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Accordo quadro Anci-Viminale: le Polizie locali coinvolte nei servizi di polizia stradale

16/01/2020

ROMA - Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha sottoscritto, lo scorso 9 gennaio, con il presidente dell’Anci, Antonio Decaro (insieme nella foto), un Accordo quadro sulle modalità di coinvolgimento delle Polizie municipali nell’espletamento dei servizi di polizia stradale sulla viabilità urbana. Ha inoltre inviato ai prefetti una direttiva specifica al fine di rafforzare i controlli e la sicurezza stradale

In base a questo Accordo, viene assegnato alle Polizie municipali un ruolo di primo piano nell’espletamento dei servizi di polizia stradale sulla viabilità urbana, comprensivo della rilevazione degli incidenti stradali. Viene inoltre prevista l’attuazione di progetti specifici rivolti al miglioramento dei servizi di controllo sulla viabilità nelle aree considerate a maggior rischio.

Un coinvolgimento progressivo delle Polizie locali

Tale coinvolgimento riguarderà in un primo momento le polizie locali delle 14 città metropolitane e dei capoluoghi di provincia, in grado di organizzare servizi di polizia stradale nell’arco delle ventiquattro ore. Il coinvolgimento per le altre amministrazioni avverrà progressivamente, a partire dagli enti locali con popolazione superiore ai 100.00 abitanti. Verrà istituito un tavolo tecnico con i rappresentati del Dipartimento della pubblica sicurezza e dell’Anci che dovrà individuare le misure necessarie per incrementare lo scambio informativo e l’interconnessione tra le sale operative delle Forze di polizia e delle Polizie municipali.

Un controllo del territorio più incisivo

L’attuazione dell’Accordo valorizza il ruolo e le funzioni delle Polizie locali e consentirà di liberare risorse delle Forze di polizia da destinare al controllo del territorio, con un impatto significativo in termini di maggiore presenza di personale e anche di rafforzamento della percezione di sicurezza da parte dei cittadini.​

Rimanendo in tema di rafforzamento della sicurezza stradale, il ministro dell’Interno ha chiesto ai prefetti di intensificare i controlli nei tratti stradali maggiormente esposti all’incidentalità. Il riferimento è in particolare rivolto ai tratti adiacenti ai luoghi di aggregazione e alle zone in cui sono ubicate strutture di intrattenimento. Ha inoltre chiesto di sviluppare sinergie, in primo luogo con le amministrazioni locali, per l’adozione di misure per la messa in sicurezza dell’ambiente stradale.

I prefetti dovranno riferire al Viminale entro il prossimo 20 gennaio. Le risultanze di tale azione conoscitiva saranno utilizzate per un confronto tra le diverse Amministrazioni interessate che il ministro Lamorgese intende attivare per la predisposizione di una strategia nazionale strutturata su più livelli di intervento.

Il ministro dell’Interno e il presidente Decaro hanno condiviso la necessità di coinvolgere le associazioni dei gestori dei locali di intrattenimento per rafforzare la prevenzione soprattutto nei riguardi dei più giovani, in particolare realizzando iniziative a forte impatto per la sensibilizzazione su ciò che può accadere mettendosi alla guida sotto gli effetti dell’alcool e della droga, la distribuzione di etilometri usa e getta e la messa in sicurezza dei parcheggi e delle aree di collegamento con i locali.

Il tema della sicurezza stradale in primo piano

“C’è un tema sicurezza stradale che si impone alla nostra attenzione. Ai rischi prodotti dal consumo di alcool o droghe si è aggiunto quello della distrazione da cellulare alla guida. E a farne le spese sono inevitabilmente gli utenti più deboli della strada: pedoni e ciclisti”, ha dichiarato il presidente Decaro.

“Siamo convinti dell’utilità di affidare alle polizie locali la sicurezza stradale, come previsto da questo accordo. Ma è indispensabile che i Comuni che hanno bisogno di più personale per assicurare questa funzione, ricevano garanzie dallo Stato: il successo di questo protocollo dipenderà da una collaborazione piena tra Comuni e ministero sia in tema di organici degli agenti locali, sia rispetto all’accessibilità delle banche dati”.

 


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