BIRMINGHAM (UK) – Il mercato del controllo accessi wireless ha un potenziale enorme e ottime previsioni di crescita annuale. I dati divulgati da Assa Abloy stimano addirittura che i sistemi wireless potrebbero arrivare a rappresentare il 30% dell’intero mercato, nell’arco di un solo decennio. Ma a queste potenzialità fanno da contrappeso alcuni pregiudizi che IFSEC Global ha fatto emergere nel corso di un’indagine, condotta con Assa Abloy, tra security manager, aziende del settore e decisori. Ecco alcuni dei principali miti da sfatare e delle interessanti verità emerse nel corso della ricerca.
Quasi due terzi degli intervistati pensava che il controllo accessi wireless non potesse essere integrato con sistemi tradizionali preesistenti. L’integrazione è, al contrario, uno degli aspetti sul quale si sono concentrate Assa Abloy e le altre aziende che operano nel settore. Circa un terzo degli intervistati, pur utilizzando già controlli accessi wired, non aveva idea che i sistemi di questo tipo consumino molto meno. Si viene così alla questione della durata delle batterie, troppo breve secondo una gran parte del campione della ricerca: anche questa un convinzione errata, considerando che la durata si aggira intorno ai due anni.
Un’altra opinione diffusa è che questi sistemi non supportino credenziali multiple, quando invece i prodotti che offrono più autenticazioni tramite PIN, smart card o mobile phone sono oggi disponibili, con le certificazioni necessarie come CE e EN.
Infine, più della metà degli intervistati ha citato “i costi” come motivo per non aggiornare il proprio controllo accessi con sistemi wireless. Se si considera invece la riduzione delle spese energetiche e di manutenzione, anche strutture piuttosto contenute potrebbero risparmiare considerevolmente passando al wireless.
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