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Le molte facce dell’alta definizione

29/02/2012

di Luca Cappelletti, Sales and Marketing Manager EMEA Betacavi

 

Tutto è ormai HD. Dal cinema alla televisione, dal telefonino ai video fatti in casa e postati su Youtube. L'occhio è abituato a vedere in alta definizione e tutto ciò che è in risoluzione standard comincia a mostrare i segni dell'obsolescenza. Ecco perché l'alta definizione è diventata un eccellente argomento di vendita anche nella videosorveglianza professionale ed ecco perché si può ormai considerare un must per qualunque produttore di videotecnologie. Il mondo viaggia in HD e l'utente esige di vedere i dettagli in qualunque circostanza, non più e non solo per operare delle valutazioni di forensica. Ecco ancora perché, pur in uno scenario di grande incertezza, il mercato della videosorveglianza continua a crescere. E in questo processo di crescita il leit motiv di tutte le analisi attualmente disponibili è l'alta definizione.

 

Già nella "top ten" 2010 per la videosorveglianza, l'analista britannico IMS Research indicava infatti al 7° posto le telecamere a risoluzione HD quali elementi imprescindibili di un'offerta di successo, e all'8° posto ipotizzava una forte crescita dell'algoritmo H.264 dovuta ad un uso sempre più massiccio di telecamere IP megapixel e ad alta definizione. Anche per il 2011 IMS Research ha stilato la sua hit sui trend più caldi per la videosorveglianza nel 2011, indicando un boom delle telecamere HD per il loro crescente consenso sul mercato retrofit come sostituto degli apparecchi analogici SD ed una forte crescita delle telecamere IP megapixel (elette dagli operatori come "fattore di crescita ed elemento di motivazione più convincente per passare definitivamente ai sistemi di rete"). Sempre secondo IMS Research, nel 2010 le telecamere a definizione standard hanno registrato vendite in proporzione di quattro a uno rispetto agli apparecchi ad alta definizione. E tuttavia, soltanto un anno dopo, le camere HD e megapixel avrebbero dovuto rappresentare nel loro insieme quasi il 30% delle vendite totali di IP video. Tra IP megapixel e HDcctv, è certo che l'alta definizione vivrà un inarrestabile trend positivo.

 

L'importanza di una corretta informazione

 

In tempi di budget risicati e di estrema incertezza economica, è più che mai necessario che progettisti, system integrator e security manager possiedano tutti gli elementi tecnici ed economici per operare le scelte progettuali che garantiscano il migliore ritorno sull'investimento, sia per quanto riguarda le nuove installazioni, sia nell'aggiornamento e upgrade di impianti preesistenti. In queste valutazioni, l'infrastruttura di cablaggio rappresenta un punto nodale. Spesso visto come un completamento secondario dell'impianto di videosorveglianza, il cavo rappresenta infatti la linea di comunicazione sulla quale il segnale video transita ...e spesso si degrada. La qualità del segnale e l'affidabilità del collegamento sono rappresentate da più elementi, ma solo in ambito progettuale è possibile limitarne le problematiche restando focalizzati sull'applicazione. La qualità HD parte insomma dal cavo.

 

HD e Ethernet su coassiale

 

In un'indagine di mercato realizzata da a&s Italy (cfr. a&s Italy 2/2010 pag. 20), si rileva che un sistema capace di portare l'alta definizione su cavo coassiale interessa parecchi operatori del settore, purché l'HDcctv corrisponda davvero a ciò che promette, ossia: conservi la base installata, utilizzi il cavo coassiale per upgradare le telecamere da PAL ad HD e permetta che le immagini in alta risoluzione si trasmettano su coassiale senza necessità di compressione. In questo contesto, un'interfaccia ad alta capacità utilizzata come strumento per esportare in tempo reale video digitali SD e HD non compressi su un unico cavo, diventerebbe ideale per produzioni live (spettacoli televisivi in diretta), elaborazioni e monitoraggi di video di qualità elevata. Si offrirebbe in sostanza la possibilità di ottenere da un impianto TVCC delle immagini in risoluzione FullHD e di superare i limiti dei 90-100 metri di lunghezza del cavo, senza latenza dovuta alla compressione e trasmissione sulla rete e semplificando in modo sostanziale la configurazione e la messa in servizio del sistema. Se a questo aggiungessimo una tecnologia che permettesse di trasmettere dati provenienti da telecamere IP su cavo coassiale preesistente, ridurremmo i costi di distribuzione IP e le esigenze di ricablaggio, supportando telecamere megapixel o qualsiasi altro dispositivo IP tramite l'infrastruttura originaria. Il tutto con un interessante valore retrofit, soprattutto in un paese come l'Italia, ricco di TVCC coassiale installata. Ebbene, di questo ed altro si parlerà durante l'HD Tour 2012, che vedrà impegnate Betacavi e Samsung Techwin in 11 tappe italiane tra febbraio e marzo, e successivamente in Spagna e Portogallo.


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