venerdì, 29 marzo 2024

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Rischio incendio industriale: l’alternativa termografica

11/11/2022

di Amedeo Basile - Business Development Manager Thermal Outdoor Thermography | Security presso HIKMICRO Italy

Non solo termoscanner per applicazioni di screening della temperatura corporea: la termografia trova sempre nuove applicazioni. I sensori termici nascono infatti per applicazioni in ambito industriale allo scopo di individuare precocemente anomalie e possibili cause di guasto o danneggiamenti, ma anche per prevedere la durata di componenti o la definizione dei tempi di manutenzione, come pure per verificare ed asseverare le certificazioni energetiche. La termografia ispettiva è quindi in grado di rilevare differenze termiche anche minime che possono essere causa o evidenza di falle (infiltrazioni, surriscaldamento, inneschi di incendio, perdite, etc).

Ma le camere termiche possono trovare applicazione anche nella prevenzione di incendi industriali, dal momento che il CO.P.I (codice di prevenzione incendi DM 3 agosto 2105), reso obbligatorio dal DM 12 aprile 2019, presenta un’apertura alle camere termiche con la previsione di “soluzioni progettuali alternative”, in particolare in caso di impianto IRAI, deputato a rivelare l’incendio e a segnalare l’allarme con la massima precocità. Mentre le termocamere generano infatti informazioni anche in presenza di fumo e polveri e permettono di misurare in maniera continuativa la temperatura di una superficie, evidenziando qualunque anomalia e dunque lo stesso potenziale principio di incendio, i comuni rivelatori di calori e fumo allertano il sistema solo quando l’incendio è già innescato. Associando quindi le camere termiche ai rivelatori automatici d’incendio si potrebbe configurare – esibendo le necessarie documentazioni progettuali, prove e certificazioni di idoneità tecnica del professionista – un esempio di “soluzione alternativa” prevista dal Codice. 

Stoccaggio rifiuti

Un altro recentissimo ed esplicito riferimento alle camere termiche per utilizzi antincendio si trova nel Decreto 26 luglio 2022, pubblicato in GU l’11 Agosto, dal titolo”Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi per gli stabilimenti ed impianti di stoccaggio e trattamento rifiuti. Tale RTV(Regola Tecnica Verticale), applicabile agli stabilimenti e impianti che effettuano stoccaggio dei rifiuti in via esclusiva o a servizio degli impianti di trattamento di rifiuti, ad eccezione dei rifiuti inerti e radioattivi ed i centri di raccolta di rifiuti di superficie superiore a 3.000 m², indica - tra gli impianti tecnologici di servizio all’attività - anche i sistemi di misurazione della temperatura mediante l’utilizzo di termocamere. Si consideri che il ciclo di gestione dei rifiuti comporta molteplici problematiche ed è in ogni fase soggetto a rischio incendio, con annesso pericolo di rilascio di diossina - dannosa per la salute e a forte impatto ambientale. Per non parlare del fatto che il traffico di rifiuti è un’attività assai redditizia per la criminalità organizzata: non è un caso che nel 2018 si contasse un incendio ogni tre giorni. Nelle discariche la camera termica può monitorare tutte le fasi di gestione e controllare le fosse di carico, che preludono alla fase di incenerimento. 

Mobilità elettrica

L’utilizzo delle camere termiche per controllare gli ambienti anche in ordine alla prevenzione incendi potrebbe presentare, oltre a maggiore precocità e precisione di rilevazione, anche aspetti rilevanti sul piano assicurativo, dal momento che un’area (edificio o a maggior ragione discarica) costantemente presidiata dovrebbe diminuire sensibilmente l’alea di rischio, e non solo in ordine all’incendio. Molte camere termiche presentano infatti, in abbinamento alla tecnologia termica, anche la tecnologia di cattura e ripresa dell’immagine visibile tipica delle comuni telecamere. Il ritorno dell’investimento potrebbe quindi essere rapido e interessante. Non sorprende quindi che, con il moltiplicarsi delle postazioni di ricariche elettriche nei parcheggi, cresca anche la richiesta di termografia per monitorare il rischio incendi. La mobilità elettrica potrebbe essere dunque un altro applicativo di interesse1.


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