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Assemblea annuale di ANIE Confindustria: innovazione e Back Reshoring fautori di un ritorno alla produzione in Italia

21/07/2014

MILANO  - Presso la sede del Il Sole 24 Ore, si è tenuta, il 2 luglio scorso, l’Assemblea annuale di ANIE Confindustria. Oltre al Presidente, Claudio Andrea Gemme, sono intervenuti: Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano; Lisa Ferrarini, Vice Presidente di Confindustria per l’Europa; Diana Bracco, Presidente di Expo 2015 Spa e Commissario per Padiglione Italia, Maurizio Pernice, Direzione Generale per la Tutela del Territorio e delle Risorse Idriche, Ministero dell’Ambiente. I temi dibattuti sono stati numerosi, ma i tre principali al centro della discussione sono stati Reshoring, innovazione ed education. Il back reshoring, ovvero il rientro in patria dei siti produttivi che erano stati delocalizzati all’estero in precedenza, è stato il fulcro di uno studio realizzato dalla Federazione, con il contributo di Luciano Fratocchi, professore di Ingegneria economico-gestionale all’Università de L’Aquila e portavoce del gruppo di ricerca italiano Uni-Club MoRe Back Reshoring. Lo studio ha messo in evidenza come i settori ANIE rappresentino quasi il 20% del totale del fenomeno italiano, ponendosi in seconda posizione, dopo abbigliamento e calzature. Le aree geografiche da cui si fa ritorno in misura più massiccia? Est Europa (38,5% dei casi) e Cina (30,8%), per via di un minore controllo della qualità della produzione all’estero, per la necessità di essere vicino ai centri italiani di R&S (25%) e a causa dei maggiori costi della logistica (22%). Molto chiare le parole del Presidente: “L’ultimo decennio, a causa di due violente recessioni estremamente ravvicinate, ha cambiato la storia dell’industria manifatturiera. Tuttavia la new economy basata solo sulla finanza e sui servizi è fallita: senza la manifattura il Paese muore. Il nostro studio ci dice che tornare a produrre in Italia non è utopistico. Qualcuno ha già iniziato a farlo, altri lo farebbero se si creassero le condizioni per poter lavorare: abbattimento della pressione fiscale e della burocrazia, detassazione degli utili reinvestiti in ricerca e innovazione, valorizzazione del know how tecnologico e della qualità del made in Italy, promozione degli asset strategici del Paese. Pur in uno scenario difficile, le imprese ANIE non si sono rassegnate: dall’indagine presso i nostri soci è emerso che l’industria elettrotecnica ed elettronica continua a distinguersi nel panorama nazionale per una spiccata propensione al cambiamento, all’innovazione e all’approccio industry 4.0. La forte componente tecnologica delle aziende ANIE è assolutamente pervasiva in tutti i settori industriali e dunque le soluzioni tecnologiche che sanno esprimere garantiscono, e sapranno garantire ancora di più in futuro, vantaggi competitivi per tutti.”


Innovazione e spinta al cambiamento

La stessa indagine fa emergere un altro dato interessante: la forte vocazione all’innovazione che contraddistingue la maggior parte delle imprese: il 60% di esse ha dichiarato di aver investito in R&S nel triennio 2011-13 una quota di fatturato superiore al 2%. Decisa è anche la propensione al cambiamento in ambito aziendale: per il 72% delle imprese un nuovo modello organizzativo è alle porte e verrà attuato completamente nel settore elettrotecnico ed elettronico entro il2017. L'analisi, così come è stato esposto durante i lavori, mostra però anche un risvolto meno positivo: continua a languire la salute economica del settore ANIE. I comparti rappresentati in ANIE Confindustria hanno registrato nel 2013 una flessione del fatturato aggregato pari all’11,8%. In un solo anno il fatturato è passato dai 63 miliardi di euro del 2012 ai 56 miliardi di euro del 2013, perdendo 7 miliardi di euro. Le diminuzioni più accentuate sono state rivelate dai comparti Componenti elettronici (-11,2%), Tecnologie per la Trasmissione di energia elettrica (-9%) e Cavi (-8,3%). In sofferenza anche Ascensori e scale mobili (-6,2%) e Componenti e sistemi per impianti (-5,8%), tradizionali comparti fornitori di tecnologie che si rivolgono a un mercato edile in stagnazione. I Trasporti ferroviari ed elettrificati (-4,6%) risentono da tempo della debolezza degli investimenti nazionali.


Comparti in controtendenza e la tenuta del comparto Sicurezza

Non mancano però i dati confortanti. Vi sono comparti in controtendenza, che hanno beneficiato della domanda di tecnologie innovative da parte delle imprese manifatturiere italiane più competitive e impegnate nella conquista dei mercati esteri. Sono quelli dell'Automazione industriale (a fine 2013 l'incremento annuo del fatturato totale è stato del 3,9%), e quello dei Sistemi di Trasmissione Movimento e Potenza, che hanno mostrato una variazione positiva dello 0,7%.  Uno sguardo al comparto Sicurezza e Automazione Edifici, che ha mostrato una tenuta del giro d’affari complessivo (+0,9%), pur con un certo rallentamento rispetto agli ultimi anni. A rendere difficile il quadro sono l’impoverimento del mercato interno e soprattutto il calo della domanda nazionale rivolta alle tecnologie ANIE, pari al 5,5%.  Uno scenario internazionale in costante rallentamento ha limitato nel 2013 le potenzialità espresse dalla domanda estera. Le esportazioni dei settori ANIE hanno mostrato un moderato recupero (+0,8% la variazione rispetto al 2012) a fine 2013. Questo andamento continua a essere penalizzato dalla debole domanda nell’Unione Europea, a cui si rivolgono oltre la metà delle esportazioni elettrotecniche ed elettroniche italiane. Fra i comparti ANIE che nel 2013 hanno visto una crescita più sostenuta delle esportazioni si segnalano Produzione energia da fonti tradizionali (+7,2%), Illuminotecnica (+3,9%) e Apparecchi domestici e professionali (+2,3%). www.anie.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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