lunedì, 29 aprile 2024

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Smart parking e mobility: il primo step della smart city

01/11/2022

di Giovanni Villarosa  - Laureato in Scienze dell’Intelligence e della Sicurezza, esperto di Sicurezza Fisica per Infrastrutture, CSO e DPO,membro del comitato tecnico-scientifico del CESPIS, Centro Studi Prevenzione, Investigazione e Sicurezza

Quando parliamo di smart city evidenziamo tutte quelle progettazioni ricadenti all’interno delle aree metropolitane che, sfruttando l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione dei servizi pubblici, migliorano la qualità della vita dei cittadini residenti e delle imprese che operano nel tessuto urbano. Abitare in una città smart significa avere tutti quei servizi digitalizzati a portata di smartphone, il tutto poi gestito da una semplice App; applicazioni per il pagamento remoto della sosta a distanza, per il controllo dei pagamenti effettuati, per la verifica delle autorizzazioni amministrative, o per la gestione in totale autonomia di servizi come il car e bike sharing, tanto per citare degli esempi.

Nelle città “intelligenti” le strategie smart offerte dall’Internet of Things, altro esempio, si applicano in maniera strategica in qualsiasi settore, da quello economico a quello della mobilità, dal perimetro ambientale financo a quello della governance, creando una crescita armonica di tutti gli ambiti amministrativi, rendendo più fruibile l’approccio ai servizi da parte del cittadino. All’interno di una smart city, tra le diverse attività di governance, uno dei punti di forza  è la gestione intelligente della viabilità e delle aree destinate alla sosta attraverso soluzioni progettuali di parking and mobility cucite su misura sul proprio territorio e in grado di rendere più immediata la risposta al cittadino nella ricerca della viabilità più scorrevole o del parcheggio più vicino al luogo di destinazione.

Urban mobility

Il tema della urban mobility è una sfera in continua evoluzione, che deve frequentemente misurarsi con le crescenti criticità proprie delle città metropolitane: basti pensare che in una città come Roma l’elevata congestione del traffico aumenta i tempi medi di percorrenza del 38% rispetto alla media nazionale esclusivamente per raggiungere un punto qualsiasi all’interno del solo perimetro urbano. Ora, se pensiamo che in tutta Italia ci sono appena 234 km di linee metropolitane (DE 630, GB 680), e nella sola città di Madrid sono 290, allora possiamo darci la risposta sul perché le nostre città metropolitane sono costantemente paralizzate, carenti nei parcheggi, fortemente inquinate: decisamente not smart! Si tenga presente che in media un cittadino europeo spreca circa 33 ore/anno bloccato nel traffico, con un danno economico collettivo stimato in 63 miliardi di euro. 

Mobilità, croce e delizia

La mobilità è ormai un fenomeno in crescita esponenziale; difatti, il tasso di mobilità della nostra popolazione che si sposta giornalmente all’interno delle città italiane ha segnato una apprezzabile crescita nell’ultimo quinquennio, passando dal 75% allo 84%, e su percorsi urbani che mediamente non oltrepassano i 4 km di distanza. Giusto per fare qualche altro esempio, gli spostamenti individuali fatti di sole auto/moto valgono mediamente il 49% della mobilità a Milano (sono il 65% a Roma), contro valori europei che scendono al 33 % della urbe londinese o al 16% di quella parigina. Appare chiaro come quanto fin qui detto obbligherà gli enti locali nell’intervenire tempestivamente per gestire al meglio la fluidità del traffico e la corretta gestione dei posti auto nei parcheggi pubblici.

Mobilità integrata

Per rispondere in maniera efficace a tutto ciò, una città smart deve modellare un sistema di mobilità integrata, prevedendo in primis la crescita tecnologica della connettività urbana, in maniera tale da avere pacchetti dati “coerenti” e in realtime, ottimizzando parallelamente le infrastrutture necessarie per supportare e integrare le diverse forme di mobilità, quali l’uso delle biciclette, la gestione delle aree di sosta e le diverse forme di mobilità elettrica (charging point). Tutto questo sarà possibile proprio grazie all’evoluzione  tecnologica dei sistemi hardware e software offerta dai mercati di settore, dove la “verticalizzazione” sarà supportata sempre più dalla AI (artificial intelligence) e dagli algoritmi che la governano; un’intelligenza applicata alla sensoristica di rilevamento interfacciata alle reti neurali, e in particolar modo alla video analisi, quale complemento per monitorare i volumi di traffico,migliorando così la tempestività di risposta nella gestione della viabilità, ad esempio, o dei sistemi integrati di parcheggio.

Parcheggi

Basti pensare che, nell’ultimo decennio, la gestione dei parcheggi nei contesti smart city si è evoluta molto, proprio grazie alla tecnologia di riconoscimento automatico delle targhe auto, che semplifica significativamente le tradizionali procedure di ingresso/uscita, gestendo in tutta sicurezza gli automezzi all’interno dei perimetri di sosta, garantendo tutti processi di pagamento. Pertanto, tutta questa spinta tecnologica offerta dai mercati aumenta intrinsecamente la sicurezza dei sistemi di pagamento, riducendo sempre più la presenza delle casse automatiche fisse, l’oggetto del “desiderio” predestinato a tutti i possibili assalti, consumati per depredarne il contante contenuto al loro interno.

Chiudiamo con un dato: la sola video analisi, secondo gli esperti mondiali del mercato, supererà entro il 2025 i 15 miliardi di dollaro di fatturato, rispetto agli 11,7 previsti per lo stesso anno nella stima pre-pandemia del 2020.



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