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Rincari e inflazione: la security ha delle carte da giocare

10/01/2023

Intervista a Israel Gogol - Media Group Manager Messe Frankfurt (H.K.) Ltd,Taiwan Media Branch 

Prima la pandemia, poi lo shortage di materiali e componenti, infine una guerra che dal cuore dell’Europa sta disassando tutti gli equilibri geopolitici finora raggiunti. Con tutto ciò che ne consegue in termini di rincari energetici e inflazione a 360°. In che modo questi tre elementi stanno impattando e impatteranno sul mercato della sicurezza privata? Ne abbiamo parlato con Israel Gogol, Media Group Manager Messe Frankfurt (H.K.) Ltd, Taiwan Media Branch.

Caro bollette, inflazione e lo spettro di una recessione. In che modo l’attuale scenario sta impattando sul mercato della sicurezza privata?

 Ritengo che, da parte degli integratori, ci sia grande preoccupazione per l’imminente recessione finanziaria. Un rallentamento dell’attività economica comporterà anche un rallentamento dei nuovi progetti e, di conseguenza, un calo della domanda di nuovi sistemi. Per quanto riguarda la triade guerra, prezzi dell’energia e inflazione, credo che i prezzi dell’energia e l’inflazione avranno l’impatto maggiore sul settore della sicurezza. Questi due fattori daranno vita ad alcune restrizioni economiche che, a loro volta, influenzeranno il modo in cui il settore della sicurezza opera e la tecnologia che utilizza. Di buono c’è che i rincari energetici porteranno gli utenti finali a prendere in maggior considerazione nuove soluzioni di efficienza energetica,che permetteranno un miglioramento dei sistemi di gestione degli edifici e delle abitazioni, dove i risparmi sui costi di riscaldamento ed elettricità possono mostrare un chiaro ritorno sull’investimento. L’inflazione, unita ai timori di tendenze recessive, favorirà i sistemi che non richiedono grandi investimenti di capitale. Non credo che ci sarà una spinta verso l’utilizzo di prodotti a basso costo, ma piuttosto verso il passaggio a un “modello di leasing/comodato” in cui gli utenti noleggiano le apparecchiature di cui hanno bisogno e pagano man mano. Per il nostro settore, questo significa un maggior numero di sistemi basati su cloud, che funzionano su abbonamento e non richiedono un grande investimento iniziale.

Alle tecnologie di sicurezza, in particolare alcune (videosorveglianza, termocamere, droni, intelligenza artificiale, barriere perimetrali, ma anche centrali di monitoraggio e radar), potrebbero essere richiesti nuovi compiti più o meno latamente militari? E’ lì che dovrà dirigersi il settore per restare a galla o ci si dovrà ancorare alle funzioni di sicurezza originarie, in senso latino di sine cura, ossia assenza di preoccupazioni?

Non credo che il settore della sicurezza commerciale possa indirizzarsi verso temi latamente intesi come “sicurezza nazionale”. Di solito il flusso di tecnologia si muove in direzione opposta: i sistemi originariamente sviluppati per uso militare passano gradualmente all’uso civile. Personalmente, vorrei che la tecnologia di sicurezza non fosse utilizzata solo per scopi di sicurezza, ma anche per promuovere una maggiore sostenibilità nelle nostre vite. Dobbiamo far fronte a grandi sfide legate al cambiamento climatico e ambientale. Trovare il modo di utilizzare queste tecnologie (intelligenza artificiale, droni, termocamere, ecc.) per aiutare a prevenire e a contrastare gli incendi boschivi, il crollo dei ghiacciai, il degrado del suolo, la deforestazione, ecc. gioverà a noi e ai nostri figli in futuro.

Il rovescio della medaglia di questa necessità di maggior controllo è però una spinta, soprattutto della PA, verso la digitalizzazione: è il tempo delle smart city? Quanto incideranno le reti 5G nello sviluppo della sensoristica e dell’IoT - tecnologie che peraltro presentano un forte impatto anche in termini di smart grid, risparmio energetico e impatto ambientale?

La tecnologia è in continuo miglioramento. L’introduzione delle reti 5G comporterà una maggiore connettività permettendo lo sviluppo di un’ampia rete di dispositivi connessi che ci aiuteranno a realizzare tutte queste visioni: efficienza energetica, traffico più scorrevole, migliori servizi ai cittadini, ecc. Tuttavia, il 5G è solo una tecnologia, il suo utilizzo è una questione di ordine pubblico. Quando immaginiamo le “smart city”, questo termine ha significati diversi per le diverse persone: per alcuni si tratta di trasporto pubblico, per altri di una migliore sicurezza pubblica e per altri ancora di migliori servizi ai cittadini (dalle biblioteche pubbliche alla raccolta dei rifiuti). È compito dei policy maker stabilire delle priorità su come utilizzare questa tecnologia e per quali esigenze. A mio parere, il suo impatto non si farà sentire molto presto. La diffusione delle reti 5G è ancora relativamente lenta, con tassi inferiori al 15% in molti paesi europei. 

L’attuale scenario geopolitico ha messo a nudo i rischi di una dipendenza eccessiva da paesi terzi: questa “tempesta perfetta” porterà ad un “avvicinamento” dei mercati, inteso come ricerca di sovranità industriale, che nel caso dell’Italia si riferisce ovviamente all’intera Unione Europea? Questo cambierà l’attuale scacchiera internazionale di mercato, finora dominata da colossi asiatici?

I lockdown che si sono susseguiti durante la pandemia hanno messo in luce la cruciale dipendenza dall’Asia come hub manufatturiero. L’impossibilità di ottenere i prodotti a causa delle interruzioni della catena di approvvigionamento ha spinto le aziende a diversificare le proprie forniture e a ridurre i rischi trasferendo le linee di produzione al di fuori della Cina. Tuttavia, non riesco a immaginare un futuro in cui la produzione torni nuovamente in Europa; i costi relativi sarebbero troppo elevati e ne varrebbe la pena solo per prodotti di fascia alta o di nicchia. Per quanto riguarda i prodotti di massa, è più probabile che la produzione rimanga in Asia. 

In conclusione: quali tecnologie traineranno il mercato nei prossimi anni?

Le due principali tecnologie che al momento guidano il mercato sono il cloud e l’intelligenza artificiale. L’applicazione di queste tecnologie nella videosorveglianza e nel controllo degli accessi è il cambiamento più evidente degli ultimi anni. 



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