza fisica basate su cloud.

L’impatto del COVID

Da tempo ormai anche le realtà più piccole hanno rivoluzionato le pratiche di autenticazione abbandonando lucchetti e chiavi e inserendo badge e sistemi di controllo accessi. Con la pandemia, però, il timore della diffusione di germi ha portato a privilegiare soluzioni contactless e tecnologie di autenticazione biometrica alternative. Ma ovviamente la pandemia non è stata tutto rose e fiori per la sicurezza fisica. Le sue conseguenze economiche, unite allo spettro della recessione, non potranno non colpire anche i mercati della videosorveglianza professionale, dell’antintrusione e del controllo elettronico degli accessi. L’impatto più significativo è già stato avvertito nei nuovi progetti di costruzione, che si sono bloccati in tutto il mondo sull’onda della recessione.

Guerra e recessione

A COVID apparentemente archiviato, le catene di approvvigionamento sono state nuovamente rimesse alla prova, questa volta a causa della guerra in Ucraina. Il conflitto ha quindi rafforzato l’imperativo, già ben affermato in pandemia, di costruire una forma di resilienza nelle supply chain. Molti paesi stanno cercando di ridurre la dipendenza dalla Russia e dall’Est Europa per le materie prime migrando verso strategie di approvvigionamento più localizzate o regionali. La guerra in sé, tuttavia, dovrebbe avere un impatto ridotto sul settore della sicurezza fisica in Europa. Tanto per iniziare, la Russia non è un paese che esporta nell’arena della sicurezza. A parte pochi fornitori che hanno una sede nella Federazione Russa, il grande orso non si qualifica nemmeno come un produttore significativo di componenti, quindi l’impatto sul mercato sarà molto ridotto. Sia la Russia che l’Ucraina sono però importatori di sicurezza, anche se non rappresentano il mercato core per gran parte produttori: il conflitto avrà dunque un forte impatto sui progetti in corso, ma l’interruzione di questi ultimi non dovrebbe avere un impatto finanziario eccessivamente gravoso.

Una guerra fisica e logica

Le supply chain stanno rapidamente diventando digitali, grazie a fabbriche intelligenti, centri di distribuzione intelligenti e crescita dell’Internet of Things (IoT). Per anni, i paesi e le aziende hanno investito nella sicurezza fisica, ma questo conflitto - come se ce ne fosse ancora bisogno - ha mostrato al mondo intero che gli attacchi alla sicurezza logica fanno ormai parte anche della guerra. Attacchi sponsorizzati e organizzati dagli Stati hanno rafforzato una volta di più la necessità di implementare la sicurezza informatica e la resilienza dei sistemi ritenuti essenziali per il paese.

Impatto dello shortage dei componenti 

Il CTO di Pure Storage EMEA ha affermato che la carenza di componenti ha costretto ad aumentare i prezzi e/o a ritardare le consegne. Eppure la carenza globale di componenti essenziali per le catene produttive come i microchip era ben documentata già prima della pandemia. La crisi epidemica ha tuttavia aggravato una situazione già in atto, andando a colpire anche il trasporto marittimo globale e dunque rendendo più difficili e costosi trasporto e consegna dei componenti. Per superare l’impasse, con l’European Chips Act l’UE affronta il tema dello shortage di semiconduttori rafforzando la leadership tecnologica europea. Verranno mobilitati oltre 45,40 miliardi di dollari in investimenti pubblici e privati ​​per prepararsi - e saper rispondere in tempi rapidi  - alle future interruzioni della supply chain.

Player, regioni e verticali che tirano

Il mercato EMEA della sicurezza fisica è dominato da attori importanti come Bosch Security Systems, Johnson Controls, Axis Communications, Honeywell, Siemens, ASSA ABLOY Group, Teledyne FLIR, BAE Systems e Cisco, tra altri. Queste aziende investono molto in ricerca e sviluppo per offrire soluzioni di sicurezza innovative al mercato. Paesi come Austria, Norvegia, Paesi Bassi e Svezia dovrebbero mostrare una crescita promettente nel prossimi cinque anni nella regione europea. Nella regione MEA, gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita saranno i mercati in più rapida crescita. Le banche, i servizi finanziari e le assicurazioni, i trasporti, il settore governativo e il retail sono i principali verticali che traineranno l’intera regione EMEA, registrando la crescita più elevata nel periodo post-pandemia. Si prevede anche che le PMI potranno essere un verticale di interesse: dando queste ultime priorità alle iniziative di trasformazione digitale, potrebbero sostenere la crescita delle soluzioni di sicurezza fisica. 

Evoluzione tecnologica

L’AI integrata nella sicurezza fisica mostra un ventaglio di applicazione interessanti: monitoraggio proattivo, analisi video avanzata, filtraggio dei falsi allarmi, rilevamento delle anomalie. L’analisi video, in particolare, viene utilizzata come tecnologia strategica in EMEA per semplificare le operazioni di sicurezza e rispettare le normative. Naturalmente la crescente sofisticazione della sicurezza fisica attraverso tecnologie come l’Intelligenza Artificiale (AI) e l’Internet of Things (IoT) rende IT e sicurezza fisica sempre più strettamente connesse. I Chief Security Officer (CSO) dovranno quindi concentrarsi sia sulla sicurezza fisica che sulla sicurezza informatica, nonostante le policy e i programmi differiscano drasticamente. Poiché però nel 2022, il costo medio delle violazioni informatiche è stato di oltre 4,5 milioni di dollari per incidente e le telecamere IP sono tra i dispositivi aziendali più vulnerabili, è essenziale che le imprese implementino la sicurezza fisica come pilastro primario della sicurezza informatica. E viceversa. 



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