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La smart home? E' già una realtà

21/06/2019

MILANO - E' già presente: la casa del futuro, intelligente e personalizzabile è infatti una realtà, un'abitazione nella quale dispositivi ed elettrodomestici smart attualmente sul mercato sono già in grado di imparare la stessa “lingua” per comunicare fra loro attraverso l’Internet delle cose

Ad affermarlo sono i risultati del progetto Open Lab Smart Home promosso dal laboratorio IoTLab del Politecnico di Milano, in collaborazione con le aziende più importanti del mercato della smart home: Bticino, Epta, Ezviz, Gewiss, Signify, SoloMio, Beeta by Tera, Vimar e V by Vodafone.

Il responsabile di IoTLab Antonio Capone, professore ordinario di telecomunicazioni al Politecnico, spiega che questo laboratorio intende proporsi come un catalizzatore per le aziende, un "terreno neutro" dove attori in concorrenza sul mercato possono confrontarsi e collaborare per superare le difficoltà di comunicabilità e interoperabilità dei loro prodotti.

I ricercatori sono riusciti a creare un ecosistema integrato - sviluppando piattaforme software di integrazione e protocolli di comunicazione - dove dispositivi ed elettrodomestici di produttori diversi riescono a parlarsi direttamente via radio o wireless, oppure attraverso i server nel cloud o ancora mediante interfacce evolute come gli assistenti vocali.

Nella smart home, le telecamere di videosorveglianza diventano tanto intelligenti da chiamare i soccorsi in caso di pericolo, le finestre sono in grado di chiudersi automaticamente in previsione di un temporale, il climatizzatore si attiva quando avverte l'arrivo del proprietario.

Secondo l'Osservatorio Internet of Things della School of Management del Polimi, nel nostro paese, il mercato della casa intelligente è in crescita, con un valore pari a 380 milioni di euro nel 2018 (+52% sull’anno precedente), con il 41% degli italiani che hanno almeno un oggetto smart. Le soluzioni di sicurezza sono in prima posizione, al secondo gli ‘smart speaker’. Ma il 51% è preoccupato per i rischi legati alla privacy e ai cyber attacchi.

 

(Fonte: Corriere Comunicazioni)

    



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