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ANCI: necessario un Fondo nazionale unico per la sicurezza urbana

11/03/2023

In occasione della presentazione dell'XI Rapporto attività Polizie Locali 2022 - avvenuta a Roma lo scorso 27 febbraio durante un convegno che ha visto anche la presenza del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi - Enzo Bianco, presidente del Consiglio nazionale dell’Anci, ha auspicato l'istituzione di Fondo unico nazionale per sicurezza urbana, che unifichi gli strumenti di finanziamento già esistenti per i Comuni.

Il Fondo nazionale sicurezza urbana "potrebbe rispondere alle diverse finalità che arrivano dalle differenti realtà territoriali - ha spiegato Bianco -  e anche far fronte alle complesse richieste di sicurezza che i cittadini rivolgono ai sindaci”. “In questo fondo, dovranno confluire le risorse del Fondo sicurezza urbana, quelle destinate a varie iniziative (‘Scuole sicure’, ‘Spiagge sicure’, ‘Laghi sicuri’ e ‘Truffe agli anziani’), come quelle per l’installazione e il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza nei Comuni”.

Maggiori investimenti, formazione e cultura 

Lo stesso presidente di Anci ha espresso la ferma contrarietà di Anci all’idea che pare profilarsi di creare corpi di polizia regionale. “La polizia locale è per definizione legata al municipio. Se si riesce a definire una riforma organica così concepita bene, altrimenti fermiamoci dove siamo, una legge diversa sarebbe una cosa molto più grave”. 

Al convegno è intervenuto anche Ciro Buonajuto, vicepresidente nazionale dell’Anci e delegato Sicurezza e legalità, che ha accennato all'esigenza di investimenti finalizzati a irrobustire  la sicurezza nei territori: “Da un lato bisogna aumentare le risorse per la prevenzione, dalla videosorveglianza fino all’incremento dell’organico della Polizia Locale”.

Da segnalare il suo riferimento al fatto che consideri necessario "puntare sulla cultura, a partire dalla scuola. Vanno date gambe alla legge sull’educazione civica, tanto voluta dai sindaci ma svuotata di contenuti, e va promosso un programma triennale educativo nazionale a partire dalla sicurezza stradale e dalla legalità”.

La videosorveglianza

L'evento del 27 febbraio scorso ha fatto riferimento anche al tema della videosorveglianza, che è in costante crescita: il 79% dei Comuni ha redatto un regolamento di videosorveglianza, mentre le telecamere installate nel 2021 risultano in media 192 per ogni città (nel 2020 erano 179).

A questo proposito è intervenuto il sindaco di Verona Damiano Tommasi: “La nostra città ha puntato molto sugli investimenti in videosorveglianza, ma la gestione di queste strutture necessita di un’attenta regia e coordinamento con tutti i livelli amministrativi coinvolti. L’amministrazione comunale si fa carico anche delle spese di  formazione del personale e, molte volte, deve fare i conti con una diversa tempistica nella gestione delle immagini acquisite da parte della Motorizzazione civile”, ha proseguito riferendosi al contrasto delle infrazioni stradali.

Per questo Tommasi ha avanzato la proposta di “sviluppare un tavolo di confronto con Viminale, Anci e Garante della Privacy per arrivare a una gestione collegiale dei dati”.

(Fonte testo e immagine: https://www.anci.it)



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