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Nuove frontiere della videosorveglianza urbana

05/11/2019

di Gianluca Sivieri - Ufficiale di Polizia Locale, Esperto di Polizia Giudiziaria e di controllo del territorio con sistemi di videosorveglianza e tecnologie evolute, Docente Ethos Academy

“Benché risalente ad ormai un decennio fa, un punto di svolta in materia di videosorveglianza urbana è stato il “Decreto Sicurezza 2009” (Decreto Legge 23 Febbraio 2009, N. 11). In particolare l’art. 6 commi  7 e 8 di tale provvedimento ha dato il via libera all’installazione di sistemi di videosorveglianza da parte dei Comuni, per il perseguimento di finalità di tutela della sicurezza urbana (1). Da allora, tale apertura normativa ha permesso agli Enti Locali di dotarsi di tecnologie via via più evolute, messe a disposizione della Polizia Locale e delle forze di Polizia dello Stato per contrastare l’illegalità, delineando quindi un sistema di videosorveglianza integrata.

Ai sistemi di videomonitoraggio tradizionale, oggi si affiancano dispositivi sempre più performanti capaci non solo di captare immagini, ma di analizzarle – anche mediante comparazione con le banche dati delle forze di Polizia – e di fornire feedback pressoché immediati: si pensi sia ai lettori targhe OCR, ma anche ai sistemi di analisi video (face recognition, motion detection,…). Non solo. A questi impianti si aggiungono strumenti mobili o addirittura portatili, sempre più diffusi tra i Comandi di Polizia Locale in quanto estremamente attuali e di particolare pregio operativo.

Body cam

Tra questi vi sono senza dubbio le body cam: le telecamere indossabili – unitamente ai sistemi veicolari – proprio per la loro immediatezza di utilizzo, da un lato assolvono la funzione di deterrente verso azioni violente nei confronti dell’operatore di polizia, mentre dall’altro tutelano sia l’agente sia chi viene ripreso, immortalando in modo oggettivo l’accaduto. Ma come devono essere utilizzate le body cam? Sul tema, l’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali, pur non adottando specifici provvedimenti, ha fornito diverse indicazioni(2) dalle quali emerge la necessità di ciascun Comando di disciplinare in modo rigoroso le procedure di impiego dei dispositivi e di gestione dei dati. Ciò deriva sia dall’esigenza di tutelare il cittadino da eventuali captazioni illecite, sia dalla necessità di limitare il rischio per gli operatori di incappare in trattamenti scorretti che produrrebbero pesanti conseguenze.

Droni

Altri dispositivi particolarmente attuali sono i droni.  I Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto – S.A.P.R. – uniscono infatti la versatilità di impiego, che contraddistingue questi strumenti, ad una eccellente tecnologia foto-video, rendendoli particolarmente adatti a numerosi scenari operativi nell’ambito della sicurezza: dal contrasto del degrado urbano allo spaccio di stupefacenti, dal rilievo di incidenti stradali e abusi edilizi, al telecontrollo di manifestazioni. Tuttavia, l’utilizzabilità di questi dispositivi è resa più complessa (non impossibile!) non tanto dalla normativa in materia di protezione dei dati personali – di cui comunque si dovrà tenere conto(3), quanto piuttosto da quella relativa alleoperazioni di volo di questi particolari aeromobili. La normativa vigente, oltre che dal codice della navigazione, è perlopiù costituita dal “Regolamento E.N.A.C.”, attualmente in corso di aggiornamento e di adeguamento alla normativa UE.

Sistemi di ripresa ricollocabili 

Infine, di particolare interesse per l’attività della Polizia Locale sono i sistemi di ripresa ricollocabili, tra cui le cosiddette fototrappole. Questi dispositivi, che sono l’evoluzione di strumenti utilizzati per scopi ricreativi, grazie alla possibilità di essere facilmente occultati (specie in zone boschive) sono particolarmente indicati per il contrasto all’abbandono ed al deposito abusivo di rifiuti. Tale impiego è stato espressamente disciplinato dal Garante, nell’ormai celebre “Provvedimento in materia di videosorveglianza – 08/04/2010”(4). In particolare il punto 5.2. (che ha ampliato le possibilità di utilizzo di questi dispositivi rispetto al precedente provvedimento del 2004), è decisamente limpido e preciso sul tema.

5.2. Deposito dei rifiuti

In applicazione dei richiamati principi di liceità, finalità e proporzionalità, l´utilizzo di sistemi di videosorveglianza risulta lecito con riferimento alle attività di controllo volte ad accertare l'utilizzo abusivo di aree impiegate come discariche di materiali e di sostanze pericolose solo se non risulta possibile, o si riveli non efficace, il ricorso a strumenti e sistemi di controllo alternativi. Analogamente, l´utilizzo di sistemi di videosorveglianza è lecito se risultano inefficaci o inattuabili altre misure nei casi in cui si intenda monitorare il rispetto delle disposizioni concernenti modalità, tipologia ed orario di deposito dei rifiuti, la cui violazione è sanzionata amministrativamente (art. 13, l. 24 novembre 1981, n. 689).

Occhio al cartello

E il “cartello area videosorvegliata”(5)? È evidente – e deve sempre essere tenuto a mente – che la finalità preventiva, sia in materia di abbandono di rifiuti che in qualsiasi altra, è prioritaria rispetto all’aspetto repressivo e sanzionatorio: se lo scopo è quello di eliminare o quantomeno ridurre le ipotesi di abbandono di rifiuti, l’esposizione di ulteriori cartelli informativi non può che concorrere all’obiettivo, oltre ad essere soluzione gradita al Garante.

Note:

(1) Il concetto di “sicurezza urbana” è stato più volte affrontato dal legislatore. Da ultimo, il Decreto Legge 20/02/2017, N. 14, convertito con Legge 18/04/2017, N. 48: l’art. 4 definisce la “sicurezza urbana” come “bene pubblico che afferisce alla vivibilità e al decoro della città”, da perseguire attraverso interventi che integrino gli aspetti della sicurezza con quelli dell’inclusione sociale.

(2) Parere del Garante del 31/07/2014 – Doc-Web 3423775.

(3) Info-grafica Doc-Web 6952903: https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/6952903.

(4) Doc-Web 1712680: https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/1712680#31.

(5) “Informativa semplificata” allegato al “Provvedimento in materia di videosorveglianza – 08/04/2010”.


maggiori informazioni su:
https://www.youtube.com/watch?time_continue=1&v=anCO1Mwzxy4



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